Cercando Alaska: recensione finale della serie Sky Atlantic

Partita bene e finita ancora meglio. Questo il percorso portato a termine dalla miniserie firmata da Josh Schwartz, che ha regalato agli spettatori di Sky Atlantic un crescendo di emozioni forti da conservare gelosamente nel cassetto dei ricordi.

Chi ben comincia, è alla metà dell’opera” diceva Orazio e per chi ha il merito di riuscirci la strada da percorrere non può che essere in discesa. Completare la visione dei restanti sette episodi degli otto che vanno a comporre la miniserie Cercando Alaska, ci hanno confermato quanto di buono avevamo riscontrato non meno di un mese fa guardando e analizzando il pilot. Da allora sono trascorse alcune settimane, con lo scorrere sulle frequenze di Sky Atlantic dei capitoli di questo intenso romanzo di formazione che hanno definitivamente certificato le qualità del progetto e del lavoro di adattamento seriale dell’omonimo best-seller di John Green. Dal canto suo, lo showrunner Josh Schwartz, che nel teen drama in versione young adult ha già scritto pagine significative con The O.C. e Gossip Girl, ha preso in consegna la matrice letteraria e ne ha fatto un prodotto destinato al piccolo schermo capace di lasciare delle tracce del suo passaggio negli occhi e nelle menti degli spettatori di turno.

Cercando Alaska: una serie che fa vibrare le corde del cuore grazie a un crescendo inarrestabile di emozioni cangianti

Cercando Alaska - Cinematographe.it

Insomma, si è partiti bene e si è finito ancora meglio. Come? Semplicemente con la bravura di colui che sa suonare e fare vibrare le corde del cuore del fruitore grazie a un crescendo inarrestabile di emozioni cangianti. Cercando Alaska ne è un concentrato che raggiunge l’apice nei due potentissimi episodi finali, con il settimo in particolare che è un’autentica freccia piantata nel petto dello spettatore di turno. L’incipit è inaspettato e coglie tutti di sorpresa, anche se gli sguardi tra Miles e Alaska che si incrociano furtivamente mentre la ragazza lascia di notte in auto il campus non promette nulla di buono. E, infatti, sarà l’ultimo di un’interminabile serie che i due si sono scambiati nel corso della stagione da quella prima volta alla pompa di benzina. La notizia della morte della co-protagonista in un incidente è un fulmine a ciel sereno che spezza tutti gli equilibri, cogliendo impreparati coloro – noi compresi – che si aspettavano il classico lieto fine. Non sarà così o almeno Alaska continuerà a vivere in quei luoghi e nei ricordi di chi l’ha amata e le voleva bene.

Una storia che inumidisce le guance e strappa sorrisi dal primo all’ultimo fotogramma utile

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Un messaggio, questo, sulla carta semplice e lineare, che chiude un cerchio narrativo mai idilliaco e consolatorio. In tal senso, Cercando Alaska inumidisce le guance e strappa sorrisi dal primo all’ultimo fotogramma utile, alternando efficacemente i registri e senza ricorrere a facili escamotage per giungere prima al traguardo con qualche scappatoia. Il romanzo di Green ha dato una grossa mano e un contributo enorme alla causa, poiché scritto in punta di penna con un tratto tanto leggero quanto deciso. L’amore nei confronti di ogni singolo personaggio, la grazia nello stemperare il dramma con lo humour e lo humour con il dramma, oltre al livello di coinvolgimento che le dinamiche riescono a raggiungere, sono le “armi di conquista di massa” che il libro prima e la serie dopo utilizzano per tenere a sé i lettori e il pubblico televisivo.

Cercando Alaska: un valzer di amori e affetti messi a dura prova, prime e ultime volte, gioie, delusioni, conquiste, perdite e dolori

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Al resto ci pensa un cast davvero efficace e ben assortito, capitanato da un Charlie Plummer da continuare a seguire con grande attenzione negli anni avvenire. Lui e il resto della brigata ci accompagnano in un valzer di amori e affetti messi a dura prova, prime e ultime volte, gioie, delusioni, conquiste, perdite e dolori. In poche parole, tutto il campionario al quale il coming of age ci ha abituati e che abbiamo ampiamente codificato. Ma per quanto scontato, universale e logoro possa essere, la somma del tutto in Cercando Alaska acquista a senso profondo e mai banale.     

Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4.5

3.6