Venezia 78 – Halloween Kills: recensione del film di David Gordon Green

La partita tra il bene e il male continua a giocarsi nella notte delle streghe di Haddonfield: Michael Myers è tornato in Halloween kills

La grande attesa per Halloween kills è finalmente terminata. Il secondo capitolo del reboot ideato e diretto da David Gordon Green è stato presentato nella sezione fuori concorso del Festival del cinema di Venezia 2021, dove per l’occasione Jamie Lee Curtis, storica protagonista della saga, ha ricevuto il Leone alla carriera. Il film è il sequel di Halloween del 2018, che quando uscì fu un fenomeno al botteghino incassando più di 250 milioni di dollari in tutto il mondo, ma soprattuto ha dato la possibilità di dare seguito  all’infinita lotta contro l’assassino Michael Myers. La lotta tra il bene e il male, Michael da un lato e Laurie dall’altro, non è ancora finita e in questo nuovo capitolo Haddonfield non ha ancora smesso di tremare di paura, tanto da far esplodere la follia degli abitanti dell’immaginaria cittadina dell’Illinois. In questo nuovo capitolo, chiaramente di passaggio in attesa dell’ultimo capitolo della trilogia reboot, la violenza è a livelli altissimi e la paura è una costante.

Halloween kills: la trama del film con Jamie Lee Curtis

Halloween kills Cinematographe.it

La notte di Halloween (iniziata nel reboot del 2018 Halloween) non è ancora finita. Laurie, sua figlia Karen (Judy Greer) e la nipote Allyson (Andy Matichak) pensano che Michael Myers sia finalmente morto, intrappolato tra le fiamme del seminterrato di Laurie. Ora Laurie si trova in ospedale con grosse ferite allo stomaco, e non sa che il suo incubo non è ancora finito. L’assassino con in volto la terrificante maschera bianca è ancora vivo e continua a seminare il panico ad Haddonfield. Nel mentre uno stuolo di personaggi collegati al passato di Laurie, quando quarant’anni prima è iniziato l’incubo, sono decisi a sconfiggere il serial killer e distruggere i loro incubi. Con loro tutta la popolazione di Haddonfield si fomenta, come i forcaioli di un tempo scendono in strada con un unico obiettivo: agire lì dove le forze dell’ordine hanno fallito per farsi giustizia da soli.

Il male muore stanotte e con lui la paura di una città intera

Halloween kills Cinematographe.it

Il nuovo capitolo della saga slasher Halloween kills, il dodicesimo rispetto al capostipite del 1978, è un gran caos. Incendi, omicide efferati, folle inferocite, lotte all’ultimo sangue: il film è davvero ricco di suspense. Non si tratta di un semplice momento di passaggio che porta al già annunciato Halloween ends, il film sposta la lotta da Laurie e la sua famiglia all’intera popolazione di Haddonfield, che ormai vive nel terrore da 40 anni a causa di Michael Myers. Non è un caso che il film proponga dei flashback che riportano esattamente alla notte delle streghe di quaranta anni prima (ovvero al film del 1978) e svelano nuovi dettagli utili a far procedere la storia. Ritornano personaggi del primo film, ormai cresciuti nel corpo ma fermi con l’anima a 40 anni prima, quando per un soffio sono riusciti a sfuggire al male. In questo contesto il merito di David Gordon Green è quello di essere riuscito a creare un ponte diretto con il film del 1978, riaccendendo l’interesse per la storia di Laurie Strode e portando il pubblico con grande hype verso l’inesorabile capitolo finale.

Halloween kills è intrattenimento allo stato puro

Halloween

Si vede che David Gordon Green e la sua squadra sono a loro agio nel costruire questo nuovo capitolo, tanto da non aver paura di esagerare nella creazione delle uccisioni in scena e soprattuto proporre anche momenti più ironici, cari al cinema horror degli anni ’80 e ’90. L’exploitation è sfruttato al massimo: Michael Myers è più indiavolato che mai, uccide senza fermarsi e senza motivo, giocando con le sue vittime che trucida nelle maniere più creative. Michael è ancora icona: the shape non corre, non parla e ha una forza disumana, che lo avvicina sempre di più a qualcosa di sovrannaturale contro cui sembra inutile combattere.

La paura e la rivolta contro il sistema

 

Michael è il riflesso della nostra paura, di quell’ombra in cui se non si fa in modo di uscire si finisce risucchiati per tutta la vita come i personaggi di Laurie e quelli della sua famiglia. Interessante anche come in un film di genere, che non ha assolutamente pretese di aprire grandi riflessioni, il tema delle folle inferocite e delle personalità massificanti sia inserito in questo discorso. In Halloween kills si sentono le parole “il sistema non funziona più”, un chiaro riferimento ai nostri tempi in cui al telegiornale assistiamo a rivolte civili piene di rabbia contro ingiustizie di ogni tipo. È chiaro che anche nella lotta a senso unico contro il male rappresentato da Myers le masse devono essere guidate, ascoltate, pena il soccombere dei più deboli.

Tra gli altri pregi del film c’è come sempre una colonna sonora di tutto rispetto, curata dal genio di Jon Carpenter. Gli spettatori dunque si divertiranno a rivivere ancora la lotta contro Michael Myers in Halloween Kills e potranno ritenersi soddisfatti nell’attesa del capitolo finale.

 

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 4
Emozione - 3

3.3