BMM – Being My Mom: il corto diretto da Jasmine Trinca a Venezia 77

Jasmine Trinca debutta alla regia col contrometraggio BMM - Being My Mom.

Jasmine Trinca dirige Alba Rohrwacher in BMM – Being My Mom, in concorso a Venezia 77 nella sezione Orizzonti Cortometraggi

Alba Rohrwacher e Maayane Conti sono protagoniste del cortometraggio presentato da Cinemaundici e prodotto da Olivia Musini (le vendite internazionali sono affidate a True Colours) in cui l’attrice Jasmine Trinca si cimenta per la prima volta dietro al macchian da presa per raccontare la storia di una madre e una figlia, che camminano senza sosta in una Roma deserta e caldissima trascinando un’enorme valigia, in un rimbalzo di ruoli ricorrente che conduce all’amore reciproco.
La regista racconta di aver scelto Maayane Conti perché le ricorda come era lei da bambina e “racchiude nei suoi occhi tutta la meraviglia del mondo così come un residuo di selvaticità resistente ai tempi moderni”, mentre definisce la splendida ed eccezionale Alba Rohrwacher come una “Buster Keaton con la sensualità di una pantera” e aggiunge che “grazie al suo talento generoso mi ha permesso di riabbracciare mia madre”. 

In una torrida giornata d’estate, in una Roma deserta, una madre e una figlia camminano senza sosta, trascinando una grande valigia. Si cercano, si sfuggono, sembrano ribaltare continuamente i propri ruoli naturali. Finché, in un solo gesto, si disvela davanti a loro l’epifania inaspettata di quell’amore.

La novella regista, vincitrice del David di Donatello nel 2019 come Migliore attrice protagonista in Fortunata e del David di Donatello 2020 per La dea fortuna, oltre che del premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2013 per Un giorno devi andare, ha spiegato il suo film dicendo che “è una passeggiata metaforica nell’esistenza di due donne, una madre e una figlia, due protagoniste che protagoniste non sono se non della loro vita. Le osserviamo con sguardo accidentale, creature che partecipano dell’esistenza, inessenziali al mondo, essenziali l’una per l’altra. Un’indagine sulle strade luminose e oscure della maternità e di ogni figliolanza.”

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