Step Up: recensione del film con Channing Tatum

Step Up è un film del 2006 con protagonisti Channing Tatum e Jenna Dewan che unisce coreografie da sogno con la nascita di un amore impossibile.

Step up è un film del 2006 diretto dalla coreografa Anne Fletcher con Channing Tatum e Jenna Dewan. Racconta la storia di Tyler, un ragazzo che vive alla giornata e insieme agli amici Mac e Skinny Carter si diverte a commettere piccoli furti e bravate. Una sera i tre si intrufolano nel teatro della Maryland School of art danneggiando delle scenografie. Sorpresi da una guardia di sicurezza Tyler si addossa le colpe facendo scappare i due amici. Viene condannato a svolgere 200 ore di lavori socialmente utili proprio nella scuola che ha danneggiato.

Qui Tyler conosce Nora Clark un’allieva della scuola che sta preparando una coreografia a due per il saggio di fine anno durante il quale avrà la possibilità di farsi notare da importanti coreografi e di ottenere un ingaggio. Il suo partner però si sloga una caviglia e Tyler propone a Nora di sostituirlo perché, nonostante non abbia mai studiato, è un bravo ballerino. La ragazza accetta e tra i due nasce un grande affiatamento e presto anche un sentimento. Ma molti sono gli ostacoli che metteranno a repentaglio il loro rapporto e il futuro di Nora.

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Step Up: l’inizio di un franchise di successo

Step Up è uno dei numerosi film sulla danza che ha ottenuto grande successo tanto da creare un vero e proprio franchise con quattro sequelStep Up 2 – La strada per il successo (2008), Step Up 3D (2010), Step Up Revolution (2012), Step Up All In (2014) e lo spin-off Breaking Dance (2015) – e una serie televisiva Step Up: High Water (2018). Senza contare gli innumerevoli film emuli di poco spessore e scarso successo. La formula Step up funziona per varie ragioni: in primis i due belli e bravi protagonisti Jenna Dewan e Channing Tatum sono due talenti assoluti della danza.

Tatum in particolare lo dimostrerà in altre pellicole come Magic Mike di Steven Soderbergh e in Ave, Cesare dei Fratelli Coen in una bellissima performance vestito da marinaio. I due attori, tra l’altro, sono stati inconsapevolmente capaci di rendere reale la finzione innamorandosi anche nella vita reale, sposandosi e avendo una bambina salvo poi divorziare dopo dieci anni di matrimonio; incontestabile, poi, la qualità delle coreografie, trascinanti e apprezzabili anche da un profano della danza; e infine la morale buonista che dimostra che, come in ogni favola a lieto fine che si rispetti, anche il più disagiato e sfortunato può cambiare in meglio il proprio destino.

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Step Up: per i Millennials balli meno proibiti

I film e le serie sulla danza, da Dirty Dancing a Fame, sono sempre stati capaci di creare un immaginario inscalfibile negli anni. Accade la stessa cosa con Step Up per i Millennials: la storia d’amore a ritmo di musica, tra balli sensuali, movenze hip hop mescolate a quelle classiche tra Tyler e Nora appare come una sorta de revival – con le dovute distanze – della passione bruciante tra Baby e Johnny di Dirty Dancing a parti invertite. In Step Up, infatti, è la bella e inizialmente irraggiungibile Nora a guidare Tyler, ragazzo senza speranze, nel mondo della danza fino a farlo diventare non solo un ballerino provetto ma un ragazzo responsabile. Ovviamente in questo caso manca quel pizzico di “proibito”, di amore tumultuoso ma allo stesso tempo tenero che hanno reso la “bruttina” Baby e il compianto Patrick Swayze in una delle coppie più ammirate e immortali della cinematografia mondiale. A ogni generazione i balli più o meno proibiti che si merita.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.7