Maria Grazia Cucinotta: dalla leggenda della Pillirina e quell’incubo mai davvero superato [VIDEO]

Incubi, parole da amare e storie da cui lasciarsi ammaliare. Il nostro incontro con Maria Grazia Cucinotta, ospite all'Ortigia Film Festival 2023 per presentare La Pillirina.

Un racconto struggente e leggendario, che omaggia l’amore eterno e la bellezza prorompente della Sicilia. È La Pillirina, il cortometraggio dal minutaggio più simile a un trailer presentato durante l’Ortigia Film Festival 2023 alla presenza di Toni Pellegrino, hairstylist qui in veste di produttore e direttore artistico e Maria Grazia Cucinotta, protagonista assoluta.
Diretto da Fausto Cavaleri, il corto narra la leggenda della pillirina, parola dialettale che corrisponde all’italiana “pellegrina”: una ragazza di nobili origini che, innamoratasi di un umile pescatore, lo incontra ogni notte al chiaro di luna, finché lui non sarà travolto dalla tempesta. Annientata dal non vederlo più tornare, alla fine la giovane si lascerà andare tra i flutti marini.

maria grazia cucinotta cinematographe.it

Una storia che Maria Grazia Cucinotta ammette di aver conosciuto contestualmente al progetto, proprio come non conosceva la baia della Pillirina, un posto che li ha incantati, racconta l’attrice, “perché è un luogo magico in cui all’interno ci sono ancora questi due innamorati che ti abbracciano, che ti rendono partecipe di questo loro amore infinito. È una storia meravigliosa perché narra di un amore che rompe tutte le barriere”.

L’attrice ha detto di essersi lasciata trasportare dall’energia di quel luogo – il cui vero nome è Punta della Mola e si trova vicino Siracusa, nell’area marina protetta del Plemmirio -, di come lei e tutta la troupe si siano sorpresi dell’amore rinvenuto in quella scogliera in cui sassi e conchiglie erano a forma di cuore (ci mostrano le foto, per provare che la loro non era semplice suggestione). “Abbiamo trovato cuori ovunque, erano messaggi continui. All’inizio pensavamo fosse una coincidenza, ma no […] abbiamo fatto felice qualcuno perché c’erano loro lì. Se è vero che siamo fatti di energia quella energia resta lì per sempre a raccontare, a vivere in eterno”.

Maria Grazia Cucinotta parla del rapporto con la lingua siciliana [VIDEO]

https://youtu.be/LEWMxw8CqKM
Video a cura di Alessandra Perfetto

Parlando del ruolo della donna, la Cucinotta ha sottolineato come solo in quella giornata i notiziari avessero riportato l’uccisione di tre donne, del mancato rispetto che ancora c’è e di come ci sia stata un’involuzione.
Infine, circumnavigando una tematica che l’attrice aveva menzionato in una precedente intervista, inerente i suoi problemi di dislessia e pronuncia, abbiamo chiesto a Maria Grazia Cucinotta, oltre che di dispensare qualche consiglio a chi si trova in affanno, di parlarci del suo rapporto con la lingua siciliana: quanto ti piace e qual è, se c’è, la parola o il detto a cui sei più affezionata?

“Quando sei giovane aspetti il consenso di tutti, questo è il problema. Io sono dislessica e questo era il mio problema, il mio incubo, e lo è tuttora. Poi pian piano ho imparato a gestire tutte queste emozioni, che erano dei mostri.
Per quanto riguarda il dialetto all’inizio era qualcosa di cui mi vergognavo, perché ti facevano sentire… ah vieni dal sud? Quindi quasi mi mangiavo al lingua per non far sentire che ero del sud. Oggi ne vado molto fiera, anzi, accentuo quello che sono. Sono siciliana e non potrei essere diversa da quella che sono e sono fiera di quella che sono. Ed è la mia lingua! Per quanto riguarda la parola a cui sono legata è ‘ciatu’, che da noi significa respiro. Quando mia madre mi diceva ‘ciatu miu’, sei il mio respiro, ed è vero. Viviamo attaccati al respiro di nostra madre e questa è la cosa più bella, la parola più profonda, perché quando dici ‘sei il mio respiro’ è forse la parola d’amore più grande”.

Tornando a La Pillirina, è curioso sapere che la location in cui è stato girato il cortometraggio è tra le più belle della Trinacria, candidata nel 2023 tra i Luoghi del Cuore Fai.
Le intense sfumature marine accecano la vista sul grande schermo, intarsiate da volto e dal corpo dell’attrice siciliana, qui in un abito nero che rappresenta tutto il buio che ha nel cuore. La voce narrante di Antonio Catania racconta in dialetto una storia palesemente tramandata, trasmettendoci curiosità, fascino e paura.