Le Grida del Silenzio: 5 motivi per vedere il film di Sasha Alessandra Carlesi

Perché vedere Le Grida Del Silenzio, opera prima di Sasha Alessandra Carlesi? Ci sono svariate ragioni per sostenere quest'opera indipendente, un thriller soprannaturale con un cast spettacolare e qualcosa da dire sulla paura, la morte e l'amore infinito.

È al cinema dal 10 maggio e da giovedì 17 arriverà in altre sale il film indipendente di Sasha Alessandra Carlesi, che con Le Grida del Silenzio firma il suo primo lungometraggio, un thriller soprannaturale intarsiato d’amore. La storia vede protagonisti un gruppo di ragazzi della Roma bene intenzionati a svagarsi un po’ addentrandosi nella natura selvaggia, tra maschere umane e tranelli invisibili. Perché vederlo al cinema? Ci sono diverse ragioni, ma noi ve ne diamo 5!

Il nuovo che avanza

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La regista Sasha Alessandra Carlesi e il cast

Il bello di vedere un’opera indipendente è la mancanza di punti di riferimento. Non sai cosa aspettarti e ogni inquadratura altro non è che la rivelazione coraggiosa di un’anima che cerca di portare sul grande schermo ciò che prova. La Carlesi, in questa sua prima opera, riesce a trasmettere le emozioni che deve aver provato lei durante la realizzazione, mettendo inoltre a fuoco una tecnica registica senza sbavature. Le Grida del Silenzio è, registicamente parlando, un urlo sconfinato di prospettive visive che, alternandosi tra gli interni di un circolo sportivo e la natura sconfinata, si mostra in tutta la sua bellezza.

Un cast spettacolare, da Luca Avallone a Manuela Zero, passando per Roberto Calabrese e Alice Bellagamba

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A dare un plus alla pellicola è senza dubbio un cast giovanissimo e di tutto rispetto. Molti attori protagonisti de Le Grida del Silenzio hanno all’attivo la partecipazione in noti film, come la Zero che ritroviamo anche in Loro 2 o Alice Bellagamba, precedentemente nel film Un fantastico via vai e ancora Luca Avallone, che ha partecipato all’ultimo film di Ridley Scott o Roberto Calabrese, volto noto di Rai 3 per via della serie tv La squadra. La loro essenza all’interno del thriller, però, non è solo merito della loro passata esperienza ma anche e soprattutto del modus operandi della regista, che ha provveduto a cucire addosso a ognuno di loro i personaggi partoriti dalla sua mente. Come ha testimoniato la tessa Alice Bellagamba durante la conferenza stampa, il modo di lavorare di Sasha Alessandra Carlesi è differente, molto più simile al sistema americano; un percorso di preparazione che parte da dentro, facendo entrare in empatia gli attori con l’altra parte di sé, quella che poi restituiranno allo spettatore.

Sensualità e diversità

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Il sesso non manca mai tra le prerogative di un thriller e in Le Grida del Silenzio costituisce il fulcro di moltissime scene. Il film gioca sulla seduzione non solo come desiderio di conquista – che si palesa soprattutto negli atteggiamenti del personaggio interpretato da Calabrese (Daniel) – ma anche come scommessa tra amici e al contempo limite e diversità. Nella trama si srotolano infatti diverse storie d’amore che rappresentano un po’ gli estremi dei rapporti di coppia: i piccioncini troppo innamorati, la ragazza straniera minacciata dal fidanzato troppo geloso, il traditore incallito che per non rimanerci male preferisce far stare male, la coppia lesbo e, chiaramente, il single a cui tocca reggere la candela, ripensando alla sua vecchia fiamma.
La Carlesi, in poche parole, mette sotto la lente d’ingrandimento la società attraverso l’interazione tra i sessi, portando lo spettatore a domandarsi chi è o chi sarebbe e ancora a come diventerebbe in certe situazioni.

L’ironia

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Oltre al sesso altro tassello fondamentale de Le Grida del Silenzio è l’ironia. Ci sono infatti personaggi sui quali viene costruita interamente tale struttura e quello più palese è il personaggio di Sophie (Manuela Zero) che, facendo coppia con Desy (Alice Bellagamba), interpreta la femminilità per eccellenza, tanto da recarsi in campeggio con tacco 12 e vestitino attillato. A coronare la sua essenza stralunata sono le frasi sconnesse e il suo dire la verità con nonchalance, talvolta mettendo in ridicolo la sua compagna.
Altra punta di divertimento viene sfiorata da Daniel (Roberto Calabrese), che rappresenta il personaggio più pungente della comitiva, colui che vuole spingersi oltre i limiti, cercando di mettere in discussione un po’ tutti. Il suo carattere sa renderlo, più che un vero latin lover, una sorta di burattino in mano alla prima bella di turno e a divertire in fondo non sono le sue conquiste quanto la sua sicurezza di essere al centro dell’attenzione.

Le Grida del Silenzio: anche per i “deboli” di cuore

Dire che Le Grida del Silenzio è un thriller sarebbe riduttivo e limitante. Il film infatti segue il filone dei film di genere, rispettando ambientazioni e storie in linea con i suoi obiettivi principali, ma sa mutare e rivelare d’un tratto la sua natura romantica, avviluppandosi anche nel cuore e nel gusto di chi predilige tale genere. La paura dunque c’è, ma a farvi tremare il cuore forse sarà l’amore senza tempo che l’autrice cerca di estrapolare e rivendicare, appendendosi a un semplice Ti amo e portandoselo dentro il cuore.