Venezia 79 – The matchmaker: recensione

Presentato al Festival di Venezia 2022 nella sezione fuori concorso, The matchmaker mostra un'intervista esclusiva ad una nota jihadista

Tooba Gondal è una delle più famigerate jihadiste britanniche. A soli 21 anni è fuggita da Londra in direzione Siria con lo scopo di unirsi allo Stato islamico. Tooba è anche conosciuta come The matchmaker, perché attraverso la sua attività di propaganda ISIS sui social è accusata di aver reclutato su internet una dozzina di donne occidentali perché sposassero i miliziani del Califfato. Benedetta Argentieri, giornalista a regista di documentari, ha incrociato Tooba Gondal durante il suo lavoro di reportage in Siria, nella prigione di Ain Issa, e ne ha raccontato la storia in un’intervista esclusiva. Il documentario è stato presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2022.

The matchmaker mette al centro del racconto le donne della jihad senza stereotipi

The matchmaker Cinematographe.it

Il documentario di Benedetta Argentieri parte dalla caduta militare dell’ISIS nel 2019 grazie all’operazione dell’esercito di liberazione curdo. Dopo l’annientamento militare del califfato molti prigionieri vengono detenuti in varie parti della Siria. Il punto di vista del film è orientato verso la prigione di Ain Issa, dove si trovano migliaia di donne e bambini in attesa che le proprie nazioni di provenienza decidano come e dove processare le donne per terrorismo e a chi affidare i piccoli. Si sentono le voci di donne che si sono pentite, donne ingannate, che prima della loro partenza non sapevano incontro a quale destino sarebbero andate e che ora sanno di aver rovinato la vita ai propri figli. Tra queste donne c’è anche Tooba, che come ha raccontato la regista, incuriosita dalla videocamera, ha accettato di raccontare la sua storia in un’intervista esclusiva. La ragazza di origini pakistane, proveniente da una famiglia di fede islamica benestante e mediamente osservante, a 21 anni abbracciato il radicalismo islamico scegliendo di indossare l’hijab e tra il 2014 e il 2017 è stata attivamente impegnata a fare propaganda sui social network. Non appena l’ISIS ha iniziato a perdere terreno, è però scomparsa da Internet.

The matchmaker è un’intervista esclusiva ad un’ex terrorista della Jihad

Fredda terrorista o donna realmente pentita? Tooba ha alle spalle 3 mariti, tutti morti in martirio, e due figli. Quando si presenta, la donna allude allo stereotipo della donna passiva, che si è innamorata dell’uomo sbagliato e non è responsabile delle proprie azioni. Le sue risposte alle domande più spinose giocano con la visione maschilista delle donne della jihad, viste come accessori e non come partecipanti attive, anche se la Sharia stessa vede le donne anche inserite nelle cariche organizzative dello stato islamico. Tooba sa che sarà processata e su alcuni argomenti si capisce che non ha intenzione di rispondere, se le sue foto online con un AK47 tra le mani sia vera, se sia vero che adescava spose per l’ISIS, o ancora sulla questione del genocidio e sulla compravendita delle schiave yazidi, un gruppo etnico non islamico considerato dall’ISIS infedele. La domanda è: chi ci troviamo di fronte? Una calcolatrice o una donna che ha sbagliato? È chiaro che l’obiettivo del film è la riflessione sulla guerra santa islamica, considerata dal punto di vista delle donne che hanno fatto parte del califfato, combattenti e carnefici in prima persona.

In guerra, le donne non sono solo vittime…

In guerra non c’è solo bianco e nero, ci sono sfumature in cui intercettare anche il pentimento. Benedetta Argentieri continua la sua poetica cinematografica documentaristica indagando sul ruolo delle donne in guerra. The matchmaker parla infatti di donne, non solo vittime e ma anche di carnefici, di madri pentite e soldatesse che imbracciano le armi. Benedetta Argentieri con questo avvincente documentario ha voluto raccontare il ruolo della donna all’interno della gerarchia ISIS, ma soprattutto attraverso il dialogo con Tooba Gondal provare a comprende le motivazioni, oltre la fede, dietro un gesto così estremo come quello di unirsi ad uno degli eserciti più violenti. Cosa c’era nella vita londinese di Tooba che non andava? Cosa c’è di così attraente per decidere di cambiare radicalmente vita per vivere in uno stato dove si applica la Sharia (la legge sacra della religione islamica basata sul Corano)? Le risposte come sempre nella storia le fornirà il tempo, adesso è tempo di non dimenticare ed opere come queste aiutano a farlo.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.8