Venezia 75 – The Ghost of Peter Sellers: recensione

Uno dei più grandi e sfortunati flop della storia rivive in un documentario che ne spiega le dinamiche e la sventurata fine, di cui Peter Sellers fu in qualche modo l'artefice.

Peter Sellers è stato tra i più grandi comici che la storia del cinema abbia mai avuto. Il suo dualismo intrinseco gli ha permesso di nascondersi nei propri ruoli, pur mantenendo sempre ben chiara la sua identità di comico e divo dello spettacolo. Tutti erano disposti a dei sacrifici per poter lavorare con Sellers, non importava il temperamento difficile che coloro che erano stati al suo fianco avevano constatato. Un problema non da poco viste le ripercussioni che avrebbe potuto comportare e che ha causato la definitiva rovina di uno dei più grandi flop della produzione cinematografica, un’operazione talmente folle e imprevedibile che non riuscì mai a vedere la sala.

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Ghost of the Noonday Sun è l’insuccesso che grava ancora nella vita del regista Peter Medak e di cui il cineasta stesso ha avuto desiderio di parlare per tentare di dare un senso a quegli avvenimenti bizzarri che lo hanno contraddistinto e a cui Sellers aggiunse un carico non indifferente di responsabilità e capricci. Un film su di un film che non fu mai veramente tale: questa l’operazione di The Ghost of Peter Sellers, un ritorno al passato per cercare di chiarire quali furono gli intoppi della macchina cinema che impedirono non solo la distribuzione della pellicola, ma la sua completa realizzazione.

The Ghost of Peter Sellers – Mai girare i
film in mare aperto!the ghost of Peter sellers cinematographe

Con una trama complicatissima – e che si andò a complicare ulteriormente – incentrata intorno ad una commedia di pirati, Ghost of the Noonday Sun fu l’esemplificazione di ciò che non si deve assolutamente fare quando si ha intenzione di girare un film. Non si deve accettare finché non si ha una sceneggiatura integra e solida, non si può cominciare finché l’attore di punta non ha letto la suddetta sceneggiatura, ma, soprattutto, non si può decidere di riprendere le scene in mare aperto! Un reportage delle incomprensioni tra reparto amministrativo e reparto artistico che furono accompagnate da incidenti di percorso di portata improbabile, che richiesero l’immenso sforzo di Peter Madek per non impazzire.

La fonte primaria dei disagi sul set non risiedeva nelle circostanze sfortunate in cui poteva trovarsi l’opera, ma sembra che proprio Peter Sellers sia stato l’impedimento principale, colui che avrebbe dovuto sostenere il film e che avrebbe potuto aggiungere il lavoro come un ulteriore tassello di comicità della sua cinematografia. Fu infatti Sellers tra i fautori di maggior fatica durante le riprese dell’opera, il suo dover gestire le situazioni quando lui stesso era per chiunque ingestibile e a cui Medak non può che continuare ad attribuire il malcontento per la (non) fabbricazione del film.

The Ghost of Peter Sellers – La doppiezza del documentario di Peter Medakthe ghost of Peter sellers cinematographe

Svogliato e preso più da se stesso che dal proprio lavoro di cuoco su di una nave di pirati, Sellers è il fulcro del tormento che ancora oggi affianca Peter Medak e che, pur considerando i torti compiuti, viene ricordato dal regista sempre lodevole di immenso genio. Perché è in questa doppiezza che il documentario si biforca: la rabbia ancora viva del cineasta verso una figura snob ed egoista e un’ammirazione di certo sincera, ma a cui non si riesce a credere a pieno, vista anche l’animosità con cui vengono ricostruiti i fatti di quei primi anni ’70.

Un film furbo in cui Medak tenta di mostrare i colpevoli della vicenda senza provare alcun pudore nella descrizione di Peter Sellers e da cui cerca di distaccarsi esaltando l’attore come se lo ritenesse più un dovere che il proprio pensiero. Un documentario pieno di curiosità inedite attraverso cui apprendere i principali mezzi con cui non fare un film, interessante più per i suoi aneddoti in sé che per la sua fattura.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5