Leandro Picarella su Sciatunostro, tra cast, location e “La magia del tempo” [VIDEO]
In Sciatunostro il regista siciliano intreccia presente e memoria per raccontare l’estate di due bambini e l’anima profonda di Linosa.
Dopo Segnali di vita e Divinazioni, Leandro Picarella torna alla Festa del Cinema di Roma con Sciatunostro, presentato nella sezione Progressive Cinema. Il film, ambientato sull’isola di Linosa, racconta la stagione estiva di due bambini e del loro sguardo puro sul mondo, intrecciando presente e passato attraverso le immagini di un videoamatore locale. Un racconto poetico e circolare sul tempo, la memoria e il legame profondo con la natura. Con Picarella abbiamo parlato di tutto questo: del tempo che scorre, del lavoro con i non professionisti e di quella musica — i Baustelle — che chiude il film con una dolce malinconia.
Sciatunostro – Leandro Picarella: “Dopo tanto tempo in un’isola, impari ad ascoltare il ritmo vero della vita”

Per prima cosa con Leandro Picarella abbiamo parlato del tempo di Sciatunostro, un tempo circolare che si rincorre continuamente tra passato e presente. La risposta istintiva del regista è stata quella che caratterizza la vita degli isolani: «Direi sicuramente vivendo l’isola. Dopo aver trascorso tanto tempo in un’isola, hai una percezione diversa del tempo, ma anche delle persone e della comunità che ti sta intorno. Cerco infatti di raccontare storie che si sviluppino in un anno o più anni, forse anche per le mie origini. Ed è poi lì che risiede la vera magia del cinema: lo scorrere del tempo su pellicola».
Dalla magia della pellicola siamo passati a parlare delle immagini del personaggio di Pino (interpretato da Sorrentino), il videoamatore siciliano che con i suoi filmini custodisce la memoria del luogo e delle persone.
Leandro Picarella parla di Sciatunostro nell’intervista video, tra cast, location e colonna sonora
In Sciatunostro i protagonisti principali sono due bambini, Ettore e Giovannino, entrambi interpretati da attori non professionisti. Hanno un rispetto profondo per la natura, che emerge chiaramente nelle sequenze in cui pescano e trattano il mare come un dio onnisciente. Sul tema della natura e del lavoro con attori non professionisti, già presenti nei precedenti film di Picarella, il regista spiega: «Sugli attori non professionisti è meraviglioso lavorare. Soprattutto nel cinema del reale, spesso si incontrano veri e propri personaggi che ti suggeriscono delle cose con la loro postura, la voce e la gestualità. Penso che il lavoro con un attore non professionista dia enormi soddisfazioni nel momento in cui si crea una relazione che trascende il significato del film stesso, un rapporto in cui si è davvero sé stessi». E continua: «Le lunghe passeggiate insieme, il tempo trascorso: sono tutte esperienze umane. Questa per me è la vera essenza del cinema del reale. Anche rispetto alla natura, credo che i miei film siano uno strumento per cercare di crescere, di evolverci insieme, di tornare ad avere contatto con le cose importanti della vita, perché spesso ce ne dimentichiamo o siamo distratti da altro. Spero davvero che il mio cinema possa suggerire tutto questo».
Infine, con Leandro Picarella abbiamo parlato della colonna sonora del film, che include il brano Playa dei Baustelle insieme a Baby K, in un arrangiamento molto diverso dal celebre tormentone estivo. «La scelta di utilizzare questo brano è nata a Linosa, mentre stavo girando Segnali di vita. Un amico mi fece ascoltare la canzone e lì ebbi una piccola folgorazione. Non perché il brano Playa di suo sia basso, ma perché questo arrangiamento, se vogliamo più autoriale, riesce a raccontare bene il film. Noi raccontiamo l’estate e la vita, e lo facciamo con un linguaggio che accomuna più o meno tutti. Quindi risuona — o almeno spero — per tutti».