La Disney potrebbe essere querelata per il marchio di Hakuna Matata

Il Kenya è in rivolta contro la Disney per essersi appropriata indebitamente della frase "Hakuna Matata", registrandola come proprio motto.

Hakuna Matata potrà anche significare “senza pensieri”, ma a quanto pare questo motto potrebbe essere causa di non poche preoccupazioni per la Disney

La band keniota Them Mushrooms (noti anche come Uyoga) hanno intenzione di muoversi legalmente contro la Disney proprio a causa dell’utilizzo del marchio Hakuna Matata. Secondo quanto riportato da Hot New Hip Hop, la band afferma che, anche se molti associano il motto al classico d’animazione Disney del 1994, Il Re Leone, in realtà la frase è diventata nota con la loro canzone Jambo Bwana, in cui è possibile trovare il motto in lingua Swahili.

La prima registrazione della Disney, come abbiamo appreso, risale al 1994” ha dichiarato il frontman della band, John Katana. “Cioè 14 anni dopo che noi abbiamo inciso la canzone. Questo brano si è aggiudicato il platino nel paese. È il nostro inno al turismo nazionale in Kenya. Eravamo un po’ sorpresi, sapete, ci siamo detti, ‘Hey, questi tipi hanno preso la nostra frase, ma hanno cambiato la melodia“.

Nel caso in cui i Them Mushrooms dovessero far causa realmente alla Disney per la frase, potrebbe essere davvero una situazione complessa, dato che non solo gli uniti ad aver problemi con la Disney in termini di marchi. Shelton Mpala, un attivista dello Zimbabwe, ha di recente lanciato una petizione chiedendo alla Disney di abbandonare la registrazione su tale maschio, accusando la società di appropriazione culturale. La Casa di Topolino, a tal proposito, per essersi appropriata della frase, è stata accusata di “colonialismo” e “rapina”.

Disney/Fox: l’accordo è quasi stato raggiunto

Hakuna Matata è stata usata dalla maggior parte dei paesi che parlano la lingua swahili, come la Tanzania, il Kenya, l’Uganda, il Rwanda, il Burundi, il Mozambico, e la Repubblica Democratica del Congo” afferma la petizione. “La Disney non deve permettersi di registrare qualcosa che non ha inventato.

Anche se lo stesso Mpala non parla la lingua swahili, l’attivista ha detto alla BBC che il problema relativo alla registrazione del marchio è solo un altro esempio di come l’Africa sia “sfruttata in qualsiasi modo o forma“. A quanto pare non è l’unico che la pensa così: Ngũgĩ wa Thiong’o, uno scrittore e professore Keniota di letteratura comparativa alla UC Irvine School of Humanities della California, ha rivelato di essere “inorridito” dalla rivendicazione della Disney: “Sarebbe come registrare come marchio proprio “buongiorno”. È una frase comune che usiamo ogni giorno. Nessuna società può possederla“.

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