The Irishman: la mente di Frank Sheeran ha condizionato la fotografia

Rodrigo Prieto analizza la fotografia in The Irishman, che tenta di rispecchiare l'atteggiamento metodico di Frank Sheeran (Robert De Niro).

Rodrigo Prieto, direttore della fotografia in The Irishman, spiega come la mente del protagonista abbia condizionato il suo lavoro sul set

Rodrigo Prieto ha analizzato il suo lavoro in The Irishman, suo terzo lungometraggio con Martin Scorsese, spiegando come abbia gestito le lenti e i movimenti della macchina da presa seguendo il modo di pensare di Frank Sheeran, killer protagonista interpretato da Robert De Niro. Il direttore della fotografia messicano è stato intervistato da Variety e ha sviscerato il suo approccio durante le riprese.

Per Prieto, intervistato da Variety, il protagonista di The Irishman è “un uomo metodico e si approccia a un assassinio come se fosse parte di un lavoro”, rimanendo “desensibilizzato” quando si tratta di uccidere per via della sua partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale. Entrando nello specifico, il direttore della fotografia si è così soffermato sui modi in cui la mentalità di Sheeran ha condizionato il suo lavoro con Scorsese:

Per [Sheeran], si tratta solo di ricevere un ordine, andare ed eseguirlo. Per questo la macchina da presa si comporta molto semplicemente. Non abbiamo usato angolazioni o movimenti spettacolari quando avviene un uccisione. Perciò la macchina da presa fa una carrellata con lui che si avvicina a una persona: forse la uccide, forse la macchina da presa torna indietro. O a volte la macchina da presa rimane semplicemente lì, statica. Addirittura si estende alle macchine. Tutte le macchine, le mostriamo perfettamente di profilo, filmando in un modo molto asciutto, semplice, metodico.

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Prieto ha comunque sottolineato che girare scene del genere in The Irishman è tutt’altro che facile, come si potrebbe pensare; si tratta in verità di riprese molto complesse, dal momento che, per esempio, “una macchina di profilo deve essere perfettamente di profilo.” Ovviamente, durante il film, lo stile cambia e ci sono momenti in cui i movimenti si fanno più audaci, come nel caso della “deposizione di Jimmy Hoffa, con la macchina da presa che si sposta in giro, piombando in giù verso Robert Kennedy.”

Insomma, tanto lavoro, come d’altronde era lecito immaginare. The Irishman è arrivato nelle sale per una breve parentesi che dovrebbe consentire a Netflix, dove il film debutterà il 27 novembre, di far concorrere l’opera di Martin Scorsese agli Oscar. Che il buon Rodrigo Prieto possa vedere il proprio impegno ricompensato con una statuetta?