Noi Siamo Infinito: le frasi più belle del film con Emma Watson

Scopri le frasi più belle del film Noi Siamo Infinito che non racconta solo le difficoltà dell'adolescenza ma anche quelle di un  ragazzo provato dagli avvenimenti e dalla sua stessa sensibilità.

Durante l’adolescenza nulla fa più male di un amore che non vuole o non può nascere, niente è più lacerante del vedere la ragazza che desideri con un altro, più grande, più popolare, meno complicato. Charlie Kelmeckis (Logan Lerman), una tristezza incolmabile dietro allo sguardo intelligente e dolce, è un nerd che divora libri, che da grande vuole diventare scrittore, che parla pochissimo. Incontra un nuovo amico, Patrick (Ezra Miller), chiamato dai bulli “Niente”, e la sua sorellastra Sam (Emma Watson) che ama da subito disperatamente. Noi siamo infinito racconta le sofferenze dell’adolescenza, i drammi degli amori non corrisposti, le piccole gioie di quando trovi nuovi amici e il mondo accanto a te non è più così spaventoso; fa questo Stephen Chbosky, partendo dal proprio romanzo (The Perks of Being a Wallflower), scrivendo e dirigendo un dramedy che spacca il cuore.

Charlie: “Signor Anderson, posso chiederle una cosa?”
Mr. Anderson: “Certo!”
Charlie: “Perché… Perché le persone migliori scelgono le persone peggiori da frequentare?”
Mr. Anderson: “Stiamo parlando di qualcuno in particolare?”
Mr.Anderson: “Accettiamo l’amore che crediamo di meritare!”
Charlie: “Possiamo far sapere loro che meritano di meglio?”
Mr. Anderson: “Possiamo provarci!”

noi siamo infinito Cinematographe.itNoi siamo infinito: i dolori del giovane Charlie

Il primo giorno di scuola delle superiori è sempre un incubo, per Charlie ancora di più: senza amici, con un’estate passata in ospedale e per indole un atteggiamento da sfigato. L’inferno inizia subito: viene preso in giro, tormentato e bullizzato; quando torna a casa non dice nulla per non far preoccupare i genitori e anche questo fa capire quanto sia tenero e coraggioso forse perché è abituato ad essere “abusato” della vita.

Noi siamo infinito non racconta solo le difficoltà dell’adolescenza ma anche quelle di un  ragazzo provato dagli avvenimenti (il suicidio del migliore amico, la morte della zia) e dalla sua stessa sensibilità. C’è qualcosa che lo strazia dentro, qualcosa che chiede di venire fuori e che esplode quando viene meno il suo autocontrollo (quando bacia Sam mentre è alla festa con Mary Elizabeth, quando per aiutare Patrick picchia i bulli in sala mensa) e infatti dice di sé: “a volte mi incasino dentro ed è come se non ci fossi””.

Caro amico, […]. Io ho solo bisogno di sapere che persone come te esistono e che se mi incontrassi non penseresti che sono quel ragazzino strano che stava in ospedale. E non ti renderei nervoso. Spero non ti dispiaccia se penso questo. […] domani è il mio primo giorno di liceo e devo raddrizzare un po’ le cose. […] quando entrerò a scuola per la prima volta mi raffigurerò mentalmente il mio ultimo giorno dopo la maturità. Purtroppo però ho fatto i conti e sarà.. Tra esattamente 1385 giorni. Soltanto 1385 giorni.

Charlie porta con sé la sua sofferenza, i suoi tormenti, le sue gigantesche paure. Le parole con cui si apre il film fanno capire che il nodo che ha dentro ha origini lontane e che la vita per lui non è stata facile (i giorni in ospedale per “curare” il male dell’anima). Charlie è un ragazzo ferito, impaurito, timido e silenzioso la cui mente vola via lontano qualche volta perché i ricordi fanno troppo male e in altri momenti invece torna lì, a quei giorni con flashback che non mostrano ciò che è accaduto realmente. La regia di Chbosky non è silenziosa, è presente, dà qualche indizio allo spettatore ma solo verso la fine della pellicola fa comprendere fino in fondo la natura del disagio del protagonista.

Quella di Charlie all’inizio è una storia di solitudine, di uno che si scusa di esistere, di uno che sopravvive alle giornate quasi per una carezza benevola della sorte, poi diventa qualcosa d’altro grazie all’amicizia, più sicuro e coraggioso (come dimenticare quando sale sul palco e interpreta uno dei personaggi di Rocky Horror Picture Show).

noi siamo infinito Cinematographe.itNoi siamo infinito: il bisogno di amicizia per sopravvivere

Dalla tremenda solitudine lo salva qualcuno con cui condividere i giorni, i pensieri, i sogni, qualcuno da proteggere e da cui essere protetto, la presenza di un gruppo di amici. Tutto parte da Sam e Patrick, lei bella da togliere il fiato (“Hai dei bellissimi occhi marroni, lo sai? Di quella bellezza che va trattata come una questione importante”), lui, omosessuale e innamorato di un giocatore di rugby, speciale nella sua stravagante naturalezza, e poi continua con tutti gli altri amici che lo accolgono, lo stringono a sé, gli fanno sentire il loro calore.

