La Maledizione di Bridge Hollow: recensione della commedia horror

La maledezione di Bridge Hollow si rivela un un riciclo spendaccione che può al massimo coinvolgere spettatori molto giovani e non particolarmente pretenziosi.

La maledizione di Bridge Hollow è un film di Jeff Wadlow disponibile su Netflix dal 15 ottobre 2022. La trama del film vede Howard, un insegnante di scienze, trasferirsi con la famiglia a Bridge Hollow, tranquilla cittadina di provincia, portando con sé sua moglie Emily, casalinga, e la figlia adolescente Sidney (Priah Ferguson), la più contraria al trasloco.

La maledizione di Bridge Hollow recensione, Cinematographe.it

Nel paesino, incontrano subito la sindaco, stralunata e amichevole, e i giardini dei loro vicini che sono addobbati per Halloween. Howard, da insegnante, è restio a farsi trascinare nella follia della festa dei morti, mentre Sidney, se prima soffriva l’essere portata via dagli amici e dalla sua routine, incontra subito una banda di suoi coetanei che le parlano delle leggende tipiche.

In questo modo, la ragazza scopre che proprio nella sua nuova casa è contenuta una zucca magica che darà vita alle decorazioni di Halloween liberando i mostri per le strade di Bridge Hollow.

La maledizione di Bridge Hollow: un film adatto ad Halloween

Halloween, si sa, è il tempo delle streghe e dei mostri: e il cinema va a nozze con la paura e il divertimento. La tradizione dei film delle feste è ricchissima di titoli, e il regista Wadlow segue la tradizione e confeziona un film perfetto per un pomeriggio invernale in famiglia.

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Clown dagli occhi rossi, scheletri, zombi, ragni giganti: il campionario è completo, e La maledizione di Bridge Hollow mette in scena tutto con un gusto particolare per lo spavento e il sobbalzo: quello che esce fuori è però una mediocre commedia horror che si fa forte solo di alcune belle trovate sceniche, ma annoia fin da subito.

La festa di Halloween, relativamente nuova in Italia, dà modo di unire lo spavento all’umorismo, legando la tradizione celtica a quella più mainstream americana e un piacere innato per le situazioni orrorifiche: ma di tutto questo, nel film Netflix rimane solo Jack O’Lantern (qui tradotto con un insolito, fuorviante e anche in parte sbagliato Jack l’Avaro)

Stupisce trovare dietro la macchina da presa lo stesso regista che aveva avuto il coraggio di rendere Kick-Ass 2 ancora più scorretto ma ancora più intelligentemente dissacrante del primo capitolo ispirato ai fumetti scritti da Mark Millar: e i pure banali Fantasy Island e Obbligo e Verità erano sempre un gradino più in alto della sua ultima opera original Netflix.

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Certo è che la presenza di Marlon Wayans, protagonista di mille e una commedia demenziale e non certo famoso per le sue doti di scrittura o interpretazione.
È piuttosto la sua vena più banale a dare forma al film, che da parte sua elenca in sceneggiatura un elenco anche piuttosto scialbo dei classici topoi del genere: di parodistico c’è davvero pochino, ancor meno o quasi nulla di dissacrante.

Tutto è derivativo in La Maledizione Di Bridge Hollow: non c’è la rievocazione vintage del passato e neanche il gusto letterario di un qualsiasi Sleepy Hollow, ma quel che è peggio è che manca anche uno spirito comico che faccia ridere o quantomeno sorridere. Un riciclo spendaccione, insomma, che potrà al massimo coinvolgere spettatori di fascia d’età compresa tra i cinque e i dieci anni, un po’ distratti dai giochi e certamente non particolarmente pretenziosi.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.6

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