Zootropolis 2 ha “un elemento unico”: intervista ai registi Disney tra retroscena e animali possibili
I registi Howard e Bush raccontano la magia, le sfide creative e il valore della diversità nella nuova avventura del loro universo animato, al cinema dal 26 novembre 2025
Durante la round-table con Byron Howard e Jared Bush, i due registi hanno mostrato un grande entusiasmo parlando del loro ritorno nel mondo di Zootropolis. Il nuovo capitolo, Zootropolis 2, porta di nuovo sul grande schermo la metropoli popolata da animali, dove Nick Wilde e Judy Hopps, ormai agenti affermati, si trovano a indagare su un mistero che scuote gli equilibri sociali della città. Tra nuovi abitanti — mammiferi e rettili — e tensioni legate alle differenze di specie, il film esplora temi di inclusione, diversità e ascolto reciproco, il tutto condito da humor, azione e una narrazione più complessa rispetto al primo episodio. Il film uscirà nelle sale italiane il 26 novembre 2025.

Si è partiti dal divertimento di tornare sul set con un sequel e dalla possibilità di espandere il mondo di Zootropolis.
B.H.: “Sai, credo che io e Jared abbiamo iniziato a lavorare nel mondo di Zootropolis ormai 14 anni fa, con la consapevolezza che fosse così vasto da non poter essere raccontato tutto in un solo film. E, sai, Nick e Judy in particolare: li amiamo così tanto come coppia che saremmo felici di raccontare storie su di loro per il resto della nostra carriera. Espandere questo mondo è incredibilmente divertente”.
J.B.: “Sì, lo è davvero. Come creatori, è il sandbox più divertente che si possa immaginare. Questo mondo di animali offre intrattenimento ovunque. È interessante perché è un mondo fatto da animali per gli animali, e questo ci permette non solo di divertirci, ma anche di raccontare storie sulla natura umana usando gli animali”.
I richiami pop in Zootropolis 2 analizzati dai registi Disney

Il film è pieno di richiami pop, citazioni cinematografiche e riferimenti culturali. Bush e Howard si sono divertiti a seminare dettagli ovunque.
J.B.: “Siamo grandi appassionati di cinema. Vedrete tanti riferimenti ai film che amiamo, ai registi che rispettiamo, che sono il motivo per cui facciamo questo lavoro. Ci sono omaggi a tutto: dall’animazione che amiamo, come Ratatouille, a film come Shining. Ed è interessante perché non siamo solo io e Byron a proporre idee. In un film Disney animato lavorano fino a 700 persone, e durante i cinque anni di produzione chiunque può aggiungere qualcosa. Vedrete un mosaico di idee nate da chi ha lavorato con passione. Anche noi, ogni volta che rivediamo il film, scopriamo cose che non sapevamo ci fossero”.
B.H.: “Ed è stimolante perché Zootropolis è un mondo contemporaneo. Hanno i social media, i cartelloni, le magliette, il merchandising, programmi televisivi terribili. È infinito. Ed è molto divertente inventare tutto questo”.
Zootropolis è un film che parla anche di sentimenti, comunicazione e ascolto dell’altro. Come lavorano insieme Bush e Howard? Ecco cosa raccontano della loro amicizia e della stima professionale reciproca.
J.B.: “Devo dire che è terribile. Lavorare con Byron è terribile. Ho sofferto per cinque anni ascoltandolo (ride). Ma alla fine ci siamo sopportati per il bene del film. Forse non lo sapete, ma Byron mi ha assunto 14 anni fa per lavorare al primo Zootropolis. È il motivo per cui sono alla Disney Animation. Lo adoro. Abbiamo molte cose in comune, ma affrontiamo la storia in modi diversi e complementari. Abbiamo superpoteri diversi. E questo si riflette nel percorso di Nick e Judy: ottimi partner, ma con prospettive diverse. A volte uno vede ciò che l’altro non vede, e questo li rende forti. E con Byron funziona allo stesso modo. Abbiamo fiducia l’uno nell’altro, sappiamo riconoscere quando l’altro è più bravo in qualcosa. Per me Byron è un mago dell’animazione: basta che dica ‘sposta quel sopracciglio di un pixel’ e la scena cambia completamente. Lavorare con lui è un continuo imparare”.
B.H.: “E ricambio il complimento. Jared è un grande sceneggiatore. Questo è un film molto difficile da scrivere perché ha un mondo enorme, pieno di elementi divertenti che potrebbero distrarre. Eppure il cuore della storia, ciò che ha scritto per Nick e Judy, è così toccante e riconoscibile. È per questo che amo il suo lavoro. Alcune delle mie scene preferite sono proprio quelle tra Nick e Judy. Jennifer e Jason sono straordinari, e l’animazione è splendida, ma tutto parte dalla sceneggiatura”.
La domanda nasce spontanea: che animali sarebbero i due registi di Zootropolis 2?

