Gabriele Muccino contro Favolacce e il “politicamente corretto”: “È la tomba dell’arte”

Dopo essersela presa con i Premi David per averlo escluso, il regista Gabriele Muccino ha qualcosa da dire in merito al film dei fratelli D'Innocenzo Favolacce...

Il regista Gabriele Muccino si scaglia contro il film dei fratelli D’Innocenzo

Dopo essersela presa con i Premi David per averlo, ancora una volta, escluso dalle candidature principali, il regista Gabriele Muccino ha qualcosa da dire in merito all’acclamato e premiato film dei fratelli D’Innocenzo Favolacce (che guida le nomination dei David con 13 candidature), con protagonista Elio Germano.

Sto provando a guardare da stamattina #Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti).

E nei commenti continua: “Per la cronaca: Pasolini detestava Calvino, Moretti Monicelli, i viscontiani si odiavano con i felliniani e a volte venivano persino alle mani. Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile”.

Ortigia Film Festival 2020 - cinematographe.it

Favolacce

Leggi anche – Cinematographe.it presenta Favolacce dei fratelli D’Innocenzo

Questo il tweet da cui tutto ha avuto inizio: “Diciamocelo, cari Giurati del @PremiDavid: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo. Farò il tifo per @miramazzotti e @ClaudioBaglioni #Gliannipiùbelli”.

Leggi anche – Gabriele Muccino su Gli anni più belli: “Uno dei miei film più riusciti”

Gli anni più belli è la storia di quattro amici Giulio (Pierfrancesco Favino), Gemma (Micaela Ramazzotti), Paolo, (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria), raccontata nell’arco di quarant’anni, dal 1980 ad oggi, dall’adolescenza all’età adulta. Le loro speranze, le loro delusioni, i loro successi e fallimenti sono l’intreccio di una grande storia di amicizia e amore attraverso cui si raccontano anche l’Italia e gli italiani. Un grande affresco che racconta chi siamo, da dove veniamo e anche dove andranno e chi saranno i nostri figli. È il grande cerchio della vita che si ripete con le stesse dinamiche nonostante sullo sfondo scorrano anni e anche epoche differenti.