Scatola nera: recensione del pilot della serie TV Amazon

La nostra recensione del pilot della prima serie crime-comedy made in Italy. In arrivo dal 25 novembre su Amazon Prime Video.

In gergo tecnico la parola “metateatro” riporta a quell’opera o pratica che ha come argomento il teatro stesso. Per “metateatrale” si intendono dunque quel o quei procedimenti mediante i quali il teatro mette in scena se stesso, dando vita a un tipo di rappresentazione scenica definita appunto “teatro nel teatro”. Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello è un esempio perfetto di tale pratica, che ha trovato applicazioni concrete anche nella Settima Arte attraverso pellicole che hanno fatto dell’impianto in questione – e sotto forme diverse (dal Dogville di Lars von Trier all’Anna Karenina di Joe Wright) – il proprio modus operandi.

Scatola nera: la prima serie crime-comedy made in Italy

Scatola nera cinematographe.it

E se tutto ciò entrasse pure nella sfera televisiva cosa accadrebbe? Nulla che non si sia già visto in quei prodotti destinati al piccolo schermo nei quali la TV parla di sé in prima o terza persona, magari per rievocare pagine significative come nel caso della miniserie C’era una volta Studio Uno, o ancora in chiave satirica con Boris. Questo per dire che dopo il metateatro e il metacinema, esistono la metatelevisione o quantomeno prodotti audiovisivi nei quali vengono attuati tipi di auto-rappresentazione o auto-raffigurazione che sovrappongono o incrociano i linguaggi, ma non in termini di ibridazione. Nel caso di Scatola nera, la prima serie crime-comedy made in Italy, la forma scatologica vede il teatro riversarsi nella televisione e viceversa attraverso le vicissitudini di una compagnia chiamata a portare in scena, in tempi record, una pièce comica ambientata interamente nel caveau di una banca. Per farlo avranno solo dieci giorni a disposizione e un casolare dove andare in ritiro per le prove. Ce la faranno? Ovviamente non saremo noi a fornire la risposta, ma la fruizione degli otto episodi disponibili a partire dal 25 novembre su Amazon Prime Video, primo dei quali visto da noi in anteprima e messo sotto la lente d’ingrandimento.

Scatola nera: il pilot getta efficacemente le basi della struttura orizzontale e verticale

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Come tutti i pilot, a maggior ragione se si tratta di quello di una stagione inaugurale, anche quello di Scatola nera getta le fondamenta sopra le quali costruisce l’architettura narrativa del racconto, tanto nella sua struttura orizzontale quanto in quella verticale. Quest’ultima assolve bene e con un discreto ritmo il compito, disegnando le linee guida dell’intero plot e presentando in maniera altrettanto efficace gli otto personaggi chiamati ad animarlo. Tra questi c’è Tobia, quello che un tempo avremmo chiamato il “capocomico”, ed è su di lui che è concentrato l’episodio inaugurale della serie diretta da Elia Castangia. Caratteristica fondante della serie sta, infatti, nel focalizzare l’attenzione sul singolo personaggio, facendo passare il testimone del narratore a turno nel corso dei successivi capitoli. Tutti della durata di trenta minuti. Nel mentre scorre la vicenda generale, con un palleggio spazio-temporale piuttosto scorrevole nelle concatenazioni, che in modalità non lineare ma frammentata fa avanti e indietro nella cronologia. Un meccanismo a incastro sulla quale si basa l’intera timeline e che a giudicare dalla puntata pilota sembra funzionare. Se continuerà a farlo nella stessa maniera, questo naturalmente non lo sappiamo.

Dopo un prologo in flash-forward che ci catapulta in media res a pochissimi secondi dal debutto, ecco che le lancette dell’orologio vengono subito riavvolte e si torna dieci giorni prima con il sopralluogo nel teatro della regista Monica e del già citato Tobia, il ritrovo della crew e del cast, il viaggio verso il casale messo a disposizione dalla stessa regista per serrare le fila e perfezionare lo spettacolo, la sistemazione negli alloggi e la prima cena con tanto di discorso motivazionale del capocomico. Il tutto inframezzato da estratti della pièce che nel frattempo ha preso il via.

Scatola nera: la regia piuttosto classica nell’impostazione fa il suo per immergere lo spettatore nell’intreccio e gli interpreti il loro per renderlo credibile

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Assolti i suddetti compiti si passa poi a dare spazio alle due anime che scorrono nelle vene di Scatola nera. La componente mistery che accompagna quella comica inizia lentamente a palesarsi sullo schermo mostrando le prime avvisaglie. Siamo ancora a uno stadio embrionale, ma le schermaglie dialettiche, gli inconvenienti, i vecchi attriti e i non detti iniziano a venire a galla, quanto basta per stendere il tessuto giallo e preparare il campo al probabile evento criminoso. I presupposti sono buoni e riescono a creare un certo grado di attesa e curiosità. Staremo a vedere. Nel frattempo la regia piuttosto classica nell’impostazione fa il suo per immergere lo spettatore di turno nell’intreccio e gli interpreti il loro per renderlo credibile. La performance corale in questo si dimostra più efficace di quella dei singoli e, infatti, nessun attore spicca su un altro. Esito positivo se si tiene in considerazione la natura collettiva del progetto. Nota di merito per la fotografia di Davide Crippa e per le musiche di Fitzcarraldo.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1.5

1.9