L’uomo bicentenario: frasi e citazioni del film con Robin Williams

Nel 1999 il grandissimo Robin Williams si vestiva di acciaio lucidato per dar vita al personaggio sensibile e umano – pur nella sua natura macchina – nel film L’uomo bicentenario, diretto dal regista Chris Columbus (Mamma ho perso l’aereo, Mrs. Doubfire – Mammo per sempre, Nemiche Amiche, Harry Potter e la pietra filosofale) e basato sull’omonimo romanzo dello scrittore Isaac Asimov.

Uno ha studiato la vostra storia: sono state combattute guerre terribili in cui sono morti milioni di individui per un idea: la libertà. Quindi si può dire che una cosa a cui tante persone tengono così tanto vale la pena di averla.

Ed è infatti la libertà che segna la particolarità di un personaggio nato per servire e finito con il possedere una vita piena e felice.

Uno è lieto di poter servire.

L’uomo bicentenario: frasi e citazioni del film con Robin Williams

l'uomo bicentenario

Incentrato il film su Andrew Martin, il protagonista è un robot positronico che, acquistato per aiutare in casa, si affezionerà alla famiglia che lo ha preso e grazie a quest’ultima troverà la sua indipendenza ed inizierà un processo che lo avvicinerà sempre più al mondo degli umani.

La gente invecchia con il tempo. Ma effettivamente per te il tempo è un concetto completamente diverso. Per te il tempo è infinito.

Come robot avrei potuto vivere per sempre, ma dico a tutti voi oggi che preferisco morire come uomo che vivere per tutta l’eternità come macchina. Per essere riconosciuto per chi sono e per ciò che sono. Niente di più, niente di meno. Non per la gloria, per l’approvazione, ma per la semplice verità di questo riconoscimento. È stato l’elemento propulsivo di tutta la mia esistenza e devo riuscire a ottenerlo se voglio vivere o morire con dignità.

Puoi arrivare a perderti. Perdi tutto: i confini, il senso del tempo… Due corpi possono unirsi a tal punto che non sai più chi è chi e cosa è cosa. E quando la confusione raggiunge quell’intensità ti sembra di morire… E in un certo senso muori, e ti ritrovi da solo nel tuo corpo, separato, ma la persona che ami è ancora lì. È un miracolo: vai in paradiso e torni indietro, da vivo. E puoi tornarci tutte le volte che vuoi con la persona che ami.

Capace di provare amore, tristezza, di esercitare un naturale senso dell’umorismo: il personaggio principale interpretato da Robin Williams mostra l’umanità partendo dall’estraneo e tecnologico, una nascita e un’entrata nel mondo emozionante e particolare.

L’uomo bicentenario e il senso dell’umorismo

Richard: Si chiama umorismo.
Andrew: Umorismo?
Richard: Sì, la gente racconta delle barzellette per far ridere gli altri.
Andrew: E questo ridere è piacevole, signore?
Richard: Sì.
Andrew: Potrebbe insegnare a uno a dire una barzelletta?
Richard: Ah, vediamo, ehm… Due ubriachi entrano in un bar…
Andrew: Ma… Non dovrebbero uscire da un bar? In genere si entra nei bar per bere e si esce ubriachi.

Richard: Ah, proviamo qualcosa di più semplice, ehm… Toc toc!
Andrew: Toc toc?
Richard: No. Toc…Toc toc, c’è qualcuno alla porta.
Andrew: Uno deve andare ad aprire?
Richard: No, no, no, no, devi dire «Chi è?», Andrew.
Andrew: Chi è, Andrew?
Richard: No, soltanto «Chi è?»
Andrew: Uno non lo sa, signore.

Richard: Partiamo da qualcosa di più semplice… Uhm… Perché il pollo attraversa la strada?
Andrew: Uno non lo sa, signore. È possibile che un predatore lo rincorra, o è possibile che ci sia una gallina dall’altra parte della strada se è un pollo maschio, o è possibile che voglia procurarsi del cibo, o a seconda della stagione, che voglia migrare… Uno spera che non ci sia traffico!
Richard: Per andare dall’altra parte.

L’uomo bicentenario: “adeguatezza e tempismo”

Andrew: Uno può, signore? Adesso è un buon momento?
Rachel: Cosa? Un buon momento per cosa?
Andrew: Ieri sera il signore mi ha insegnato…
Richard: No, no, no, non dare la colpa a me… Dì pure.

Andrew: Grazie, signore. Due cannibali mangiano un clown: uno si volta e dice: «Non ha un sapore buffo?». Come ringrazia un fazzoletto spagnolo? «Muco gracias!». Perché i cinesi si divertono tanto? Hanno tanto riso! Perché ai ciechi non piace il paracadutismo?

