Venezia 74 – Diva! – recensione del documentario di Francesco Patierno

Diva! è un docu-film molto emozionante in cui attrici del calibro di Isabella Ferrari, Greta Scarano, Carolina Crescentini, Barbora Bobulova, Anna Foglietta, Silvia D’Amico, Carlotta Natoli, Anita Caprioli interpretano i tanti volti di Valentina Cortese.

Diva! è un documentario diretto da Francesco Patierno, ispirato all’autobiografia di Valentina Cortese, intitolata Quanti sono i domani passati. Il film, presentato alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, ci porta nella vita e nelle tempeste esistenziali di una vera leggenda vivente del cinema e del teatro italiano.

Valentina Cortese è un’attrice superlativa, che nella sua imperitura carriera ha lavorato per registi come Monicelli, Antonioni, Gassman, Fellini, Zeffirelli, Truffaut, Robert Wise. Diva! ci permette di capire molto da vicino tutta una vita di una donna, cresciuta lontana dalla madre, affidata a una balia nelle campagne lombarde, figlia illegittima, con un padre conosciuto solo in età adulta che non le diede alcun affetto.

Innamorata del teatro, andò da Milano a Torino, poi a Roma dove cominciò a girare un film dopo l’altro, diventò ricercata e celebre. Poi gli amori, funesti e dissoluti, da de Sabata, a Jules Dassin, Strehler, Richard Baseheart, e poi Hollywood e le feste con Greta Garbo, Marilyn, l’incontro con una giovanissima Audrey Hepburn, l’addio all’America, il whisky in pieno volto al produttore Zanuck.

Diva! è tutto questo, un docu-film molto emozionante, narrato grazie a immagini d’epoca, spezzoni di film meravigliosi, e inframezzato dalle interpretazioni di otto attrici italiane, ad ognuna delle quali è affidato il ruolo della Cortese in un momento preciso della sua vita.

Isabella Ferrari, Greta Scarano, Carolina Crescentini, Barbora Bobulova, Anna Foglietta, Silvia D’Amico, Carlotta Natoli e Anita Caprioli interpretano la Cortese, e Michele Riondino interpreta Giorgio Strehler.

Diva! di Francesco Patierno alterna immagini del passato e interpretazioni ammirevoli

Le attrici hanno saputo cogliere ogni piccolo aspetto della personalità della Diva, dimostrando con gesti, vestiti e pose com’era e com’è impersonare un mito, raccontando attraverso il loro corpo piccoli aneddoti e ricordi intimi di una donna oltre la deità, che non teme gli errori o l’insuccesso, che senza alcuna ambizione o smania per la fama è diventata l’immagine e il simbolo di un’antidiva.

Il docu-film di Francesco Patierno alterna con eleganza immagini del passato, interpretazioni ammirevoli, con musiche attuali che smorzano il tono nostalgico che avrebbe potuto assumere la sua opera. Ma è innegabile che i momenti in cui vengono riproposte sequenze di alcune pellicole il documentario si eleva, il tempo si ferma e si può godere di capolavori quali Le amiche di Michelangelo Antonioni, Giulietta degli spiriti di Federico Fellini, Le avventure del Barone di Munchausen di Terry Gilliam, Effetto notte, il film con cui François Truffaut vinse l’Oscar nel ’74.

Guardando Diva! è impossibile non emozionarsi, le attrici attraversano attimi della vita della Cortese e, mentre dialogano con lo spettatore, la narrazione diventa talmente appassionata che ci si affeziona a ognuna di loro. Mentre si susseguono e si vestono dei ricordi della diva, ci si sente persi, perché ogni racconto è unico, personale, gioioso anche se con dolore, ed è come abbandonare un’amica, un libro del passato e sfogliarne uno nuovo.

Diva! è molto più di un semplice documentario, mentre glorifica l’umanità di una donna, fa molto altro.

Il regista usa due piani narrativi, che ora sono divisi ora si contaminano, in cui le scene di film, dietro le quinte in cui è Valentina Cortese ad esporsi, sono altrettanto spesse e reali quanto le attrici avvolte nei suoi abiti.

Diva! è un documentario che non si dimentica, che siamo lieti abbia avuto il suo respiro durante il Festival del cinema di Venezia. Chi sarà curioso di vederlo potrà farlo su Sky Arte HD a dicembre.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.6