The Room – La stanza del desiderio: recensione del film con Olga Kurylenko

Fate attenzione a ciò che desiderate. È un avvertimento banale, ma a cui raramente si presta attenzione. Le conseguenze, oltretutto potrebbero essere terribili. Proprio come avviene in The Room – La stanza del desiderio, dramma familiare in chiave horror diretto dal francese Christian Volckman.

The Room – la stanza del desiderio e delle meraviglie

Una coppia si trasferisce in una bella casa in campagna, poco fuori New York. Lui è un pittore, lei una traduttrice. Sono soli, non sono riusciti ad avere un figlio nonostante molti tentativi, alcuni dolorosamente falliti. Nuova casa significa nuova vita, insieme si impegnano a renderla un nido d’amore e di passioni. Finché, per puro caso, non trovano una stanza segreta, in cui ogni desiderio si avvera. Soldi, opere d’arte, ogni lusso, tutto si può chiedere e la stanza offre. Persino un figlio. Ma naturalmente, le cose non possono essere così semplici.

Christian Volckman è un eccellente animatore e illustratore, che si divide tra videogiochi e cinema. Qui si concede un progetto live action e di genere, un horror con molte interessanti implicazioni morali e sociali. The Room – La stanza del desiderio rientra in molti filoni, da quello più classico delle case stregate, facendone un’inedita variazione sul tema, e soprattutto a un altro molto in voga nelle ultime stagioni.

The Room – La stanza del desiderio cinematographe.it

La casa è sinonimo di famiglia, istituzione sociale che a sua volta coincide con la detenzione, fisica, emotiva e psicologica. The VVitch, ma anche The Lighthouse, i due film del giovane prodigio Robert Eggers, hanno molto a che fare con queste sfumature dell’orrore. Lo stesso Hereditary rientra in questa schiera, così come il britannico e molto interessante Await Further Instructions, mai arrivato sul mercato italiano.

Ma quello che forse maggiormente si avvicina a The Room – La stanza del desiderio è Vivarium, secondo lungometraggio di Lorcan Finnegan in cui Jesse Eisenberg e Imogen Potts restano intrappolati in un comprensorio progettato da Magritte, costretti a crescere un bambino che viene loro assegnato da una misteriosa compagnia immobiliare.

La famiglia, se la conosci la eviti

Istituzione in cui il male si origina e si alimenta, in tutte le forme e sfumature. The Room – La stanza del desiderio è il racconto di un’ossessione, non quella di essere madre, ma piuttosto di non essere parte di una società omologata. Madre, padre, prole sono un insieme ben più semplice da accettare rispetto a una banale coppia, in cui le sicurezze, che siano professionali, emotive o culturali, sono labili, per questo continuamente stimolate intellettualmente e culturalmente. Quindi pericolosissime per l’ordine costituito.

Non è quindi la stanza del desiderio, ma del controllo, attraverso gli strumenti più banali della società capitalista, oggetti e beni di consumo per definizione labili, deteriorabili e senza reale valore. L’uomo, la donna, l’amore, la vita, sono ricchezze tangibili, ma che si danno facilmente per scontate. Nella loro individualità prima di tutto, ancor di più nella comunione.

The Room – La stanza del desiderio è un horror che rispetta la prima e più importante regola del genere, l’essere uno strumento politico sovversivo. Volcker attacca la società dei consumi, e non è un caso che protagonista femminile del film sia Olga Kurylenko, ex super top model, che quel mondo effimero ha conosciuto sin troppo bene. Ma anche ragazza cresciuta nell’Ucraina degli anni Ottanta, quelli del disfacimento dell’Unione Sovietica, con genitori separati e un padre invisibile. La già musa di Terrence Malick in To the Wonder è bravissima nei panni della madre mancata e surrogata.

Al suo fianco troviamo Kevin Janssens, attore belga che era uno degli indegni maschi di Revenge, slasher femminista che tanti consensi, forse anche troppi, raccolse a Cannes nel 2018 alla Quinzaine des Realisateurs.

The Room – La stanza del desiderio è un film interessante e intelligentemente strutturato, così da non perdersi nella complessa, anche architettonicamente, costruzione narrativa. Suggestivo, grazie alle invenzioni scenografiche e visive a cui il regista è per vocazione aduso, assolve egregiamente a tutti i suoi compiti all’interno dei quasi tutti necessari cento minuti in cui si dipana la trama.

Il film è disponibile dall’11 giugno 2020 in video on demand su Sky Primafila, Chili TV, Google Play, Rakuten TV, Infinity e Amazon Prime Video.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8