Arrivano i Prof: recensione del film di Ivan Silvestrini

Arrivano i Prof è un film leggero e godibile che, nonostante i difetti, riesce ad arrivare a ogni tipo di pubblico.

Lo abbiamo conosciuto con il lungometraggio di 2Night Ivan Silvestrini, un remake di un film israeliano, e dopo Monolith torna in sala con Arrivano i Prof (anch’esso un remake, uscito in Francia nel 2013 col titolo Les Profs, che non è mai stato distribuito in Italia), al cinema dall’1 maggio con 01 Distribution.

Arrivano i Prof si presenta come proseguo tematico di Notte Prima degli Esami. In questo caso, però, le turbe liceali, i primi amori e le amicizie eterne restano in disparte, per lasciare spazio agli adulti, che sono in realtà più adolescenti di chi siede tra i banchi.

Arrivano i prof Cinematographe.it

Una vena umoristica scorre per tutto il lungometraggio, lasciando poco spazio alla nostalgia e ai sentimenti dell’anno della maturità. C’è da apprezzare invece la coerenza di Arrivano i Prof, che non promette niente di più di ciò che è: un film leggero, godibile, con dei momenti a volte troppo ripetitivi, che allentano il film, ma che nonostante tutto lo predispongono a un grande pubblico.

C’è un però: atteggiamenti, parole ed esempi (come l’uso della cannabis e un sistema scolastico proteso al guadagno e non all’istruzione) ne fanno un cattivo modello per i ragazzi, a cui sembra rivolgersi come la volpe di Pinocchio.

La trama di Arrivano i Prof vede al centro dell’attenzione il liceo Manzoni, che ha vinto il titolo di peggiore scuola dell’anno per avere il più alto numero di bocciati: come risolvere il problema? Chiamando i peggiori professori d’Italia per provare, a quanto pare, una soluzione alternativa. La voce fuori campo del dirigente li presenta come macchiette, e in effetti lo sono. Dal piccolo chimico al matematico incallito con le statistiche e il gioco (alla PlayStation, niente scommesse per fortuna), alla docente di letteratura sex symbol fino al centurione che dalle guide al Colosseo in costume passa alla cattedra.

Arrivano I Prof è indirizzato a un pubblico di teenager, seppure gioca con tematiche dannose all’educazione

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Non sono i geni incompresi di Smetto Quando Voglio, ma piuttosto prototipi che celano l’insoddisfazione di volere una vita diversa e, in ogni caso, dei falliti riabilitati.
Dall’altra parte una studentessa modello appena trasferita vorrebbe apprendere qualcosa, lottando contro professori dai metodi discutibili e compagni di classe.
Peccato che ci fermiamo qui: i protagonisti non vivono dei forti drammi, si appoggiano per lo più sui cliché, i giovani sono quasi messi da parte e dopo un primo tempo di reiterazioni ci avviciniamo agli esami.

Gli attori di Arrivano i Prof si mostrano equilibrati nonostante il rischio di esagerazioni era altissimo

Gli attori tra cui Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti, Maria di Biase, Shalana Santana, Pietro Ragusa, Alessio Sakara e Andrea Pennacchi restituiscono il carattere dei loro personaggi con una recitazione mai protesa all’esagerazione (rischio alle porte). Piuttosto è la sceneggiatura che li costringe a rimanere sugli stessi punti, a ripetersi, facendo una didascalia eccessiva di ciò che poteva essere semplicemente mostrato.

I film è diviso in capitoli titolati, che semplificano la narrazione e il grande colpo di scena è che effettivamente serve studiare e darsi da fare.
Il discorso finale sulla nostalgia del liceo lascia in tempo che trova, dato che sono parole, belle sì, ma non mostrate. Arrivano i Prof si esprime quindi in superficie, per far sorridere, ricordare, ma non sicuramente emozionare.

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Nel cast c’è anche Rocco Hunt al suo debutto cinematografico, nel ruolo di Luca, che interpreta con naturalezza e verità. Autore di Arrivano i Prof, il brano che il personaggio “improvvisa” per esplicitare la situazione paradossale che stanno vivendo al Manzoni. Orecchiabile e trascinante, si inserisce nella colonna sonora originale di Michele Braga che riesce a commentare i diversi mood del film, spaziando dal pop all’elettronica, al jazz al grottesco.

Arrivano i Prof è un film molto commerciale, ci saremmo aspettati di più da un giovane regista che avrebbe potuto osare di più e soprattutto sbalordire e coinvolgere lo spettatore.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 2

2.7