Nella Tana dei Lupi: recensione del film di Christian Gudegast

Debutto alla regia di Christian Gudegast, Nella Tana dei Lupi è un film d'azione incentrato su due grandi personaggi che non riesce tuttavia a gestire al meglio tutte le potenzialità che lascia intendere di avere

Los Angeles è la città in cui si consumano più rapine in banca al mondo, ben una ogni ora, come tiene a specificare la didascalia all’inizio di Nella Tana dei Lupi, il film di Christian Gudegast al suo debutto alla regia dopo aver scritto le sceneggiature di Il Risolutore e Attacco al Potere 2. Gudegast era rimasto talmente affascinato dall’anima criminale della città che arrivò a scrivere la sceneggiatura di Nella Tana dei Lupi già nel 2002, portando avanti il progetto nonostante le perplessità e le difficoltà incontrate durante la produzione, che sospese più volte il film prima di dare il consenso alla sua effettiva realizzazione.

Nella stesura della sua storia, Gudegast sceglie di concentrarsi sui personaggi piuttosto che sull’azione, impostando il film come una partita di scacchi in cui i due schieramenti, perfettamente bilanciati, si affrontano in un duello psicologico prima ancora che armato. Questa precisa scelta narrativa si concretizza in un film insolitamente lento rispetto ad altri titoli analoghi, e che premia il lavoro di recitazione del cast coinvolto, Gerard Butler (Geostorm, Quando Un Padre) e Pablo Schreiber (13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi, la serie tv American Gods) sopra tutti; purtroppo, una storia così incentrata sui personaggi fa sì che risaltino con maggiore evidenza anche le manchevolezze della sceneggiatura e i limiti di una trama che non sembra saper risolvere adeguatamente la tensione che ha creato nelle due ore precedenti.

Nella Tana dei Lupi: un’opera ambiziosa ma che manca il suo obiettivo

La storia di Nella Tana dei Lupi ruota intorno al tentativo di rapina alla Federal Reserve Bank di Los Angeles, un piano ambizioso studiato fin nei minimi dettagli da Merrimen (Scheriber), che per l’occasione ha ampliato la sua squadra di ladri perfettamente addestrati. Sulle sue tracce, però, si trova Big Nick O’ Brien (Butler), sceriffo dai metodi decisamente poco convenzionali deciso a incastrare una volta per tutte la squadra di Merrimen. Tra i due si apre quindi un’estenuante guerra psicologica e di strategia, destinata a esplodere nel violento finale, dove tutte le domande troveranno troppo tardi una risposta.

Nella Tana dei Lupi

Big Nick (Gerard Butler) in una scena del film

Nella Tana dei Lupi è un film che punta più in alto di quanto sia in grado di raggiungere. Come i suoi protagonisti pianificano il colpo più ambizioso della loro vita, così anche Gudegast sembra voler giocarsi il tutto per tutto con questa storia; ma se Merrimen e la sua squadra possono contare su un solido addestramento e riescono, in parte, nel loro colpo, il regista dimostra di non avere ancora i numeri necessari per vincere la scommessa che ha scelto di giocare, soprattutto nella stesura della sceneggiatura.

Se infatti la regia di Gudegast si muove efficacemente nel narrare la storia, il copione di Nella Tana dei Lupi, firmato dallo stesso regista, presenta una serie di debolezze ed errori che inficiano la riuscita complessiva del film. Gudegast non sembra tenere sempre ben salde le redini della sua storia, che non si lascia domare e si esibisce in una serie di divagazioni superflue, come la scena della figlia di Levoux che deve andare al ballo scolastico o l’intera storyline incentrata sul divorzio di Big Nick. Quest’ultimo è il caso più delicato, perché se da un lato è evidentemente pianificato come un segmento di trama utile per dare profondità al personaggio di Gerard Butler, dall’altro ci troviamo di fronte a un’intera linea narrativa che, dopo un inizio discontinuo, viene completamente abbandonato dal racconto, lasciando in sospeso l’intera questione. Una scelta che non può non apparire come un grande buco di trama, oltretutto facilmente evitabile: sarebbe stato molto meglio, probabilmente, eliminare dl tutto il personaggio della moglie e far emergere il lato umano di Big Nick attraverso il suo rapporto con Merrimen.

Un rapporto che, al contrario di quello sopra menzionato, funziona piuttosto bene. Gudegast ha evidentemente concentrato tutte le sue energie nel costruire l’interazione tra i due personaggi, giungendo a momenti di notevole tensione, come la bellissima scena al pligono di tiro. Big Nick e Merrimen si scrutano e si girano intorno l’un l’altro come due predatori pronti a sguainare gli artigli, in attesa solo di una mossa falsa dell’avversario per saltargli alla gola. Ogni occasione è buona per stressare ulteriormente questa situazione di tensione psicologica e senza quartiere tra i due, che cercano in tutti i modi di cogliere le debolezze del nemico sfruttandole contro di lui, tendendogli trappole e individuandone gli inganni.

Nella Tana dei Lupi

Donnie (O’Shea Jackon Jr) e Merrimen (Pablo Schreiber) in una scena del film

Dispiace, quindi, che la storia si risolva in un banale conflitto a fuoco senza alcun vero confronto tra i due protagonisti. Il fatto di appartenere a schieramenti diversi non dovrebbe necessariamente significare che non ci possa essere del rispetto reciproco, e il modo in cui sono stati costruiti i personaggi, così simili nonostante tutto, lascia intendere che ci sia della considerazione vicendevole, quantomeno nel ritenersi meritevoli di considerarsi nemici. La conclusione della storia, tuttavia, nega a Big Nick e Merrimen la possibilità di confrontarsi davvero, scegliendo di non risolvere in pieno l’ottima tensione che aveva precedentemente sorretto tutto il film.

Maschio fino al midollo ma sorprendentemente poco violento, Nella Tana dei Lupi è un film che suggerisce molti spunti senza mai svilupparli appieno, nonostante la durata decennale della sua lavorazione e il suo minutaggio, probabilmente eccessivo. Sarebbe forse bastato un deciso lavoro di ripulitura del copione per rendere davvero buona quella che in realtà si rivela un’opera claudicante con un grande potenziale inespresso, che non funziona nemmeno come intrattenimento fine a sé stesso. Un film che non sa districarsi all’interno della sua stessa trama e ci lascia insoddisfatti in attesa del già annunciato sequel.

Nella Tana Dei Lupi uscirà nelle sale italiane il 05 Aprile 2018.

 

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.2