Ballerina: recensione del film di Len Wiseman

La Ballerina di Ana de Armas crescerà? Sarà feroce abbastanza da soddisfare l’epica del franchise? Scopritelo in sala dal 12 giugno. Distribuzione a cura di 01 Distribution

Ballerina ha il volto di un’inarrestabile ed efficace Ana de Armas e tutte le premesse per conquistare il pubblico. Dopotutto, per delineare al meglio lo spin-off di John Wick è inevitabile non pensare a una celebre frase tratta da un famoso film di Quentin Tarantino: “… puoi credermi sulla parola, tua madre se l’è cercata. Quando sarai grande, se la cosa ti brucerà ancora e vorrai vendicarti, io ti aspetterò”. A parlare è la Beatrix Kiddo (Uma Thurman) di Kill Bill: Volume 1, la quale conosce molto bene il codice morale dell’assassina. Non casualmente ne resta vittima, ridefinendo poi gli equilibri, si vedrà in chiave di feroce e instancabile vendetta, destinata una volta per tutte a renderla libera, non prima di un estenuante e ultra violento massacro, il cui fine ultimo è, come sappiamo, la morte di Bill. Eppure, perfino al culmine di un grande momento di violenza e nella promessa dell’attesa, che Beatrix stringe con l’orfana della famiglia Green, la vendetta appare dolce, inevitabile, se non addirittura irrinunciabile. Osservata in quanto grado ultimo di un giudizio sospeso ambiguamente tra terra e cielo, agito dagli uomini, ma deciso da una forza altra, ultraterrena.

Eve Macarro (Ana de Armas), protagonista indiscussa dell’atteso spin-off di John Wick Saga, Ballerina di Len Wiseman, a differenza di Beatrix non conosce ancora tutti i codici della realtà assassina, ma ne apprende le regole tra addestramento e dolore. Cui inevitabilmente segue la messa in conto delle conseguenze e ancora di quella logica sottilmente ultraterrena precedentemente citata. Anche Eve desidera vendetta. La ragione è ancora una volta di natura familiare, ma guardando più a fondo, individuale. Chi è realmente Eve Macarro? O meglio, chi avrebbe potuto essere?

Ballerina e la vendetta delle giovani orfane. E no, non è un capitolo di Kill Bill

Ballerina: recensione del film di Len Wiseman

Curiosamente, all’interno del mondo di John Wick, Eve non è il solo personaggio femminile a subire la perdita del padre, reclamando fin da subito vendetta, sanguinosa vendetta. Con lei, Akira (Rina Sawayama) che nel quarto capitolo della saga, diviene l’orfana del glorificato Shimazu Koji (Hiroyuki Sanada), ucciso dall’assassino e amico di una vita Caine (Donnie Yen). Due orfane dunque, che affamate di giustizia e più in generale scoperta identitaria, prendono a muoversi tra luci e oscurità di un universo da sempre letale, sadico e incredibilmente sconfinato di sottobosco criminale, che sopravvive silenziosamente celato all’interno e ai margini del nostro, senza mai di fatto apparire. Torna per questo nel corso del franchise il dialogo con Matrix Saga, altra cupa e cibernetica riflessione di luci e ombre, in aperto incontro/scontro con le dinamiche sociopolitiche della realtà/illusione vissuta invece dagli “uomini comuni”.

Eve però, al contrario dell’orfana Koji non nasce assassina. Lo diventa, poiché reclutata da un giovane Winston Scott (Ian McShane) in tenera età, che la conduce fin da subito alla Ruska Roma della spietata direttrice, interpretata nuovamente da Anjelica Huston. L’accademia di danza, che al tempo stesso accademia di morte. Una vera e propria origin story dunque, che ci permette d’osservare fallimenti e successi di un’eroina action prossima a svelarsi. Poiché è bene sottolinearlo fin da subito, Ballerina in due ore di adrenalina pura, violenza non stop e scontri a fuoco (e non) coreografati impeccabilmente – Chad Stahelski resta ancorato saldamente al suo ruolo di produttore e occhio onnipresente sull’evoluzione del franchise – racconta e svela solo in parte ciò che di fatto è, o meglio, potrà essere Eve Macarro/Ballerina nel corso dei prossimi capitoli.

Ballerina e l’interpretazione di Ana de Armas

Ecco perché lo spettatore, seppur coinvolto da una vena action ancora predominante sulla narrazione qui confinata alla flebile traccia narrativa della vendetta, rischia di percepire di tanto in tanto un retrogusto di amara insoddisfazione, che se non svanisce mai realmente, serpeggia qua e là, seminando elementi e così irrisolti destinati alla sospensione. Un retrogusto che riconduciamo ben presto ai ritmi e linguaggi dell’epica. Quella che il primo capitolo di John Wick alimenta ferocemente fin dalle primissime sequenze e che nel caso di Ballerina invece, sembra addirittura mancare. Concentriamoci però su ciò che separa i due film in questione. Da una parte un’epica che già è data per scontata – non ci è dato osservare niente, però sappiamo -, dall’altra una nascita. Cui segue la dolorosa e maniacale formazione e ancora la conferma. Eve ci sta mostrando soltanto la sua primissima danza di morte, a noi non resta altro che la trepidante attesa, poiché gli sviluppi potrebbe addirittura sorprenderci.

A scanso di equivoci, se Ballerina riesce a condurre le sue danze senza mai sconfinare nel già visto, o peggio nel ridondante, riuscendo addirittura a fare breccia nel legame ormai sentimentale tra la saga e lo spettatore, è perché a rinvigorire la portata simbolica e in qualche modo perfino mitologica dell’intero franchise, che rivive qui in forma di spin-off, ci pensa ancora una volta l’uomo da cui tutto ha avuto inizio, John Wick/Keanu Reeves. È evidente quanto il gioco a due alimenti la carica adrenalinica del film. La medesima che poi tende a disperdersi, una volta ritrovata in scena la sola de Armas, la quale comunque s’è prestata fino in fondo, specialmente in termini di fisicità e stunt, dettaglio non irrilevante guardando al panorama cinematografico odierno. Nonostante de Armas non riesca mai realmente ad apparire feroce, poiché sprovvista d’una espressività glaciale, magnetica ed elegante in tal senso, la sua Ballerina è su altri territori e palcoscenici che prende a muoversi. Non è l’istinto, né tantomeno il calcolo freddo e distaccato a renderla credibile fino in fondo. Piuttosto questo sguardo seducente, ambiguo e in qualche modo perverso di Wiseman sull’innocente dolcezza di de Armas, che qui diviene arma, senza mai celarsi. Adrian Lyne la rileggeva come forma di manipolazione, Wiseman come scheggia impazzita che nessuno più sembra riuscire a controllare.

Ballerina: valutazione e conclusione

Cosa dire dunque di Ballerina? Buona la prima. Crescerà? Svanirà? È presto per dirlo. Voi comunque datele una chance, con o senza John Wick. Un’altra storia di vendetta, un’altra eroina.
Ballerina è in sala a partire da giovedì 12 giugno 2025. Distribuzione a cura di 01 Distribution. Nel cast, oltre ai già citati, Anjelica Huston, Gabriel Byrne, Lance Reddick, Catalina Sandino Moreno,
Norman Reedus, Ian McShane.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

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