Petit Paysan – Un eroe singolare: intervista al regista Hubert Charuel [VIDEO]

Le sue origini legate al mondo agreste, la voglia di rimuovere un senso di colpa, ciò che lo ispira in questa vita: di questo e di molto altro abbiamo parlato con il regista Hubert Charuel, alla sua opera prima con Petit Paysan - Un eroe singolare.

È alla sua opera prima ed ha ricevuto già una serie considerevole e importante di riconoscimenti: Hubert Charuel è il giovane regista francese che ha realizzato il lodato film Petit Paysan – Un eroe singolare, storia tra il documentaristico, il thriller ed una serie continua di contaminazione di generi che ha portato il cineasta alla vincita di tre premi César (Miglior opera prima, Migliore attore protagonista, Migliore attrice non protagonista).

Ad essere stata premiata è la storia dell’allevatore Pierre interpretato da Swann Arlaud, che racchiude con il suo volto e la sua fisicità il timore della perdita legata alla propria mandria. Una simbiosi tra l’uomo e le sue mucche talmente forte da toccare con risvolti malaugurati entrambe le parti, un allevatore che è tale soltanto in relazione ai propri animali e sente di venire privato non solo del suo lavoro, ma della sua identità.

Petit Paysan – Un eroe singolare: ne parla il regista Hubert Charuel nella nostra intervista video

Un riversarsi di onori che Hubert Charuel ha accolto con grandissima gioia e sorpresa, tirando un sospiro di sollievo dopo il prevedibile stress dovuto all’uscita e alla circolazione di Petit Paysan – Un eroe singolare, come ha rivelato nella nostra videointervista. E non solo l’agitazione per come il pubblico avrebbe accolto il film, ma la voglia di sopprimere quel senso di colpa per non aver proseguito il mestiere di famiglia, l’ispirazione che questa e la loro terra gli ha trasmesso e la reazione che hanno avuto i suoi genitori, abituati alla vita agreste, quando ha rivelato loro di voler diventare un regista.

Hubert Charuel ci parla nella nostra videointervista della sua opera Petit Paysan – Un eroe singolare, dei generi che vanno a comporla e di ciò che lo ispira, che lo lega e lo mantiene sempre vicino alle realtà che si ritrova a vivere. Il film uscirà nelle sale il 22 marzo, un’occasione per scoprire tra verità e finzione l’esistenza di un allevatore.