Alla conquista del Congresso: recensione del documentario Netflix

Alla conquista del Congresso (Knock Down the House) è un documentario Netflix diretto da Rachel Lears. Il film ruota attorno alle figure di Alessandria Ocasio-Cortez, Amy Vilela, Cori Bush e Paula Jean Swearengin, quattro donne che nel 2018 hanno deciso sia di candidarsi per il Congresso durante le elezioni di metà mandato, sia di portare la leadership progressista nelle sale del potere.

Il documentario offre una visione ravvicinata durante le fasi preparatorie delle elezioni di queste quattro donne, alla loro prima esperienza politica, cercando di esplorare la natura della politica attiva e del potere: un potere stagnante e appartenente ad una politica inerte. Le quattro candidate provengono da diversi angoli dell’America, ma rappresentano gli stessi ideali fondamentali: sono donne progressiste che rifiutano le donazioni del PAC aziendale e portano il manto della classe operaia, credono nell’assistenza sanitaria per tutti, nei college pubblici gratuiti, si prodigano per tassare i ricchi e per l’abolizione dell’immigrazione e delle dogane statunitensi.

Alla conquista del Congresso: il documentario Netflix di Rachel Lears

Alla conquista del Congresso

L’idealismo e la visione politica delle candidate sono subito chiari ed evidenti, come è evidente che il loro percorso elettorale sarà lungo e durissimo, avendo scelto coraggiosamente di andare contro le regole di un sistema trincerato e, apparentemente, inattaccabile. Il documentario ha seguito quei mesi che hanno preceduto le primarie del 2018, descrivendo abilmente una nuova politica fatta da donne per il popolo: due anni prima che Ocasio-Cortez diventasse l’obiettivo principale dell’ira dei media trumpisti, la regista di documentari Rachel Lears aveva deciso di seguirla, lei come le altre tre candidate, ritrovandosi oggi in possesso di alcuni filmati molto importanti per la politica statunitense.

Alla conquista del Congresso è un film sul divenire, centrato su donne con motivazioni profondamente personali per candidarsi, donne chiaramente decise a sfidare lo status quo, quattro donne che rappresentano un movimento indipendente, sano e rivoluzionario. Vilela decise di candidarsi a causa di sua figlia Shalynne, che nel 2015 era andata al pronto soccorso esibendo i sintomi di un coagulo di sangue, e nonostante la gravità della sua condizione, le fu negato il trattamento completo perché non era stata in grado di presentare la prova dell’assicurazione. Poco dopo ebbe un’embolia polmonare fatale. Aveva 22 anni.

Alla conquista del Congresso: quattro donne che rappresentano un movimento indipendente, sano e rivoluzionario

Alla conquista del Congresso

Alessandria Ocasio-Cortez è una barista in una taqueria di Union Square, costretta a continui doppi turni per salvare la sua casa di famiglia. È solo una barista, ma la futura congressista più giovane della storia ha bisogno di costruire la sua fiducia e vuole cambiare le sorti della sua gente e della sua nazione. Cori Bush è un’infermiera di St. Louis e Paula Jean Swearengin è figlia di un minatore di carbone del West Virginia, che ha visto i suoi vicini soffrire e morire per gli effetti mortali dell’industria del carbone.

Ognuna di loro ha una ragione, sentimenti forti e genuini verso il proprio paese, e si trova a doversi scontrare con un sistema politico tradizionalista, succube dei poteri forti, in cui qualsiasi loro sforzo sembra apparentemente destinato a fallire. Ma nessuna di loro si dà per vinta: sino al momento delle elezioni nessuno avrebbe potuto sapere chi avrebbe effettivamente vinto. C’è una bella scena nel film, dopo la perdita di Amy Vilela in Nevada, quando Ocasio Cortez la chiama e le dice al telefono: “Per far sì che una di noi ce la faccia, 100 di noi devono provarci”. Infatti, di queste quattro candidate, alla fine ad essere eletta sarà solo una: Alessandria Ocasio-Cortez, sconfiggendo Joseph Crowley alle primarie democratiche nel quattordicesimo distretto di New York.

Alla conquista del Congresso mostra la trepidazione, il senso del dovere e la responsabilità delle candidate

Alla conquista del Congresso

Alla conquista del Congresso mostra sia la trepidazione, il senso del dovere e la responsabilità della vittoria di Ocasio Cortez, visibili nei suoi occhi quando per la prima volta si accinge a varcare le aule del Campidoglio, sia la tristezza, la delusione e le lacrime per la perdita di Amy Vilela. Ma le sue lacrime sono figlie di una una perdita infinitamente più grande: per tutti quei genitori che soffrono a causa dei difetti di un sistema sanitario che dà priorità alla ricchezza. E le sue lacrime, a sua volta, riescono a trasmettere un senso di tutto ciò che era in gioco nella sua campagna, e in molte altre nel 2018: l’assistenza sanitaria e il recupero di un sistema elettorale che è stato teoricamente costruito per tutti ma che in genere serve solo un piccolo frammento di persone.

Le lacrime di Vilela, come quelle di Cori Bush e Paula Jean Swearengin, suggeriscono il tipo di passione che sono assenti dal comportamento di molti dei politici che hanno modellato lo status quo secondo le loro preferenze. Alla conquista del Congresso presenta con grande onore e dignità quelle lacrime di sfinimento, dolore, gioia, per chi ha ancora passione e dedizione per la politica e crede ancora in una rivoluzione.

Regia - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.9

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