Secret Obsession: recensione del film Netflix
Il film Netflix Secret Obsession è un thriller che s'ispira per certi versi alla trama di Misery non Deve Morire, pellicola del 1990 tratta da un romanzo di Stephen King.
Nel 1990 uscì nelle sale cinematografiche Misery non deve Morire, pellicola tratta dal romanzo di Stephen King pubblicato nel 1987. La storia raccontava di Paul Sheldon, uno scrittore di successo salvato dalla morte da Annie Wilkes, una grande appassionata di Misery, il personaggio protagonista dei suoi romanzi. La degenza di Paul Sheldon a casa di Annie si trasformerà nel giro di poco tempo in un vero e proprio incubo. E l’impronta di Misery è ampiamente presente in Secret Obsession, film Netlix distribuito il 18 luglio sulla piattaforma.
Protagonista della storia è Jennifer, giovane donna che è appena scampata a un killer che aveva intenzione di ucciderla. La ragazza è stata accidentalmente investita da un auto mentre tentava di fuggire dal suo uccisore e una volta risvegliatasi in ospedale non ricorderà nulla del suo recente passato. Nemmeno l’identità del marito Russell, il quale la supporterà durante il periodo di degenza in ospedale, per poi condurla con sé nella loro casa in montagna.
Il lento recupero della memoria di Jennifer si trasformerà nel giro di poco tempo in un’inquietante ricostruzione della verità. Ciò che è accaduto nella sua vita negli ultimi tempi ha completamente stravolto la sua esistenza, e metterà in serio pericolo il suo futuro.
Secret Obsession: il trailer del film Netflix con Brenda Song e Mike Vogel
Protagonisti di questa pellicola sono Brenda Song (che interpreta Jennifer) e Mike Vogel (interprete di Russell). I due attori protagonisti risultano convincenti, ma con qualche difetto: la Jennifer interpretata da Brenda Song funziona sicuramente più del personaggio di Russell. Questo perché Mike Vogel non riesce a dare tutte le sfaccettature necessarie al suo personaggio, risultando convincente nella parte del marito amorevole, ma mancando il bersaglio quando la storia richiede un atteggiamento diverso.
Questo anche perché alcune scelte narrative non sono state del tutto convincenti e credibili, e di conseguenza anche il personaggio stesso ne subisce delle ripercussioni. Più convincente invece è Dennis Haysbert, il quale interpreta l’altro protagonista del film, ovvero l’ispettore Page. Si tratta di un character che riesce a svolgere il suo ruolo in maniera credibile, e che anzi, avrebbe un potenziale drammatico maggiore. Infatti inizialmente viene fatto intravedere un pezzo del background dell’ispettore Page, ma successivamente il suo passato non viene più approfondito, lasciando in sospeso una sottotrama che sembrava avere una certa importanza e connessione con la storia di base.
Secret Obsession: un thriller difettoso, ma convincente
Nonostante non ci troviamo nell’orbita di una grande produzione Netflix, Secret Obsession riesce a fare ciò che si richiede a una pellicola del genere: intrattenere con un buono sviluppo di trama, utilizzare la suspense in maniera tale da mantenere alta l’attenzione e la curiosità dello spettatore, presentare personaggi credibili e sfaccettati.
Probabilmente se questo tipo di soggetto fosse capitato in mano a un regista come David Fincher staremo a parlare di un qualcosa di decisamente diverso, e cinematograficamente più potente. Ma, fin dall’inizio, la produzione aveva probabilmente obiettivi molto meno ambiziosi. Peter Sullivan non è certo un regista noto per pellicole di grandi livello. Nel suo curriculum sono presenti soprattutto film televisivi come Natale è sempre Natale, e produzioni minori come The Sandman. Ciò non toglie che la sua regia è comunque adeguata al tipo di prodotto confezionato, e che riesce a intrattenere quanto basta, pur non risultando un prodotto Netflix di grande livello.
I maggiori difetti sono riscontrabili nella sceneggiatura, a opera dello stesso Sullivan e di Kraig Wenman. Alcuni personaggi e situazioni (vedasi una scena che racconta il background dell’ispettore Page) vengono mostrati facendo supporre una loro particolare importanza per lo sviluppo della storia, cosa che però non avviene. Inoltre, alcune scelte fatte fare ai protagonisti per risolvere dei momenti salienti, non sembrano abbastanza convincenti e credibili.
Il tutto però si salva grazie a una buona regia, che riesce a tenere alta l’attenzione dello spettatore, e a intrattenere a sufficienza. Anche la durata della pellicola (di circa 90 minuti) è ideale per comprimere gli eventi e rendere compatta la storia, tenendo alto il ritmo. Anche dieci minuti in più avrebbero potuto compromettere l’andamento della storia.
Nota finale: si consiglia vivamente a coloro i quali fossero interessanti a vedere Secret Obsession di non vedere il trailer proposto da Netflix. Purtroppo, come accade alcune volte a causa di una errata scelta d’impostazione del filmato e della promozione del film, il trailer mostra praticamente tutta la trama della pellicola, colpi di scena compresi. Perciò, si consiglia di non guardare il trailer, o quantomeno di vederne solo il primo minuto, escludendo i 50 secondi finali.