Mariolina Venezia svela i segreti di Imma Tataranni: una storia fatta di verità

Dalla Basilicata al successo in Rai, la scrittrice racconta i suoi inizi fino ai libri e alla fiction di successo.

Imma Tataranni è la fiction di RaiUno ispirata al ciclo di libri scritti e al personaggio ideato da Mariolina Venezia. La seconda parte della seconda stagione è in arrivo il 27 settembre 2022, e saranno episodi che rimaneggeranno liberamente il libro Via Del Riscatto: Imma Tataranni e Le Incognite Per il Futuro, edito da Einaudi nel 2019.
Abbiamo incontrato Mariolina, che oltre che scrittrice è anche sceneggiatrice, per ripercorrere con lei la genesi del personaggio e conoscere meglio il suo mondo letterario e artistico.

Mariolina Venezia e gli anni della formazione

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Mariolina Venezia

A breve arriverà la seconda stagione di Imma Tataranni, una fiction che nasce dai suoi libri. Quello che però ci piacerebbe approfondire è il suo impegno nel mondo della sceneggiatura e della serialità televisiva: che non nasce e non è improvvisato, ma viene da lontano, ovvero da un suo ricchissimo percorso formativo che inizia con un diploma in sceneggiatura…
“Esatto. Sono laureata in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia, che tra l’altro è una scuola dove si accede per concorso…”

Esatto, poi ha avuto corsi con Benvenuti, Cerami, lei insomma nasce come sceneggiatrice.
“Si esatto, io ho una formazione solida. Dire come nasco è più difficile, io ho sempre avuto una passione per la scrittura. Mi sono resa conto approfondendo gli studi che la scrittura era un’arte più che un mestiere, ma io volevo farne lo stesso un lavoro: per questo mi sono rivolta alla sceneggiatura che offriva diverse opportunità in più. Quindi mi sono formata in questa direzione.

Certo. Sia sceneggiatura che letteratura nascono poi dalla parola scritta, quindi la matrice è quella, diciamo che viene declinata in maniere differenti per media differenti.
“Nella mia formazione c’è anche il Dams, con un tipo di studi che dà grande consapevolezza dei linguaggi e delle loro specificità, e questo mi ha permesso di passare da un linguaggio all’altro rispettandone le regole e i contenuti.”

Nel suo curriculum ci sono anche corsi di filosofia, di letteratura, di arte: c’è un humus letterario dietro i suoi grandi personaggi letterari così pulsanti e tridimensionali. Lei ha lavorato per tantissime fiction ancor prima del successo della Tataranni: ma passando alla sua opera di matrice prettamente letteraria, subito prima di Come Piante Tra i Sassi (Imma Tataranni e la Storia Sepolta) ha pubblicato Mille Anni Che Sto Qui. Sembra evidente fin dai titoli: e noi crediamo che la sua opera risenta di un certo gusto per il ricordo, per la memoria, per approfondire il senso del passato.

“Si, bravissimo, è così. Intanto, nonostante siano due cose completamente diverse, Imma Tataranni nasce da Mille Anni Che Sto Qui, dove raccontavo la storia della Basilicata dall’Unità d’Italia alla caduta del muro di Berlino. Imma è il racconto dello stesso territorio nell’epoca della globalizzazione, come una continuazione spuria del libro precedente. La necessità della memoria viene raccontata in entrambi i libri perché credo che sia il nostro fondamento, la nostra identità.”

Come dire: noi siamo il prodotto del luogo (emotivo, culturale, fisico) dal quale veniamo
“Esatto. In un’epoca di globalizzazione c’è invece una cancellazione della memoria perché tutto diventa un po’ uguale, appiattito sul presente.”

La storia siamo noi

Un particolare che ci affascina del suo universo artistico è che, appunto come ha detto, lei mette in luce una parte di storia ricchissima e affascinante ma colpevolmente dimenticata dal cinema, ovvero tutti gli avvenimenti storici del Risorgimento specialmente rivolto al meridione.
“Beh, una delle bellezze della scrittura è quella di poter attirare l’attenzione su episodi dimenticati, su storie che non si conoscono: con Imma Tataranni ho avuto la soddisfazione di portare prima con i libri e poi con la televisione, al grande pubblico, delle storie sconosciute del nostro sud, storie che vengono raccontate in un certo modo dai libri ma che magari una volta viste da vicino si rivelano diverse e ricchissime di fascino.”

