Raffaello – il Principe delle Arti in 3D: itinerario nelle location del film

Raffaello – Il principe delle arti – in 3D, il film d’arte targato Sky in collaborazione con i Musei Vaticani al cinema solo il il 3-4-5 aprile, distribuito da Nexo Digital in 250 sale italiane e successivamente in 60 paesi del mondo, è un viaggio nell’arte del genio immortale di Raffaello Sanzio. Attraverso l’interpretazione di un cast d’eccezione tra cui Flavio Parenti, Angela Curri, Enrico Lo Verso e Marco Cocci, avremo modo di immergerci nei momenti salienti della vita dell’urbinate, scoprendo adagio i segreti delle sue opere e la grandezza del suo genio.

Raffaello – Il Principe delle arti – in 3D, riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema è anche un viaggio nel significato geografico del termine. Il film ci conduce in alcuni dei luoghi più belli d’Italia, lungo un itinerario suggestivo che da Urbino passa per Firenze, dove l’artista conobbe Leonardo, per approdare infine a Roma e in Vaticano, dove papa Giulio II gli affidò l’importante compito di decorare i nuovi alloggi papali.

Dunque allacciate le cinture e iniziamo questo magnifico viaggio!

Alla scoperta dei luoghi dell’artista

Il nostro viaggio inizia nella città in cui nel 1483 nacque Raffaello, Urbino, precisamente dalla sua Casa Natale, oggi sede dell’Accademia Raffaello (che la acquisì nel 1873).

Nella città marchigiana che gli diede i natali il 28 marzo (secondo il Vasari) o il 6 aprile (secondo Marcantonio Michiel), si formò l’unico figlio di Giovanni Santi e di Maria di Battista di Nicola Ciarla, appassionandosi alla pittura e apprendendo la tecnica del padre, stimato pittore alla corte dei Montefeltro.

Nella Casa Natale di Raffaello, lì dove un tempo sorgeva la bottega di Giovanni Santi – al piano terra dell’abitazione – oggi si trovano esposizioni temporanee. Se vi recate in loco non potete non ammirare la dolcissima Madonna con Bambino, conservata presso la Camera da letto di Raffaello, probabilmente frutto della collaborazione tra un giovanissimo Raffaello e il padre. E che dire del lavabo posto in cortile? Esattamente lì l’artista iniziò a macinare i primi colori!

Questi anni sono gli stessi in cui Raffaello entrò in contatto con la realtà di Palazzo Ducale, che nelle riprese del film appare insieme alla veduta della Chiesa di San Bernardino, edificata nel 1482 e in cui un tempo si trovava la Sacra conversazione (1472) di Piero della Francesca (ora custodita presso la Pinacoteca di Brera, Milano). È probabilmente prima di morire che Giovanni Santi affidò il giovane figlio alla bottega del Perugino, maestro insostituibile nella formazione di Raffaello, il cui confronto lo portò a elaborare opere come Lo sposalizio della Vergine.

Firenze e lo studio di Leonardo da Vinci e Michelangelo

Nel 1504 Raffaello è pronto a spingersi oltre: la sua curiosità e l’ambizione di potersi confrontare con artisti del calibro di Leonardo da Vinci e Michelangelo lo portano in una delle città d’arte più importanti d’Italia, Firenze, dove ha modo di approfondire lo studio dei modelli quattrocenteschi di Masaccio e Donatello.

Nel docu-film noterete la scena di Raffaello, interpretato da Flavio Parenti, mentre ammira la Gioconda presso la bottega di Leonardo a Firenze, ricostruzione ispirata dall’opera Leonard peignant la Joconde di Aimée Brune-Pagès.

In questi anni Raffaello riceve soprattutto commissioni private e la sua l’arte si concentra su cicli di Madonne con bambino e rappresentazioni della Sacra Famiglia.

Grazie alle riprese del film avremo modo di entrare nella Galleria degli Uffizi, nella Cappella Brancacci e anche nella Basilica di Santo Spirito, per vedere questi luoghi simbolo dell’arte da una prospettiva unica e privilegiata.

Roma e gli anni della gloria

Angela Curri e Flavio Parenti in una scena del film tratta dall'opera Raffaello e la Fornarina sullo sfondo di Castel Sant'Angelo

Angela Curri e Flavio Parenti in una scena del film tratta dall’opera “Raffaello e la Fornarina sullo sfondo di Castel Sant’Angelo”

Gli anni che consacrano la gloria di Raffaello sono però quelli delle commissioni di Roma e del Vaticano. Verso la fine del 1508, infatti, il giovane artista viene chiamato da papa Giulio II per decorare gli alloggi papali. Raffaello Sanzio si mostrerà abilissimo nell’attirare l’attenzione del pontefice sul suo impressionante talento, ma la competizione con Michelangelo non tarderà ad arrivare. Nel film avremo accesso a luoghi incantevoli, tra cui le Stanze Vaticane, il cortile del Palazzo della Cancelleria, oltre che la sontuosa Villa Farnesina e il Pantheon.

È sempre nella Città Eterna che Raffaello incontra La Fornarina, modello delle sue opere più misteriose e appassionate (La Velata e La Fornarina, tra queste); a tal proposito è incantevole l’interpretazione di Angela Curri e la sua immagine eterea lungo le rive del Tevere, dove presumibilmente avvenne l’incontro tra l’artista e la donna amata. Per la ricostruzione di questi fatti di vita personale sono state prese a modello alcune opere d’arte quali Raffaello e la Fornarina sullo sfondo di Castel Sant’Angelo (anonimo tedesco) e Raphael et la Fornarina (Jean Auguste Dominique Ingres).

Villa Farnesina

I luoghi di Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D sono perle che fanno parte della nostra cultura, arricchiti dallo spirito di questo artista senza tempo, il cui talento è capace di fermare il respiro e provocare stupore, annullando la corsa del tempo.

Tuttavia ci sono cose che non sarete più in grado di vedere – a meno che non vi procuriate una macchina del tempo! – ma che grazie alla maestria registica di Luca Viotto e alla magia del 3D, nonché di tutto il comparto tecnico che ha lavorato al film, potrete vedere.

Stiamo parlando, nello specifico, della Cappella Sistina prima del Giudizio Universale. Il film mostra per la prima volta l’operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, di riconsegnare alla storia una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina come appariva 5 secoli fa, prima che venisse dipinto il Giudizio Universale e quando la parete d’altare era affrescata con opere di Perugino e dello stesso Michelangelo. È una visione emozionante quella degli Arazzi (oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei Musei Vaticani) commissionati all’artista urbinate da Papa Leone X e così stupefacenti da rubare per un momento, la fatidica notte del 26 dicembre 1519 quando vennero esposti, la scena alla sublime Volta michelangiolesca.

Possiamo garantirvi che anche solo per questo viaggio indietro nel tempo vale la pena andare al cinema il 3, 4 e 5 aprile per vedere Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D!