Shaun, vita da pecora: Farmageddon – recensione del film

La recensione di Shaun, vita da pecora: Farmageddon, film d'animazione in stop motion fatto di citazioni hollywoodiane e gag divertenti.

Fin dal 2007 la serie Shaun, vita da pecora aveva fatto la fortuna della BBC, venendo acclamata come una delle più divertenti, originali e spassose del suo genere, nonché un gioiello della stop-motion, che già con l’Oscar vinto da Wallace e Gromit aveva dimostrato come l’animazione non fosse per forza legata alle mega-produzione computerizzata americana. Bastavano buone idee, fantasia, humor e voglia di andare fuori dagli schemi, tutte caratteristiche che avevamo ritrovato nel primo film per il cinema (Shaun, vita da pecora – Il film del 2015) e che ora prosegue il suo cammino con questo secondo episodio: Shaun, vita da pecora: Farmageddon.

Al centro dell’iter, sempre lei, la pazzerella pecora Shaun, che vive a Mossy Bottom Farm con il suo gregge, sempre ostacolata nei suoi originali tentativi di diversione dal severo e un po’ sfigato Bitzer, il cane del Fattore. Questa volta però i suoi desideri di avventura e di ammazzare la routine verranno esauditi, perché nella contea sbarcherà un alieno curioso e giocherellone, che costringerà la Pecora e i suoi amici a mille avventure.

Shaun, vita da pecora: Farmageddon – tra citazioni e riferimenti hollywoodiani

Questa volta alla regia di Shaun, vita da pecora: Farmageddon, di questa nuova piccola d’avventura animata, troviamo i debuttanti Will Becher e Richard Phelan, che possono sicuramente ritenersi fieri e soddisfatti del risultato ottenuto. Farmageddon infatti si presenta coma una vera e propria ventata di aria fresca nel genere dell’animazione, che fa della creatura concepita da Nick Park, una delle più genuine e simpatiche per un pubblico che ultimamente è stato aggredito a forza di Déjà vu e prodotti abbastanza ripetitivi.

Anche qui, come in Wallace e Gromit, o ne I Primitivi dello scorso anni, abbondano i riferimenti cinematografici alla Hollywood che fu, ai b-movies e sci-fi degli anni ’50 e ’60, ma vi è spazio per omaggiare la fantascienza di Spielberg, Michael Bay e i suoi Transformers, Stanley Kubrick, persino l’Alien di Scott o il cinema di M. Night Shyamalan. Siamo a livello di una continua parodia, di un dissacrante insieme di gag, immagini ed episodi che distruggono le certezze e i capisaldi tanto usurati di quel cinema che ha cercato di meravigliarci o atterrirci con creature di altri pianeti.

Shaun, vita da pecora: Farmageddon cinematographe.it

Shaun, vita da pecora: Farmageddon – un target non ben delineato per un film d’animazione di qualità

Stranger Things, X-Files, Star Trek, insomma vi è un po’ di tutto anche dal mondo della televisione in Farmageddon, ma senza prendersi troppo sul serio, senza strafare, per quanto poi alla fin fine si sia portati ad avere una certa perplessità circa il target di questo secondo film su Shaun. A chi è diretto? Perché per quanto tono, iter narrativo, personaggi siano perfetti per il pubblico più giovane, i continui riferimenti (come per I Primitivi e tutti gli altri film di quest’universo dell’animazione inglese) e rimandi ai tantissimi capolavori del genere, sicuramente passeranno inosservati per chi data l’età non può cogliere i diversi omaggi.

Quindi per chi è Shaun, vita da pecora: Farmageddon? Per adulti che amano tornare bambini? Per adolescenti nerd? Per giovani cinefili in erba? Shaun con il suo linguaggio, le sue tematiche rimane però comunque un prodotto molto buono per il target infanzia. Forse si tratta di accettare il fatto che si tratta di libertà creativa da parte di un universo narrativo dove cambiano interpreti, registi, sceneggiatori (qui è toccato ai bravissimi Mark Burton e John Brown) ma non cambia la fantasia citazionista. Il che già di per sé è un’ottima notizia in tempi così nefasti per lo stile personale nel cinema di intrattenimento, assediato da produttori tuttofare.

Shaun, vita da pecora: Farmageddon cinematographe.it

Shaun e la sua Farmageddon, si avvalgono di un’animazione meravigliosa, di sketch esilaranti, una buona colonna sonora ed evitano di perdersi in inutili parti melò o strappalacrime, abbracciando invece un’atmosfera a metà tra l’adventure e lo humor.

Sicuramente un prodotto di qualità, che speriamo mieta lo stesso successo dei suoi predecessori e che apra la strada ad altri epigoni, perché è di questa varietà ed eterogeneità che il cinema d’animazione ha bisogno. Soprattutto il cinema per l’infanzia, segmento di mercato che per quanto valorizzato a livello di offerta televisiva, al cinema è sovente travolto da prodotti molto fiacchi.

Shaun, vita da pecora: Farmageddon è al cinema dal 26 settembre 2019 distribuito da Koch Media.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.7