Gli si spaventano i cani! Un pazzo va sull’autostrada, la moglie lo chiama al cellulare e gli dice: «Tesoro, mi hanno detto che c’è uno che va contromano!» e lui: «Uno?! Centomila!». Che cos’è silenzioso e puzza di vermi? Le scoregge degli uccelli! Dev’essere stato un ingegnere a disegnare il corpo umano, chi altri avrebbe messo un impianto di eliminazione scorie vicino alla zona divertimenti? Una donna va dal medico: «Le spiace se le addormento il seno?» «Assolutamente no!» «Ninnananna ninnananna…». Uno ce l’ha fatta, signore.
Richard: Andrew, sei stato… Sei stato bravo, ma forse dobbiamo parlare di adeguatezza e di… Tempismo.
Andrew: Sono le dieci e un quarto, signore.

Portia: Maledizione Andrew, se tu vuoi riuscire in questa cosa…
Andrew: Quale cosa?
Portia: Questa a cui stai tentando di arrivare, devi piantarla di trattarmi con tanta deferenza.
Andrew: Non posso fare a meno della deferenza, è incorporata.
Portia: Allora cambia.
Andrew: Cambia? Io sono cambiato.
Portia: Io non dico esternamente, devi cambiare dentro di te. Corri qualche rischio, fai qualche errore.
Andrew: Errore?
Portia: Sì, a volte è importante non essere perfetti, è importante fare la cosa sbagliata.
Andrew: La cosa sbagliata?!
Portia: Sì.
Andrew: Perché? Oh sì, per imparare dai propri errori.
Portia: No, per farli e basta! Per scoprire cosa è reale e cosa non lo è, per scoprire quello che tu provi!

L’uomo bicentenario: “L’amore non è leale”

Portia: Non pensavo di vederti.
Andrew: È qui che si è sposata tua nonna. Me lo ricordo bene questo posto.
Portia: Sì, lo volevo pronto per il mio matrimonio.
Andrew: Non ti sei sposata?
Portia: No, mancano ancora due settimane.
Andrew: Siamo ancora in tempo! Sei convinta di fare la cosa giusta?
Portia: Convinta?
Andrew: Di sposarti!
Portia: Non sono mai assolutamente convinta di niente.
Andrew: Potrebbe essere la cosa sbagliata.
Portia: No, sono quasi sicura di fare la cosa giusta.
Andrew: Splendido.
Portia: Perché splendido?

Andrew: Bhé, a casa tua mi hai detto di fare la cosa sbagliata. Ora tu non stai facendo la cosa sbagliata, ma quella giusta. È ovvio che non segui il tuo consiglio, perché se così fosse non sposeresti questo signor Charles.
Portia: Perché così faccio la cosa giusta.
Andrew: Precisamente.
Portia: Non so bene come, ma i tuoi discorsi tornano.
Andrew: Bene. Hai idea di cosa si provi ad essere innamorati di una persona che sta per sposare un altro? Una persona assolutamente splendida, che entra in una stanza e la illumina come un raggio di sole e che tu sai che sta mentendo a sé stessa.
Portia: Mentendo?
Andrew: In modo convincente, sì. Molto, moltissimo.
Portia: Oh e a che proposito?
Andrew: Sul fatto che non mi ami, quando io so che in qualche modo non è vero.

Portia: Scusa, ma come fai a saperlo?
Andrew: Portia, ho fatto tutto quello che dovevo, dentro e fuori.
Portia: Ma quello non ha importanza per me!
Andrew: Un po’ dovrà pur averne, perché altrimenti tu ameresti me e non un uomo che con il mento può affondare il Titanic! Che c’è? Visto? È vero, no?! Scusa. Lui ti fa brillare così? Ti fa ridere così?
Portia: Nessuno mi fa ridere come te!
Andrew: Bene, allora ammettilo, ammettilo che mi ami! Portia, dammi un bacio.
Portia: Oddio…
Andrew: Tutto qui, solo un bacio veloce. Un piccolo bacio non metterà in crisi un matrimonio eccezionale. E poi mi spiegherebbe perché le tue pulsazioni sono passate da sessantasei a centodue battiti al minuto, la respirazione raddoppiata, stai emettendo nuvole di feromone, Portia.
Portia: Non sei leale a leggermi così.

Andrew: Lo so. L’amore non è leale. Sto leggendo il tuo cuore, ti sto chiedendo di seguirlo, ti sto implorando. Implorare dovrebbe essere una cosa umiliante, ma non importa… Io ti Amo, Portia. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista.
Portia: Avevi detto un bacio veloce…
Andrew: Ho mentito.