Acque profonde: recensione del film con Ben Affleck e Ana De Armas

Disponibile su Prime Video dal 18 marzo 2022, Acque profonde di Adrian Lyne è un thriller erotico spompato in cui a risaltare è la recitazione dei suoi protagonisti. 

Dopo vent’anni di latitanza torna alla regia l’ottantunenne Adrian Lyne, autore di film come Flashdance, 9 settimane e ½, Attrazione fatale e Proposta indecente, solo per citarne alcuni. La sua è una filmografia contraddistinta dalla pulsione sessuale e dall’erotismo patinato; il thriller erotico che lo contraddistinto negli anni ’80 e ’90. Tuttavia, con Acque profonde, che ne vede il ritorno in scena, Lyne non riesce a ripetere la formula delle opere che lo hanno reso celebre. Siamo difronte ad un thriller privo di tensione e mistero, in cui la profondità psicologica dei personaggi viene accantonata in favore di una narrazione asettica e ripetitiva. Tralasciando la cronaca da tabloid, la coppia composta da Ben Affleck e Ana De Armas ben si presta alla storia. La loro recitazione si amalgama alle azioni dei personaggi, alla relazione malsana e assurda che li coinvolge. Sguardi, piccoli gesti e sessualità si fondono in una messa in scena reale quanto filmica.

Bisogna però constatare quanto Adrian Lyne debba al Gone Girl di David Fincher. Le due pellicole hanno non pochi punti in comune, a partire da Ben Affleck. L’attore sembra essere a suo agio in ruoli di questa genere, di uomini imbambolati in balia delle azioni delle proprie mogli. La sguardo austero, la gelosia attanagliante che ne serra i pugni, il sorriso mesto e l’euforia omicida trovano nell’attore il giusto interprete. Acque profonde conferma la capacità di Affleck di prestarsi al gioco, a quella guerra interna di un matrimonio assurdo. Ed è in questa assurdità coniugale che il film incespica a più riprese, come sprofondando in sabbie mobili. Ciò che manca è l’elemento d’immedesimazione, lo spettatore è ben lontano dal ritrovarsi nelle scelte e nelle azioni dei protagonisti. Non che i film di genere non poggino sulla bizzarria delle situazioni, ma la prospettiva psicologica dei personaggi ne facilitavano l’avvicinamento. Qui, invece, tutto ciò è stato soppresso da immagini gelide, desaturate di ogni colore ed emozione.

Acque profonde e il gioco perverso della famiglia Van Allen

Acque Profonde - Cinematographe.it

Su Prime Video Acque profonde di Adrian Lyne ci porta nella vita di Vic Van Allen (Ben Affleck) e Melinda Van Allen. I due coniugi, all’apparenza, vivono una vita perfetta: party in piscina, belle macchine e appartamenti lussuosi. I Van Allen fanno parte di quelle famiglie alto borghesi che vivono il sogno americano. A coronare il quadro troviamo una famiglia intelligente, caparbia e divertente. Ma, come tutte le case hanno i propri scheletri nell’armadio, quella dei protagonisti contiene un mausoleo. Vic vive la propria vita combattuto dalla gelosia e dal rancore verso la moglie, una donna avvenente e più giovane di lui. Melinda gestisce le redini del rapporto, passando da un amante all’altro a cielo aperto. I suoi spasimanti, giovani e talentuosi, si danno il cambio a casa Van Allen sotto lo sguardo attonito di Vic. L’uomo si mostra comprensivo, aperto a questo di relazione, ma dentro di sé la rabbia lo porterà a compiere azioni che non immaginava.

Siamo sul piano dei rapporti incrinati, eretti su una catasta di menzogne, rabbia e frustrazione. Da una parte abbiamo una certa volontà di Melinda di esser vista, collezionando nel suo album delle figurine gli uomini giusti. Parlare di ninfomania sarebbe semplicistico, anche se fa parte della psicologia del personaggio. Non possiamo addentrarci oltre nel rischio di incappare in spoiler, ma la donna impersonata da Ama De Armas ha molte più sfaccettature di quanto non sembri. Dall’altra abbiamo il remissivo Vic, una persona dalla dubbia moralità e dagli hobby stravaganti. La domanda per tutto Acque profonde è: ma il divorzio? È un qualcosa che viene perennemente citato, ma mai messo in atto, come una semplice arma minatoria. I due coniugi, al di là della tossicità del rapporto, si ripromettono continuamente amore. Non ci è dato sapere quanto di ciò sia vero, ma possiamo immaginare faccia parte di quel meccanismo che porta molte coppie a rimanere insieme a prescindere dal disagio. Siamo sul piano della negazione, dei cosiddetti “prosciutti sugli occhi” che portano poi la bomba a esplodere.

Un’ottima prova attoriale dei protagonisti contro una sceneggiatura piatta e priva di tensione

Acque Profonde - Cinematographe.it

Dopo Knives out e No Time to Die Ana De Armas mostra ancora una volta le proprie qualità recitative, coniugando sensualità e bravura. Sul piano recitativo Acque profonde non ha difetti, eppure lo stesso non si può dire della scrittura. La storia poggia su un’ottima premessa, ma il film non la porta a termine fino in fondo. La sua è una struttura ciclica, ripetitiva. Situazioni e personaggi si ripetono, cambiando soltanto volto e nome. Tale riproduzione con lo stampino porta ad un finale anti climatico e prevedibile. La tensione iniziale di esaurisce facilmente, come il fuoco su un fiammifero. L’intrigo, la pulsione e il desiderio si concentrano tutti nella prima metà del film, per poi divenire la norma. Adrian Lyne non spinge mai il piede sull’acceleratore e dopo ogni tornante tira il freno a mano in brusche frenate narrative.

Neanche la base dell’omonimo romanzo da cui Acque profonde è tratto riesce a dar peso alla psicologia dei personaggi, sempre fermi ad un piano superficiale. La gelosia di Affleck contrasta con la voglia di passione di Melinda; inamovibilità contro dinamismo. La scenografia sterile restituisce il divario tra i due, come la difficoltà di lei di essere madre. Sul piano delle azioni i protagonisti riescono a mostrare la propria psicologia, tuttavia i dialoghi si dimostrano fin troppo striminziti e stereotipati. Non si mai oltre, anche quando il momento lo richiede. Certo è che lo spiegone didascalico non piace a nessuno, ma anche l’eccessivo utilizzo del “non detto” porta ad una svalutazione del prodotto. Insomma, Acque profonde è un film diviso in due, in cui il regista non riesce a ripetere la formula che lo ha reso celebre.

Acque profonde è disponibile alla visione dal 18 marzo su Amazon Prime Video.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 2

2.6