Per risollevarsi dalla tristezza ci vorrebbe un amore per cui distruggersi, uno di quelli per cui nelle canzoni si arriva addirittura a perdere la dignità, ed esso per Charlie arriva il giorno in cui conosce Sam, mentre è ancora impegnato a ricercare e rimescolare nel calderone dei diversi della scuola, quello dove si trovano i “giocattoli difettosi”, come la ragazza definisce se stessa e il suo gruppo.

Benvenuto sull’isola dei giocattoli difettosi 

Noi siamo infinito: un tenero racconto d’amore

Charlie vede Sam e se ne innamora, ama la sua fragilità, il suo coraggio, il suo passato anche, la ama, forse in quel momento più di sempre, quando la vede allontanarsi col suo ragazzo mano nella mano. Il protagonista sogna di poter stare con lei ma non ce la fa, non riesce a vivere questa storia che forse potrebbe “guarire” entrambi. Noi siamo infinito si incastra negli occhi innamorati di Charlie che guarda Sam coll’amoroso spaesamento di chi prova quel sentimento per la prima volta, balla sulle note di quelle canzoni amate, scelte e registrate su audiocassette.

Ognuno di noi accetta l’amore che pensa di meritare.

Dopo aver sentito questa risposta da parte del suo insegnante Charlie la ripete a se stesso e a Sam, essa si adatta perfettamente alla loro situazione. Nessuno dei due crede di meritare l’altro eppure si dimostrano in ogni modo quanto valgono l’uno per l’altra: lei gli regala una macchina da scrivere, lui un vecchio vinile, lei lo bacia perché vuole che il suo primo bacio sia dato da una persona che gli vuole bene, lui le dona parte di sé, i suoi libri. Entrambi, nonostante il loro legame, escono con altri, lei con un ragazzo che la fa soffrire, lui con una verso cui non prova nulla se non amicizia, non è mai il tempo per loro – prima di partire per il Campus Sam chiederà a Charlie come mai non le abbia mai chiesto di uscire. Noi siamo infinito è una storia d’Amore, di come e di quanto si possa soffrire se esso viene donato in maniera sbagliata, di come le persone, seppure tanto lontane, possano essere unite profondamente. Per Charlie questo sentimento è sempre troppo poco perché pensa che gli altri lo meritino, non lui, infatti vive elargendo il suo bene e la sua dolcezza e sembra interessargli poco esserne oggetto. Quando cerca di godere di questo sentimento, lo fa inciampando, facendo del male agli altri (terribile la scena della festa quando ferisce Mary Elizabeth) e questo perché non sa essere felice.

Non possiamo scegliere da dove veniamo ma possiamo decidere dove andiamo, da lì in poi…

(Charlie)

noi siamo infinito Cinematographe.itNoi siamo infinito: una storia che è quella di tutti noi

Le cose cambiano, gli amici se ne vanno e la vita non si ferma per nessuno

Charlie (Logan Lerman)

La storia di Charlie colpisce chi guarda perché non prende scorciatoie, non fa passi indietro, tira dritto, colpisce perché racconta ciò che è capitato a tutti almeno una volta. Mentre si guarda il film si ricordano il primo giorno di scuola, i tradimenti, le paure, il primo amore, quella persona che ti faceva battere il cuore come forse non ti batterà mai più. Riporta alla memoria i riti di passaggio, i giochi con gli amici, le persone che hai ferito, anche non volendo. Tutti almeno una volta hanno pensato di addormentarsi e di svegliarsi adulti, lasciando alle spalle i giorni dell’adolescenza e ne sono testimonianza le battute finali di Charlie.

Io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici; so che un giorno queste diventeranno delle storie […] ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui. […] il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto quello che ti fa stare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito”.

Esplodono dentro le parole di quell’anima bella che è Charlie mentre di sottofondo suona Heroes di David Bowie – colonna sonora dell’anno passato da lui assieme a Sam e Patrick. Dopo aver superato un ulteriore ostacolo, in quel momento di nuovo assieme agli amici (partiti per il College), capisce e sente di non essere una storia triste, ma di essere molto di più, e così  spiega le braccia verso il futuro attraversando quel tunnel che già in passato aveva attraversato con loro ma ora lo ripercorre profondamente cambiato e cresciuto.