Kong: Skull Island – il regista vorrebbe un spin-off con John C. Reilly

Kong: Skull Island segna il ritorno sul grande schermo del mostro cinematografico più noto al pubblico. Il regista Jordan Vogt-Roberts sa che molte persone non vedono l’ora di vedere lo scontro tra Godzilla e Kong, ma sembra molto più interessato all’idea di uno spin-off su un personaggio in particolare: Marlow interpretato da John C. Reilly nel film Skull Island.

Marlow, essendo arrivato su Skull Island trenta anni prima degli eventi del film, ha passato il suo tempo lì vivendo con i nativi e imparando tutto ciò che c’è da sapere su King Kong e le creature chiamate Skull Crawlers.

Tutti sono super emozionati all’idea di Kong e Godzilla e Rodan e lo scontro di tutte queste creature. Non so quali saranno i piani. In realtà, continuo a dire che sono più interessato a vedere una giovane versione di John C. Reilly sull’isola. Non so da dove partiranno da qui.

Kong: Skull Island – il regista vorrebbe un spin-off con John C. Reilly

Kong: Skull Island è diretto da Jordan Vogt-Roberts e vede come protagonisti Tom HiddlestonBrie LarsonSamuel L. Jackson, John Goodman, John C. Reilly, Tian Jing, Corey Hawkins, Jason Mitchell, John Ortiz, Thomas Mann. Shea Whigham, Toby Kebbell e Eugene Cordero. Di seguito la sinossi ufficiale:

Nel film, un gruppo eterogeneo di esploratori si avventura nelle profondità di un’isola sperduta del Pacifico – tanto affascinante quanto infida – inconsapevole di star attraversando il regno del mitico gorilla Kong.

Inserito nel nuovo universo condiviso Warner (Monsterverse) il film promette di creare le basi per l’atteso scontro degli scontri previsto nel 2020, Kong vs Godzilla. L’assenza del re di tutte le scimmie durava dal lontano 2004 quando Peter Jackson dirigeva Naomi Watts in King Kong, classico remake dei primissimi blockbuster hollywoodiani, ma non irresistibile alla vista. La lavorazione di Kong: Skull Island ha radici ben più profonde, il progetto del film risale al 2013 e la produzione è stata lunga e complessa, vista anche la molta “naturalezza” dei luoghi nei quali è stato girato.