The Princess: recensione del film con Joey King

Joey King, Dominic Cooper e Olga Kurylenko si divertono a cambiare le regole del genere con The Princess, su Star di Disney+ dal 1 luglio 2022.

The Princess è disponibile su Star di Disney+ a partire dall’1 luglio 2022. La regia è del vietnamita Le-Van Kiet e ha per protagonisti Joey King, Dominic Cooper, Veronica Ngo e Olga Kurylenko. Le-Van Kiet è il regista di Furie, film vietnamita di arti marziali del 2019 candidato (ma non nominato) all’Oscar per il Miglior Film Internazionale, il più grande successo al botteghino nella storia del paese. Se non è abbastanza, va ricordato che dietro The Princess si nasconde il team produttivo di Fast and Furious e John Wick. Era essenziale cominciare fornendo un certo tipo di informazioni per chiarire che, se le intenzioni valgono ancora qualcosa, questa non è, non vuole essere, la solita fiaba. O no?

The Princess: la storia di una giovane donna che non permette siano gli altri a dirle come vivere

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(L-R): Veronica Ngo and Joey King in 20th Century Studios’ THE PRINCESS, exclusively on Hulu. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La bella addormentata Joey King si sveglia, nella stanza più inaccessibile in cima alla torre più remota del castello del padre, da un sonno lungo e strano. Le serve un po’ di tempo per rimettere a fuoco le cose e ricordare esattamente chi è, cosa ci fa da quelle parti, perché. The Princess gioca con una tutta una serie di luoghi comuni, ne omaggia scrupolosamente convenzioni e atmosfera, giusto per ribaltarli non appena ne ha la possibilità. La possibilità arriva presto. Perché se è vero che c’è un castello, una principessa e pure una bella promessa di matrimonio, è altrettanto vero che la combinazione di queste chiavi narrative e del modo di stare al mondo della protagonista sfida apertamente lo standard del (e di) genere. Fiaba moderna, completa di female empowerment e un’impronta action.

Niente spoiler, questo è quello che serve sapere. Dominic Cooper è il malvagio aristocratico che vuole sposare la principessa. Uomo di poca fantasia, ha mire prosaiche, l’amore non c’entra, vuole solo prendersi il regno di cui la ragazza teoricamente sarebbe l’erede. Si fa aiutare dalla molto pericolosa Olga Kurylenko e da un esercito di mercenari che mette a sorvegliare la stanza dentro la quale ha imprigionato Joey King, dopo che quest’ultima ha rifiutato le sue discutibili proposte matrimoniali. Anche nelle fiabe o presunte tali, ci sono uomini cattivi che faticano ad accettare che no vuol dire no. Quello che il villain ignora, ma che lo spettatore ha modo di cogliere con una certa rapidità, è che questa principessa è di tipo nuovo. Una serie di flashback strategici spezza il ritmo incalzante dell’azione per farci capire come e perché la giovane è diversa dalle altre.

Quello che le piace fare, in famiglia viene guardato con un certo sospetto, perché sono scelte che non si conformano al modello dell’aristocratica gradevolmente sottomessa. Ognuno è fatto per vivere in libertà: The Princess lega un discorso generale, il diritto di ogni donna a scegliere per proprio conto, a uno sguardo più ravvicinato a gusti e a inclinazioni della protagonista. Sa fare benissimo cose che tradizionalmente sono riservate al solo pubblico maschile. Il suo talento guerriero è un bel mix: gli insegnamenti di una brava maestra, Veronica Ngo, sul fondo di una predisposizione congenita. Metterà il suo talento a servizio della causa. C’è un esercito da sconfiggere, un castello da liberare, un cattivo da liquidare. Per ricongiungersi alla famiglia e vivere la sua vita come meglio preferisce.

The Princess: azione, una storia in tempo reale e in totale sintonia con il gusto del pubblico

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Dominic Cooper in 20th Century Studios’ THE PRINCESS, exclusively on Hulu. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Le-Van Kiet aggredisce il canone fiabesco immergendo The Princess in un bagno di vibrazioni action che non lasciano tregua allo spettatore; costringe la protagonista Joey King, che dal canto suo ci mette un instintivo entusiasmo e un senso quasi coregorafico per questo genere di imprese, a fare gli straordinari dal punto di vista fisico e a mettersi clamorosamente alla prova. Esame superato. A salvare il film dal rischio della ripetizione e della staticità c’è un lavoro interessante sui tempi. Fiabe femministe poche, fiabe action, ancora meno. Fiabe action, femministe e in tempo reale, praticamente nessuna.

C’è un forte senso di immediatezza, tutto accade nello spazio di poche ore, il senso inesorabile di una progressione (di fatti, di sentimenti) quasi da videogioco che dona al film freschezza, soprattutto nella prima mezz’ora, mancasse sarebbero guai. Buona l’alchimia tra la giovane allieva e la maestra Veronica Ngo. Leggermente sacrificata Olga Kurylenko che replica, rovesciandole, certe premesse che il film riserva alla protagonista. Dominic Cooper serve lo scopo e disegna la sua versione dell’uomo cattivo e prevaricatore. Espiazione, così come la intende un’industria dello spettacolo che dopo aver tollerato, girandosi dall’altra parte, spettacoli abominevoli per secoli, adesso si accorge non solo che esistono uomini sbagliati, ma anche che si può sopravvivere svergognandoli e mettendosi dalla parte giusta. Questa è la forza e il limite dell’operazione. The Princess ha cura di tutelare l’indipendenza della sua protagonista, le assegna abilità un tempo precluse, crea una storia su misura con un bel ritmo e un rapporto con il tempo interessante. Non solo.

Pur intervenendo sul modello di femminilità di riferimento e aprendolo a possibilità inedite, non cade nella sindrome di Sarah Connor, non cerca di ribattere allo stereotipo con lo stereotipo, la donna “virile”, mascolinizzata. Quello che funziona per Terminator vale per Terminator, punto. Molti film hanno faticato a capirlo, The Princess non cade in questo tranello. Il problema è la “trasparenza” del modello. Il film, molto più che come prodotto d’azione e d’intrattenimento, vale come radiografia dei tentativi del sistema di reagire agli scossoni degli ultimi anni congegnando la nuova grande formula. Nel suo voler essere perfettamente e clamorosamente in sintonia con l’appetito del pubblico, il film trova più di un punto di contatto con le versioni precedenti della storia. Butta giù una convenzione per costruirne una nuova, insieme uguale e radicalmente differente. Il film è gradevole e più conservatore di quanto sembri.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5