Crazy, Stupid, Love: recensione del film con Ryan Gosling ed Emma Stone

Un amore pazzo e stupido perché non è sempre corrisposto, è quasi impossibile...

Inarginabile, incomprensibile, improvviso. “Bello come il giorno. Cattivo come il tempo. Quando il tempo è cattivo”; così Jaques Prévert in Questo Amore descrive il sentimento più delicato e complesso, impalpabile e dirompente, silenzioso e vorticoso. Glenn Ficarra e John Requa lo ritraggono invece pazzo e stupido nel loro primo film da registi, Crazy, Stupid, Love appunto, in cui raccontano la storia di un uomo, Cal Weaver (Steve Carell), in crisi con la moglie Emily (Julianne Moore) – dopo che gli ha confessato un tradimento – e colto a risolvere i problemi del figlio Robbie (Jonah Bobo), in piena esplosione ormonale (l’innamoramento per la baby-sitter), e nel tentativo di gestire il rapporto con le figlie.

Crazy, Stupid, Love Cinematographe.itCrazy, Stupid, Love: Tutto sembra perfetto ma…

Il mondo di Cal crolla, nonostante la perfezione apparente della sua vita (una bella casa, una bella famiglia, la serenità), quando la moglie gli chiede il divorzio. Un fulmine a ciel sereno. Spaesato, distrutto e senza strumenti per vivere senza di lei e rimarginare la ferita, decide di annegare il dolore nell’alcol, passando le serate in un bar. Lì incontra il suo giovane salvatore, un dio pagano bello e affascinante, Jacob Palmer (Ryan Gosling) che lo aiuterà a ricostruire la sua immagine e la sua “virilità”. Perché è pazzo e stupido questo amore? Perché quello rappresentato da Ficarra e Requa è un amore strano, che cade ma si risolleva e poi, infine si ripresenta. Cal, dopo gli insegnamenti di Jacob, si veste, si comporta e parla diversamente, passa le notti con varie donne ma l’unica a cui pensa è Emily.

Come Cal sembrava incapace di avvicinarsi all’altro sesso (confessa di avere avuto solo una donna, la moglie, nella sua vita), perché sbaglia i tempi, i modi, le cose da dire, nella stessa maniera l’aitante “maestro”, così bravo a corteggiare le donne per una sera, non sa come si coltiva una relazione stabile . Mentre il primo è impacciato, impreparato alle schermaglie degli amanti, il secondo è impreparato a provare un sentimento per una sola donna. Secondo la migliore tradizione Jacob, una sera, incontra uno sguardo “nuovo”, mentre con le altre lo schema è preciso, “regolare” e didascalico, con Hannah (Emma Stone), questo è il nome della ragazza che lo colpisce, tutto è da scoprire (parlare fino a tardi, ridere insieme, raccontarsi). Hannah è diversa, non cade tra le sue braccia, anzi lo respinge quando si conoscono, poi però le cose cambiano e i due diventano una coppia.

Le vite di Cal e Jacob procedono parallelamente e quasi al contrario: mentre Cal tenta di vivere la vita di Jacob, quest’ultimo vorrebbe vivere la sua, infatti se prima era il giovane il “maestro” ora è a sua volta discepolo: il ragazzo chiama Cal , conoscitore della relazione stabile, dell’unione a lungo termine, delle dinamiche parentali, per chiedergli come deve comportarsi durante l’incontro con la madre di Hannah.

L’inetto cinquantenne lascia il posto ad un uomo più consapevole, ben vestito, che dopo esser stato per venticinque anni con una sola donna, in poco tempo ne “frequenta” otto (godibile il momento in cui passa la notte con una maestra sui generis, interpretata da Marisa Tomei). Dall’altra parte l’adone, grande conoscitore dell’amore e delle donne, si scioglie nel rapporto con Hannah, la loro prima notte si consuma tra un racconto e un altro, tra un ricordo e un altro, niente va come solitamente vanno gli incontri di Jacob.

Crazy, Stupid, Love Cinematographe.itCrazy, Stupid, Love: è amore impossibile?

Questo amore è pazzo e stupido perché non è sempre corrisposto, è quasi impossibile; i personaggi soffrono, si disperano, sentono il cuore spezzarsi, pensano che tutto sia finito eppure, per fortuna, c’è sempre un dopo. Robbie si strugge per la sua baby-sitter di poco più grande, lei però è segretamente innamorata di Cal, vecchio, sbagliato, anagraficamente potrebbe essere suo padre, eppure la giovane, lo sogna, lo desidera e ne è “drammaticamente” presa. Crazy, Stupid, Love proprio per questo è un simpatico e disincantato gioco degli equivoci in cui i legami si stringono e si sciolgono, i rapporti si allacciano e si spezzano; tutto si chiarisce a poco a poco (la vera identità della maestra con cui Cal ha passato la notte), con il contagocce, esplodendo poi nel giardino di casa Weaver, diventando una sorta di divertissement senza troppe pretese.

Anche il ricongiungimento di Cal e Emily sembra impossibile, sembra impossibile che possano parlare di nuovo la stessa lingua, riallacciare ciò che si è rotto, ricostruire ciò che si è perso. Lo spettatore capisce, dagli indizi che la storia dà, che fra i due non è finita, sa che succederà qualcosa eppure la sorte, le situazioni si accaniscono contro di loro creando sempre nuovi ostacoli. In più di un’occasione la coppia è sul punto di ricongiungersi invece l’ingranaggio si inceppa e tutto crolla.

La stessa cosa potrebbe valere per Hannah e Jacob ma loro vanno avanti proprio perché non hanno alle spalle il bagaglio di delusioni, fallimenti, recriminazioni dei più grandi, di fronte agli ostacoli non si fermano.

Crazy, Stupid, Love Cinematographe.itCrazy, Stupid, Love: l’amore è tutta una questione di anime gemelle

I libri lo raccontano, i filosofi ne discutono: l’essere umano è spinto ad andare alla ricerca della propria anima gemella e quando si ha la fortuna di trovarla non la si può lasciare andare. Crazy, Stupid, Love si concentra proprio su questo punto, lottare per l’anima gemella anche se vuole dire rendersi ridicoli, anche se vuol dire fallire, l’importante è continuare. Questo ha sempre insegnato Cal ai suoi figli, questo ha sempre fatto lui, e quando sente nelle discorso di fine anno del proprio figlio tutta la disillusione, la disperazione per un sogno d’amore infranto non può restare indifferente e esplode in un’ultima “arringa appassionata”. Proprio su questo punto, sull’esasperazione di un certo sentire, un romanticismo all’ennesima potenza (la storia di Robbie ne è la prova), la pellicola perde il giro. Se il film si dimostra godibile sotto molti punti di vista, l’ironia, il non prendersi troppo sul serio, non convince nel finale. Era scontato che Crazy, Stupid, Love dovesse avere un lieto epilogo ma forse questa insistita vena romantica gli toglie forza.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

2.7