TFF37 – The Projectionist: recensione del documentario di Abel Ferrara

The Projectionist è il film documentario di Abel Ferrara sulla vita e carriera del magnate dei cinema Nick Nicolau, un occhio sul passato e il presente delle sale

“Guardare i film mi ha dato una direzione”. E quella di Nicolas “Nick” Nicolau è sempre stata lineare, coerente, impegnativa, gratificante. Una storia quasi cinematografica, quella dell’eroe che, partito da mille difficoltà, riesce a raggiungere i propri obiettivi, studiando, lottando, attuando stratagemmi e contando, alle volte, su di un pizzico di fortuna. Quella magia che ogni grande opera porta e che è diventata realtà nell’esistenza quotidiana e lavorativa del personaggio preso a protagonista nell’ultimo documentario del cineasta statunitense Abel Ferrara.

The Projectionist parte da Creta, luogo di nascita e crescita di Nick, per rifinire lì, nuovamente su quell’isola greca, tra i successi conquistati dall’uomo e condivisi con la propria famiglia. Ma è ciò che riempie il mezzo che il cineasta va esplorando, il principio di una carriera che ha avuto il proprio inizio quando madre e figli scelsero di seguire le orme di un padre immigrato in America e alimentato dalla consapevolezza del giovane Nick di voler lavorare, di prepararsi tutti i giorni il pranzo al sacco e percorrere lo stesso tragitto avanti e indietro per fare quei pochi spiccioli da mettere parsimoniosamente da parte. Perché il sogno è avere una propria sala cinematografica, un luogo non solo da pulire, gestire, osservare, ma un posto da considerare proprio e con cui far gioire ospiti e spettatori.

The Projectionist – Dalla storia di Nick alla mappa dei cinema di New YorkThe Projectionist, cinematographe

Un desiderio che parte dal basso e finisce per la via dei cinema di New York, salti temporali in The Projectionist che vanno dal racconto al presente del proprietario di cinema, investitore e imprenditore Nicolau alle fotografie di repertorio di una Grande Mela in bianco e nero. Cinema per famiglie, cinema a luci rosse, sale singole di quartiere e schermi da opere in prima visione che si aprono a anteprime e première internazionali.

Attraverso il ripercorrere l’esperienza di vita dell’uomo, The Projectionist si allarga a storia della trasformazione del cinema e dei suoi cambiamenti di fruizione, dal grande richiamo dei volti delle star sui tabelloni sopra gli ingressi allo svuotamento delle sale, dal passaggio dall’analogico al digitale, all’arrivo imponente e mastodontico dei multisala. Proprio quei multiplex che hanno sobbarcato l’elevata richiesta del pubblico, che si sono omologati per momenti di visione che si ripetono più grandi, più estesi, eppure sempre uguali, sintetici, spezzando quel tacito incantesimo tra spettatore e condivisione con l’ambiente familiare, che Nick ha cercato invece, per tutti i suoi anni nell’ambiente, di promuovere.

The Projectionist – Quei cinema di quartiere rimasti aperti come un sognoThe Projectionist, cinematographe

Vita personale, ma anche la mappa dei cinema di New York, i collegamenti degli esercenti tra industria e mercato e la critica situazione di precariato delle piccole realtà. Abel Ferrara conversa con libertà evidente insieme a uno sciolto Nicolas, che alla stessa maniera del gestire le proprie attività, sa come intrattenere il proprio interlocutore, cosa raccontare e come raccontarlo. Ma, soprattutto, vuole ripercorrere la traiettoria che ha preso la propria vita e che lo ha portato alle due delle cose che ha sempre cercato di rendere possibili e rilevanti: fare tanti soldi e mantenere i cinema di quartiere aperti.

È la partecipazione che Nicolas ha ricercato per tutta la propria esistenza e che continua a voler esercitare esponendosi e puntando il suo occhio sulle opportunità future, mostrando uno spiccato senso degli affari, ma ancor più la passione per far felice chi, come lui, ha sempre visto la sua speranza sostenuta dal cinema, che è quello con cui vuole far continuare a sognare.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

3