Jaime Lorente ed Ester Exposito di Elite a Milano: “le donne lavorano di più e meglio”

Era uno degli appuntamenti più attesi del Fest quello dedicato alla serie tv Elite e ai suoi protagonisti Jaime Lorente ed Ester Exposito, atterrati a Milano per parlare dello show targato Netflix.

Nella seconda giornata del Festival delle serie tv di Milano 2018 sono arrivati due attori del cast di Elite, la serie tv spagnola ambientata in un liceo altolocato di Madrid. I due super ospiti del panel dedicato allo show erano Jaime Lorente ed Ester Exposito, protagonisti di una delle punte di diamante di questo ottobre sulla piattaforma di streaming Netflix. In questa occasione i due giovani attori, 27 anni lui, 18 lei, hanno avuto modo di spiegare al pubblico il loro rapporto con quella che si presuppone possa eguagliare il successo della serie tv fenomeno del 2017 La Casa di Carta, in cui Jaime Lorente interpretava il personaggio di Denver.

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Jaime Lorente in Elite interpreta Nano: “Lui pensa di essere il duro della situazione: all’inizio della serie il mio personaggio è appena uscito dal carcere e la prima cosa che tenta di fare è cercare di recuperare il tempo che ha perso, il rapporto con mamma e quello con suo fratello Samu (Itzan Escamilla). Nano ha però un debito da pagare per questo motivo si mette con Marina (interpretata da María Pedraza)” ha raccontato l’attore. Questo Nano ha insomma una scorza dura e “Man mano che la storia va avanti il personaggio si mette a nudo” ha continuato Lorente.

Dal canto suo Ester Exposito ha parlato del suo ruolo, Carla:Un personaggio che non tranquillizza affatto il pubblico: lei ha qualcosa da nascondere e per questo è molto calcolatrice. Il motivo profondo che c’è dietro questo comportamento è che è cresciuta in una famiglia che l’ha trattata con freddezza. Sicuramente avere a che fare con una posizione di potere fa venire fuori la mania di avere tutto sotto controllo. Credo che Marina abbia però anche un aspetto nobile, saper difendere ciò che le appartiene”.

In Elite è molto viva la tematica dello scontro tra classi sociali, questo non può non far riflettere sul fatto che la serie tv sia una rappresentazione della società spagnola. “Non credo che la società spagnola sia rappresentata dalla scuola d’elite, credo piuttosto che essa si rifletta nelle cose adolescenziali della serie, quelle che non vengono fuori ma sono accennate. Ad esempio nel parlare del rapporto con la propria sessualità in cui ci si accetta per quello che si è, o nel rapporto con il virus HIV e nell’accettazione e convivenza con esso” ha spiegato Jaime Lorente. “D’accordo” ha poi aggiunto la collega Ester Exposito, “Aggiungo che il riflesso della società spagnola si avverte nel pregiudizio dei personaggi e nello scontro tra le classi sociali, in quel giudicare le persone in base alla propria provenienza”.

È proprio questo aspetto di riportare tutti i personaggi di Elite allo stesso piano che ha permesso di creare una sorta di community in cui tutti gli spettatori si potessero sentire vicini gli uni agli altri. Secondo Jaime Lorente è questo aspetto, oltre ovviamente alla suspense (alla base della serie c’è un delitto), che fa divorare agli spettatori anche in un sol giorno la serie tv: “Quando incontriamo il pubblico che ha visto la serie creiamo un rapporto, famiglia. Crediamo di aver dato voce a molte persone con questa serie” ha aggiunto l’attore. A quanto pare anche Ester Exposito ha guardato la serie tutta d’un fiato, anche se sapeva già cosa succedeva.

In Elite ci sono tantissimi personaggi, in particolare però le donne ricoprono dei ruoli di grande rilievo.

Elite Jaime Lorente Ester Exposito Cinematographe.it

Mi rendo conto che la maggior parte dei copioni siano scritti per uomini, mentre per le donne si scrivono sempre gli stessi ruoli, dove devono interpretare o suore o prostitute. Da quando ho iniziato a lavorare con Netflix invece mi sono reso conto che le donne lavorano di più e meglio. Le donne stanno conquistato un posto che le spetta da tempo e in cui sono molto brave. Non è un caso che in Elite gli uomini sono un po’ delle marionette, mentre le donne sono molto forti e prendono decisioni altrettanto forti. Che poi è ciò che rispecchia la mia vita, era ora!” ha detto Jaime Lorente! La sua collega, Ester Exposito, ha poi aggiunto: “Oltre ad essermi affezionata a Carla sono felice di aver avuto la possibilità di interpretare un ruolo così forte. Tutti i ruoli delle donne della serie sono forti. Nello show Netflix Carla deve risolvere un sacco di situazioni, in questo ho avuto anche molta responsabilità e per questo si avverte molta profondità nella mia interpretazione. Ringrazio per questa occasione in cui ho avuto modo anche di divertirmi molto”.

Per chi non lo sapesse Jaime Lorente è stato uno dei protagonisti di un’altra serie tv distribuita da Netflix, La Casa di Carta, nel ruolo di Denver: “Quando noi ci siamo accorti della risposta che stava avendo la serie da parte del pubblico abbiamo pensato che quello è un successo che capita una sola volta nella vita. Poi è successo ancora con Elite. In questi due progetti ho imparato moltissimo e vissuto cose meravigliose. A Denver sono affezionatissimo perché mi ha fatto conoscere al pubblico. Devo ringraziare Netflix perché grazie a loro sono cresciuto tantissimo“. Ester Exposito ha invece ottenuto il primo ruolo di rilievo proprio grazie alla Carla di Elite: “Ancora non mi considero una star, vedo intorno a me solo esternazioni di affetto e oggi non ho ancora non ho assimilato quello che mi sta succedento. Mi sento una ragazza normale di 18 anni che vuole crescere” ha aggiunto l’attrice”.

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Prima di salutare il pubblico i due attori spagnoli hanno confessato quali sono le loro serie tv del cuore. “La Casa di Carta?” ha esclamato ridendo Ester Exposito, “ovviamente quella mi è piaciuta molto. The Killing è però una delle mie serie tv del cuore. In particolare ho amato il personaggio dell’agente Holder”. Per Jaime Lorente invece in cima alla lista c’è “Suits” a quanto pare grazie al personaggio di Harvey Specter che l’attore ha dichiarato essere “quello che vorrei diventare da grande”.

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