Leonardo Da Vinci: John Logan scriverà il film con Leonardo DiCaprio

Sarà John Logan (Il gladiatore) a scrivere la sceneggiatura del film su Leonardo Da Vinci con protagonista il Premio Oscar Leonardo DiCaprio

Paramount ha incaricato John Logan di adattare il libro di Walter Isaacson Leonardo da Vinci per permettere a Leonardo DiCaprio di interpretare il pittore/scienziato italiano. DiCaprio e Jennifer Davisson stanno producendo attraverso il loro banner Appian Way. La Paramount ha acquisito i diritti del libro l’anno scorso in seguito a una battaglia combattuta a suon di offerte stellari. I recenti crediti di Logan includono Genius, Spectre, Il gladiatore e Skyfall e questa è la sua seconda collaborazione con DiCaprio dopo aver sceneggiato il film diretto da Martin Scorsese The Aviator.

Logan scriverà il film proprio mentre DiCaprio si dedica al nuovo film di Quentin Tarantino, la pellicola ancora senza titolo che racconterà la Hollywood degli anni ’60 con, sullo sfondo, gli omicidi della Family di Charles Manson. I due avevano già collaborato (in maniera alquanto brillante) nel 2012 con Django Unchained. Il progetto da Vinci è speciale per DiCaprio, che ha ottenuto il suo nome proprio perché sua madre incinta stava guardando un dipinto di Leonardo da Vinci in un museo in Italia quando la futura stella ha scalciato per la prima volta nel pancione. Sembra destino che l’attore debba interpretare l’artista che ha dipinto L’ultima cena e la Gioconda.

John Logan ha molto lavoro davanti a sé avendo a che fare con l’opera di Isaacson, che ha utilizzato i quaderni di da Vinci per tessere una narrazione che collega la sua arte alla sua scienza e alla vorace curiosità e immaginazione. Oltre ai suoi inestimabili dipinti, ha intrapreso studi innovativi di anatomia (il suo disegno iconico dell’Uomo Vitruviano ne è un esempio), fossili, uccelli, il cuore, macchine volanti, botanica, geologia e armi. Staccava la carne dai volti dei cadaveri, disegnava i muscoli che muovevano le labbra e ha dipinto il sorriso più memorabile della storia dell’arte.

Ha esplorato la matematica dell’ottica, ha mostrato come i raggi di luce colpiscono la cornea e ha prodotto illusioni di prospettive mutevoli nel suo L’ultima cena. Isaacson descrive anche come l’entusiasmo di Leonardo Da Vinci per la produzione teatrale abbia formato i suoi dipinti e le sue invenzioni. Secondo il libro, era anche un po’ disadattato: illegittimo, gay, vegetariano, mancino, si distraeva facilmente e a quel tempo era considerato un eretico.

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