Blonde, Ana De Armas è Marilyn Monroe nel trailer del film
Il film uscirà il 28 settembre in tutto il mondo.
Hollywood e l’Academy hanno spesso e volentieri dimostrato di apprezzare i trasformisti, cioè quegli attori e quelle attrici che si calano a tal punto nei panni dei personaggi che interpretano – specie se questi personaggi sono realmente esistiti – da perdervisi dentro. Pensiamo alla doppietta agli Oscar di Gary Oldman (2019) e Rami Malek (2020), incredibili nel dare quasi letteralmente vita a Winston Churchill e a Freddie Mercury. Ana De Armas si unirà a una lista del genere? La sua interpretazione di Marilyn Monroe prometteva fin dalle immagini diffuse di essere impressionante in termini di aderenza fisica all’originale. Il primo trailer di Blonde – che potete vedere di seguito – sembra confermarlo.
Ana De Armas è più simile all’originale dell’originale
Sembra quasi un controsenso, ma a vedere il trailer sorge il dubbio che la Marilyn Monroe in scena sia la vera Marilyn morta all’inizio degli anni Sessanta e non un’attrice che le assomiglia. Ricordiamo che il film è tratto dal romanzo di Joyce Carol Oates e sarà presentato in competizione alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’uscita del film su Netflix è poi prevista per il 28 settembre. Diretto da Andrew Dominik, Blonde vede nel cast, oltre a Ana De Armas, anche Bobby Cannavale (Joe di Maggio) e Adrien Brody (Arthur Miller).
Leggendo la sinossi del film, scopriamo che “Blonde reinventa con audacia la vita di una delle icone più leggendarie di Hollywood: Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia imprevedibile come Norma Jeane, attraverso l’ascesa alla fama e i legami sentimentali, Blonde mescola realtà e finzione per esplorare la sempre più vasta differenza tra l’immagine pubblica e quella privata dell’attrice“. L’autrice del romanzo da cui è tratto il film ha parlato di pellicola femminista: “Il modo in cui i Kennedy hanno trattato Marilyn Monroe non era e ancora non è molto diverso dal modo in cui molti uomini potenti, specialmente a Washington DC; trattanto tutte le donne, con l’eccezione delle proprie mogli“.