Abbiamo nominato non a caso la Basilicata: traspare da tutta la sua opera un grande amore per la sua terra. Abbiamo parlato del passato e del presente: in cosa è cambiata, se è cambiata, la sua regione?

“È cambiata poco e superficialmente. La Basilicata prende il suo fascino dal fatto di essere rimasta, fino ad epoche abbastanza recenti, intatta nel tempo. In alcuni paesini si viveva fino a poco tempo come si viveva mille anni fa, e questo si vede anche dal libro Mille Anni Che Sto Qui: chiaramente, negli ultimi tempi i cambiamenti sono stati molto più veloci, e c’è una patina di modernità su tutta la regione. Ma è ancora una terra che conserva delle radici profonde che si stanno rapidamente votando ad una destinazione più turistica e commerciale, che è poi la destinazione dove il mondo sta andando.”

L’ultimo libro edito è Ecchecavolo (Il Mondo Secondo Imma Tataranni), e ci piace sottolineare il solito titolo tra parentesi che è poi tratto distintivo della saga del sostituto procuratore. Il personaggio in tv ha fatto così successo anche perché ha caratteristiche forti, ha appunto una sua ben precisa visione del mondo e modi di vivere che la riportano ad una dimensione realmente femminista, senza pericolose propaggini di inutile spettacolarizzazione. Insomma, un prototipo femminile particolarmente aderente alla realtà. Un femminismo (anche se oggi usare questo termine è molto pericoloso) vivo. Quanto ha usato di sé stessa per costruire il personaggio?
“Non è detto che quando uno scrittore parla di un personaggio che ha caratteristiche biografiche simili stia sempre parlando di sé. Imma è un personaggio molto diverso da me per alcuni versi, che mi sono molto divertita a costruire. Si afferma con la forza della propria fiducia in sé stessa e diventa metafora di un sud che non guarda a modelli proposta altrove ma potenzia le proprie qualità.”

TV si, ma di qualità!

Nella sua produzione, oltre ad un personaggio principale vincente, c’è tutto un cast di contorno ricchissimo, personaggi ricchissimi con un’attenzione particolare per le relazioni interpersonali, che lei è molto attenta a dipingere al di là dell’intreccio giallo o storico o sociale…
“Si, è vero. Devo dire che c’è in effetti a volte una cattiva televisione nella quale si bada al colpo di scena, alla sensazione del momento, ma non si curano i personaggi. Io invece ne ho molta cura per la coerenza interna delle storie, è ho molta attenzione alla verosimiglianza delle loro azioni. Questo fa sì che siano molto vivi e il pubblico lo riconosce. L’altro giorno parlavo con un collega sceneggiatore per un copione, che mi dice ‘no, facciamo così che tanto il pubblico non se ne accorge’, ma gli ho risposto ‘no guarda non è vero, magari non trova il punto sbagliato ma sente che dice qualcosa di non vero’. Io sono molto attenta alle motivazioni che spingono i personaggi ad agire: in quello che scrivo, un mio personaggio non farà mai qualcosa solo perché nella terza scena, ad esempio, deve accadere qualcosa… deve esserci una ragione interna.

Beh, si dice che quando un personaggio è scritto bene la storia si scriva da sola…
“Esattamente.”

Ha partecipato al casting?
“No. Gli scrittori non hanno voce in capitolo sul casting: l’unica volta che ho partecipato è stato per cercare proprio Imma, che è un personaggio molto particolare, bassa, piazzata, mediterranea. Mi sarebbe piaciuto trovarne una così, l’abbiamo cercata ma risponde talmente poco alle caratteristiche delle nostre interpreti che non è stato possibile. Ma attraverso una serie di provini, quando siamo arrivati a Vanessa Scalera, nonostante fosse fisicamente lontana dal personaggio che avevo ideato e raccontato, ho sponsorizzato la sua partecipazione perché mi rendevo conto che sapeva creare una interpretazione del personaggio molto convincente.”

Mariolina Venezia
Mariolina Venezia

Un’ultima domanda: cosa può dirci delle puntate che vedremo in TV questo autunno?
“Devo dire che li abbiamo scritti così tanto tempo fa che neanche mi ricordo bene!!! Però c’è una Imma che è sempre più combattuta nel suo dilemma tra il marito e il bel maresciallo, la storia ha un peso sempre maggiore nelle sue dinamiche…”