Elegia americana: recensione del film Netflix di Ron Howard

All’esordio su Netflix di Ron Howard, adattamento dell'omonimo libro di memorie di J. D. Vance, non sono sufficienti le intense interpretazioni di due grandissime attrici come Amy Adams e Glenn Close per restare a galla. Disponibile sulla piattaforma dal 24 novembre. 

Riteniamo che sia giunto una volta per tutte il momento di dare a Cesare quello che è di Cesare, consegnando nelle mani di due attrici straordinarie come Amy Adams e Glenn Close altrettante meritatissime statuette per le interpretazioni in Elegia americana, rispettivamente nei panni di una figlia dall’esistenza tormentata e di una madre che ne raccoglie i cocci per strada. Se non ora quando, perché qui sono i pilastri di un film altrimenti senza fondamenta, o quantomeno per ripagarle delle sviste fatte dai membri dell’Academy quando nelle precedenti occasioni (sei nomination per la prima e sette per la seconda) non hanno mai regalato loro una gioia.

Elegia americana: due intense interpretazioni e la colonna sonora di Hans Zimmer e David Fleming non salvano un film dall’architettura fragile come un servizio di porcellana

Elegia americana cinematographe.it

Si tratta di performance dal fortissima intensità, capaci di alzare e abbassare la temperatura emotiva di una pellicola che senza tale contributo avrebbe fatto molta fatica a reggere l’urto delle due ore circa a disposizione della timeline. Entrambe si sono messe al completo servizio di una scrittura dalla quale sono riuscite a tirare fuori miracolosamente quel poco che di buono c’era nell’impianto dialogico, appoggiandosi anche alle metamorfosi fisiche richieste dai personaggi a loro affidati. Va registrato dunque un apporto fondamentale da parte del lavoro davanti la macchina da presa, che a conti fatti tiene a galla una causa altrimenti persa, quella di un film dall’architettura narrativa e tecnica fragile come un servizio di piatti di porcellana. Questo per ribadire che tolte le prove delle due attrici americane, alle quali andiamo ad aggiungere i brani della colonna sonora composta a quattro mani da Hans Zimmer e David Fleming, il resto va ben al di sotto della sufficienza.

Una visione moderna e a buon mercato del sogno americano piena zeppa di cliché

Non si può dire la stessa cosa quindi per chi le ha dirette, il già premio Oscar per A Beautiful MindRon Howard, che stavolta le statuetta per la regia o per il miglior film le vedrà con il binocolo. L’adattamento cinematografico dell’omonimo libro di memorie del 2016 di J. D. Vance che ha firmato per Netflix, distribuito sulla piattaforma dal 24 novembre, è da considerarsi senza dubbio un passo falso in una filmografia dai molti alti e dai pochi bassi. Elegia americana suo e nostro malgrado è uno di questi. Del resto, nemmeno la base di partenza letteraria aveva nel proprio DNA una solidità e una scorrevolezza tali sulle quali poter contare in fase di trasposizione. E infatti ciò che è approdato sullo schermo ha ereditato quei difetti strutturali di un dramma familiare che al di là di un basso dosaggio di emozioni somministrato a gocce, derivanti come già messo in evidenza dalle performance attoriali, ha pochissimo altro da offrire allo spettatore di turno. Spettatore al quale viene propinata una visione moderna e a buon mercato del sogno americano piena zeppa di cliché. Il tutto attraverso il confronto/scontro di tre generazioni, consumato nel tempo e nello spazio in un palleggio insistito tra epoche.

Quando la pianta è malata alla radice, difficilmente potrà dare dei frutti commestibili

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Elegia americana è un film sui legami biologici e sulla capacità dell’essere umano di amare incondizionatamente, tanto da riuscire a perdonare. Temi universali che vanno di pari passo con una catena di buoni propositi che purtroppo vengono vanificati da un’opera che finisce per banalizzarli. Ciò che fa rabbia è che a propinarceli sia stato uno come Ron Howard, con la complicità di due attrici straordinarie che hanno fatto tutto il possibile e di più per salvare il salvabile. Ma quando la pianta è malata alla radice, difficilmente potrà dare dei frutti commestibili. Ed è per questo che il film in questione ci è risultato indigesto.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1
Fotografia - 2
Recitazione - 4
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.2