J.B.: “Penso che sia io che Byron amiamo moltissimo gli animali. Se potessi scegliere, vorrei essere un basilisco, una lucertola che può correre sull’acqua: è un superpotere incredibile. Mi sentirei benissimo se potessi farlo (ride). Dato che però non faccio molto esercizio fisico, direi che il blobfish rappresenta meglio il mio stato attuale… ma sì, mi piacerebbe essere figo come Nick”.
B.H.: “Sai, ne parliamo spesso: siamo entrambi un po’ troppo ambiziosi, un po’ perfezionisti, un po’ come Judy. C’è molto di Nick e Judy in noi. Ma siamo anche molto stupidi, come uno gnu”.
Si parla poi dei tempi lunghi dell’animazione, dei cambiamenti del settore dopo la pandemia e dell’impatto delle piattaforme.
B.H.: “Nell’animazione lavoriamo in un tunnel temporale: un regista live action può fare un film all’anno, mentre a noi un film richiede quattro, cinque, a volte sei anni. Durante Zootropolis abbiamo realizzato Incanto con Yvette Marino. E anche se Encanto è uscito ormai quattro anni e mezzo fa, Jared stava già pensando al sequel di Zootropolis: aveva disegnato un piccolo serpente per il numero 2. Quindi il mondo dei rettili era nella sua mente da tempo”.
J.B.: “Sì, è vero. Non vedevamo l’ora di tornare in questo mondo. Per quanto riguarda il Covid, la Disney Animation è basata sulla collaborazione, e la pandemia ha reso tutto difficile: Encanto l’abbiamo fatto ognuno da casa propria. Zootropolis 2 è stato un ritorno alla collaborazione reale, a riunire le 700 persone che hanno lavorato al film per portare le loro idee. È stato un ritorno alle origini”.
Zootropolis è anche un elogio della diversità: non solo biologica, ma nelle prospettive di vita dei personaggi. Come hanno bilanciato leggerezza e profondità?
J.B.: “Dopo il primo film, che affrontava pregiudizi e stereotipi, ci sembrava naturale usare questo mondo per parlare della natura umana. Al centro della storia ci sono Nick e Judy, due personaggi che vedono il mondo in modo diverso: lei ottimista, lui più cinico e realista. Queste differenze creano attrito, certo, ma li rendono anche forti come squadra. Volevamo riflettere questo nel rapporto tra mammiferi e rettili, e più in generale nel mondo di Zootropolis. Gli animali rendono questa riflessione più accessibile e intrattenente, ma anche profonda”.
La tecnologia permette oggi di raccontare sfumature sempre più sottili: Howard e Bush ne parlano così.
B.H.: “È incredibile come la storia spinga la tecnologia a evolversi. Jared ha scritto una sceneggiatura enorme e ambiziosa, e la tecnologia ha dovuto seguirci. C’è una scena con 50.000 animali. Nel 2008, quando ho lavorato a Bolt, potevamo inserire solo poche comparse digitali. Guardate la differenza con oggi: è incredibile. Tutto però al servizio della storia. Anche Gary, il serpente che è centrale nel mistero del film, ha richiesto una tecnologia nuova: alla Disney Animation non avevamo mai animato un serpente in CG. I nostri animatori hanno dovuto inventare strumenti completamente nuovi per farlo recitare”.
Infine, una riflessione sul rapporto con la tradizione Disney e sul modo in cui Zootropolis dialoga con i classici.
B.H.: “Amo il fatto che questo studio permetta di esplorare tanti generi diversi. Ho fatto musical, come Incanto, o film come Rapunzel. La magia Disney sta nel raccontare storie emozionanti con personaggi amabili e mondi che ti trasportano. Che sia un mondo magico o contemporaneo come quello di Zootropolis non importa: contano emozioni vere, risate, lacrime, tutto. È per questo che è difficile scegliere un solo film Disney preferito: ognuno ha qualcosa di speciale”.
J.B.: “E c’è un elemento unico in Zootropolis 2: nella versione inglese compaiono molte principesse Disney. Anika Noni Rose, voce di Tiana; Auli’i Cravalho, voce di Moana; Stephanie Beatriz, che è Mirabel in Encanto; e naturalmente Ginnifer Goodwin, che ha interpretato Biancaneve in C’era una volta. È un cast incredibile”.