Breaker Upperers – Le sfasciacoppie: recensione del film Netflix

La nostra recensione di Breaker Upperers - Le sfasciacoppie, film originale Netflix scritto, diretto e interpretato da Madeleine Sami e Jackie van Beek.

Breaker Upperers – Le sfasciacoppie è un film neozelandese del 2018, scritto, diretto e interpretato da Madeleine Sami e Jackie van Beek. Dopo le presentazioni al South by Southwest Film Festival e al Sydney Film Festival, e i seguenti passaggi nelle sale cinematografiche neozelandesi e australiane, Breaker Upperers – Le sfasciacoppie è stato distribuito su Netflix il 15 febbraio 2019.

Breaker Upperers - Le sfasciacoppie Cinematographe.it

Jen (Jackie van Beek) e Mel (Madeleine Sami) sono due amiche conviventi, legate da un tormentato passato amoroso e dalla stramba attività lavorativa che si sono inventate per sopravvivere. Le due donne si sono infatti specializzate nel fare separare le coppie, aiutando con vari stratagemmi persone incapaci di mettere fine a una relazione sentimentale ormai logora. La regola che Jen e Mel si impongono per mantenere efficace e sicura la loro attività è quella di non farsi coinvolgere emotivamente dalle persone con cui entrano necessariamente in contatto. Mel rompe però questa regola, interessandosi alla situazione umana del giovanissimo Jordan (James Rolleston) e di Anna (Celia Pacquola). Ha così inizio una serie di equivoci e litigi che metterà a dura prova l’amicizia e il lavoro di Jen e Mel.

Breaker Upperers – Le sfasciacoppie una riflessione sulla precarietà dei rapporti di coppia

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Breaker Upperers – Le sfasciacoppie si prefigge l’obiettivo di raccontare con il sorriso e con leggerezza la crisi contemporanea dei due aspetti della vita che maggiormente risentono dei continui mutamenti della nostra società, ovvero il lavoro e i rapporti sentimentali. Mel e Jen sono due donne afflitte dalle difficoltà della vita e dagli scarsi sbocchi umani e lavorativi che la loro realtà (la società neozelandese) offre, ma non per questo rinunciano ad arrabattarsi alla ricerca di un equilibrio interiore ed economico. Le vediamo così inventarsi dal nulla una sorta di lavoro, ribaltando a proprio favore la precarietà dei rapporti umani, con l’assolutoria giustificazione di accelerare l’inevitabile rottura di coppie irrimediabilmente deteriorate, ma anche cercare scampoli di amore e di sesso nelle poche finestre che la loro esistenza consente, disilluse dall’amore e sfiduciate nei confronti del futuro.

La carica ironica di Taika Waititi (regista di Thor: Ragnarok e produttore esecutivo di Breaker Upperers – Le sfasciacoppie) si percepisce soprattutto nella prima parte del film, che per coinvolgere lo spettatore punta su un avvio scoppiettante a base di trucchi e travestimenti di Mel e Jen per distruggere le coppie, che ci ha ricordato l’incipit del più noto 2 single a nozze. Anche se non tutte le gag vanno a segno, non possiamo fare a meno di sorridere a denti stretti per lo sconfortante degrado umano ed emotivo che circonda Mel e Jen, che tuttavia riescono a trovare un compromesso fra la propria etica e il necessario cinismo, frutto del loro comune fallimento amoroso. A convincere sono soprattutto i fugaci siparietti politicamente scorretti che coinvolgono la famiglia di Jen e il gruppo della fidanzata di Jason, che vengono però accantonati in favore di una seconda parte di film più riflessiva.

Breaker Upperers – Le sfasciacoppie non riesce a fondere adeguatamente commedia e dramma

Il principale difetto di Breaker Upperers – Le sfasciacoppie sta proprio nella non convincente miscela fra commedia e dramma. Con il passare dei minuti, ridiamo sempre meno delle (dis)avventure di Mel e Jen, ma al tempo stesso non riusciamo mai a entrare totalmente in empatia con quella che più che a una crisi esistenziale assomiglia a un banale litigio fra amiche. Il film rimane così sospeso in una mezza via, che non appaga totalmente lo spettatore, nonostante i notevoli spunti di cui abbiamo parlato in precedenza. Madeleine Sami e Jackie van Beek fanno un buon lavoro sia dietro sia davanti alla macchina da presa, ma non riescono ad arrestare l’inesorabile rallentamento del film, che si conclude con un finale monco e affrettato, che non risolve adeguatamente molti dei tanti temi affrontati.

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In definitiva, Madeleine Sami e Jackie van Beek si accontentano di rendere Breaker Upperers – Le sfasciacoppie una commedia leggera e godibile, che funziona più quando vira sulla demenzialità che quando si approccia a temi più complessi. Resta però il rammarico per quella che sarebbe potuta diventare una delle dramedy di punta nel catalogo Netflix e che invece non spicca mai definitivamente il volo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3

Tags: Netflix