Peaky Blinders: la storia vera che ha ispirato la serie TV

Sapete che Peaky Blinders, lo show con protagonista Cillian Murphy è ispirata a fatti veri? La gang protagonista è realmente esistita.

Peaky Blinders è la serie BBC (disponibile su Netflix) con protagonista Cillian Murphy nei panni del leader di una gang di Birmingham, Thomas Shelby, impegnati nelle scommesse sulle corse ippiche. La prima stagione di questo show ideato e scritto da Steven Knight, celebre sceneggiatore britannico e regista di Locke e Serenity – L’isola dell’Inganno parte negli anni ’20 del Novecento, subito dopo la prima guerra mondiale e mette in scena la scalata al potere della famiglia Shelby. Oltre la parte più entusiasmante che riguarda i crimini e le strategie messe in atto dai Peaky Blinders, c’è una forte componente storica che caratterizza la serie tv che tra gli altri elementi ha un’impeccabile ricostruzione di scenografie e costumi.

Peaky Blinders: la gang degli Shelby è ispirata a una realmente esistita

Peaky Blinders Cinematographe.it

Il collegamento alla realtà non riguarda solo il contesto in cui gli Shelby si muovono, ma l’intera storia della gang di criminali: i Peaky Blinders infatti sono realmente esistiti, erano una famigerata banda di Birmingham coinvolta in gioco d’azzardo, rapine e risse. Il creatore Steven Knight ha deciso di scrivere Peaky Blinders perché gli zii di suo padre, gli Sheldon, erano dei bookmaker e facevano parte del giro della gang.

Peaky Blinders – Stagione 5: recensione della serie TV

In un’intervista ad History Extra l’autore ha rivelato che le storie che gli raccontava suo padre gli hanno dato una prima impronta per ideare la serie tv: “Una delle storie che mi ha davvero fatto venire voglia di scrivere Peaky Blinders riguarda un aneddoto che vedeva protagonista mio padre. Suo padre (il nonno di Steven Knight ndr) gli ha dato un messaggio e gli ha detto: ‘Vai e consegnalo a tuo zio’ … Mio padre bussò alla porta e dentro la stanza c’era un tavolo con circa otto uomini … vestiti in modo impeccabile, con berretti e pistole in tasca. Il tavolo era coperto di soldi … Solo quell’immagine – fumo, alcol e questi uomini vestiti in modo impeccabile in questa baraccopoli di Birmingham – mi ha fatto pensare che quella era la mitologia, è la storia, ed è la prima immagine su cui ho iniziato a lavorare“.

Peaky Blinders: le differenze tra realtà e finzione

Peaky Blinders 5 Cinematographe.it

I veri Peaky Blinders risalgono al 1890 piuttosto che agli anni 1920 come i protagonisti della serie tv. La maggior parte dei loro membri erano giovani e alcuni potevano avere anche 12 anni. Erano una gang di strada e non avevano l’ambizione politica che mostra Tommy lungo le cinque stagioni dello show. Tuttavia, in fatto a violenze i veri gangster sono andati anche oltre quello che fanno Tommy e Arthur. Oltre alle rapine e alle scaramucce con bande rivali, hanno anche aggredito la polizia. Stando ai racconti di Steven Knight la loro violenza era davvero feroce. Lo showrunner riportando le parole dello zio ha detto a The Mirror: “A loro non importava l’uno dell’altro. Erano come cani che combattono“.

L’origine del nome Peaky Blinders

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Si dice che il loro nome derivi dalle lamette di rasoio posizionate nelle visiere dei loro cappelli. Lo storico Carl Chinn (fonte Birmingham Mail) ha suggerito che questo è molto probabilmente solo un mito. Le lame di rasoio iniziarono a essere utilizzate solo alla fine dell’800 e quindi all’epoca erano economicamente proibitive. È molto più probabile che il loro nome derivi dalle punte dei loro cappelli e dal fatto che “blinders” (che letteralmente significa “che acceca”) fosse un gergo per il loro aspetto curato e i loro abiti impeccabili.

Peaky Blinders: la mitologia sulla gang di Birmingham

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I Peaky Blinders governarono le strade di Birmingham per decenni ma negli anni ’10 avevano perso il potere di rivaleggiare contro la banda dei Birmingham Boys. Anche se avevano perso il primo posto, si dice che il termine “Peaky Blinders” sia stato preso come terminologia per riferirsi a qualsiasi banda di strada a Birmingham. Billy Kimber, il leader dei Birmingham Boys, potrebbe persino essere un modello per Tommy. Personaggio secondario nella prima stagione, nella vita reale Kimber era carismatico e intelligente e divenne il gangster più potente d’Inghilterra. Kimber aveva un’altra base a Londra e formò alleanze con altre bande di Leeds e Uttoxeter.

Peaky Blinders: dove eravamo rimasti alla fine della quarta stagione?

Ma non è stato solo il crescente dominio di altre bande che ha portato alla fine dei Peaky Blinders. La Polizia divenne più severa e le condanne emesse fecero sì che in molti si allontanassero da questi gruppi illeciti. I bambini andavano sempre più a scuola e imparavano la disciplina e i nuovi club di boxe davano molte alternative all’ingresso nelle gang di strada. Negli anni ’20 i rimanenti Peaky Blinders si trasferirono in campagna e scomparvero in gran parte alla vista mentre i Sabini (gli italiani che compaiono nello show), una banda rivale della mafia italiana, rivendicarono tutti i loro territori di Birmingham.

Fonte: Digitalspy
Tags: Netflix