Over the Top: una colonna sonora sentimentale e irriverente

Over the Top è una pellicola di Menahem Golan del 1987, con Sylvester StalloneRobert LoggiaDavid Mendenhall, che vanta una colonna sonora memorabile.

Over the Top è una pellicola spensierata, non impegnativa, di facile visione, che combina quel filone action con il family movie tipicamente 80’s, una commedia densa di sentimentalismi, un evergreen che mai tramonterà, un prodotto d’intrattenimento quasi sulla linea del buddy movie, genere che non ha conosciuto mai uno spessore particolare, ma che in questo caso è determinato da una colonna sonora dirompente.

Over the Top ha per protagonisti un camionista che si diletta con il braccio di ferro, Lincoln Hawk, e suo figlio Michael, cadetto in una scuola militare. Due destini paralleli che si rincorrono poiché Lincoln lasciò la madre di Michael quando lui era piccolissimo, una divisione a cui ha contribuito il nonno e suocero di Lincoln, che lo ha sempre odiato e ha sempre disprezzato la sua vita errante e i suoi nomadismi insensati. Ora queste due vite si ritrovano e possono riscattarsi a vicenda, grazie al volere della madre che sente il bisogno assoluto di far avvicinare padre e figlio, dopo più di dieci anni di separazioni e vite agli antipodi.

Questo è il plot di una pellicola che sembra smarrirsi nell’insensatezza di una tematica portata avanti in modo oltremodo leggero, ma che invece ritrova il proprio essere nella colonna sonora, che riflette e riconduce il leitmotiv della redenzione tra le note di una soundtrack molto convincente.

Over the Top: una colonna sonora dal gusto sentimentale ma irriverenteOver the Top

Ebbene non è uno qualsiasi colui che ha curato la colonna sonora di Over the Top: trattasi di Giorgio Moroder, genio dell’elettronica e della disco, che ha curato le colonne sonore di cult movie come Top Gun, Flashdance, American Gigolò, Fuga di mezzanotte, Scarface, e vanta collaborazioni con artisti quali David Bowie, Eurythmics, Freddie Mercury, Elton John, Blondie, Daft Punk, Coldplay, Donna Summer, Barbra Streisand e Cher.

Vincitore di tre premi Oscar, nel 1979 alla migliore colonna sonora per il film Fuga di mezzanotte, nel 1984 per Flashdance… What a Feeling e nel 1987 per Take My Breath Away da Top Gun.

Over the top si è saputo unicamente distinguere per le sue ballate, siamo nel 1987 quindi il sapore di una soundtrack come questa è fortememente caratterizzato da quel pop-rock genuino, con timbriche dal gusto sentimentale ma irriverente, un misto tra new wave e new romantic, che Moroder ha scelto, commissionato e posto in modo strategico e consono alla tematica e al colore della scena che andava a incorniciare.

La colonna sonora di Over the Top: da Meet Me Half Way Winner Takes It All

Colonna portante di tutta la pellicola è Meet Me Half Way di Kenny Loggins, una canzone che ha il suono della riscossa, della rivincita, che tenta di dare un senso e uno scopo alle vite di Mike e Lincoln, divisi dalla vita ma che sembrano riunirsi grazie ad una digrazia, ad un destino beffardo.

A chiudere e ad aprire la pellicola è un patriottico In This Country, scritta da Moroder e interpretata da Robin Zanzer che riesce a mostrare e a portare avanti i caratteri dei personaggi principali che in poche scene emergono visibilmente, due vite agli antipodi, l’una precisa e ben indirizzata, l’altra apolide e fatta di precarietà e buona volontà di rialzarsi e conquistare la fiducia del figlio e la fiducia in sè, ed è la stessa ballata che accompagna anche le scene finali, vittoriose ed entusiastiche.

Una perla singolare di Over the Top è Winner Takes It All, una chicca del gruppo rock Asia che vede anche nella sua trama un assolo di Van Halen, scelta per sottolineare gli scontri fisici e visivi durante il braccio di ferro a Las Vegas, una canzone forte che coinvolge lo spettatore nella sfida adrenalinica tra sudore, muscoli e guaiti di dolore.

Da menzionare anche Take It Higher di Larry GreeneAll I Need Is You di Big Trouble e Bad Nite di Frank Stallone, tre canzoni che fungono da sottotesto armonico, sempre in tinta eighties, ballate che danno un senso assoluto ad una pellicola che senza alcuna melodia, senza musica avrebbe perso quel carisma in più, quel quid che ha portato un family movie ad un livello certamente maggiore rispetto ad altre pellicole del sue genere.