Uncharted: tutte le citazioni al videogame nascoste nel film con Tom Holland

Allerta SPOILER! Andiamo a caccia di riferimenti alla serie Naughty Dog, che ha influenzato notevolmente il lungometraggio.

Uncharted è il nuovo film diretto da Ruben Fleischer (Zombieland, Venom) e scritto da Rafe Judkins (Agents of S.H.I.E.L.D., La ruota del tempo), Art Marcum (Men in Black: International, Transformers – L’ultimo cavaliere) e Matt Holloway (Iron Man, Punisher – Zona di guerra), ispirato all’omonima saga videoludica di Sony composta, allo stato attuale, da quattro capitoli principali e due spin-off, tutti usciti su PlayStation in quanto esclusive. La storia del lungometraggio è totalmente inventata rispetto al materiale originale e vede come protagonista un giovane Nathan Drake (Tom Holland) alle prese con la sua prima avventura di cacciatore di tesori, alla ricerca di un misterioso tesoro piratesco.

Ad aiutarlo nell’impresa, l’imbroglione Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg) che si è guadagnato una cattiva nomea tra avventurieri. Nonostante la sceneggiatura sia totalmente originale, all’interno del lungometraggio ci sono diversi riferimenti alla serie di videogiochi, con alcune sequenze che traggono fortemente ispirazione da alcuni fatti che accadono su console. I collegamenti sono più o meno palesi e per chi ha giocato alla saga non può che emozionarsi nel vedere tali avvenimenti sul grande schermo. Scopriamo quindi cinque di questi momenti iconici (vi avvisiamo che sono presenti degli SPOILER), ricordandovi che Uncharted sarà nelle sale italiane dal 17 febbraio 2022.

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1. Uncharted: l’orfanotrofio

Uncharted orfanotrofioUncharted nelle prime sequenze ci mostra dei giovani Nathan e Sam Drake mentre cercano di trafugare una misteriosa e antichissima mappa che segna l’itinerario di Ferdinando Magellano. In quel frangente, i due vengono scoperti e riportati all’orfanotrofio, mentre Sam, considerando l’ennesima effrazione, viene invitato dal suora responsabile ad andare via con le autorità.

Il ragazzo, però, decide di scappare dai tetti, non prima di salutare il suo fratellino. In Uncharted 4: Fine di un ladro, viviamo un flashback del protagonista, mentre è bambino e si trova in un orfanotrofio. Anche qui avviene l’incontro con fratello con piccole e grandi differenze, ma quello che rimane, oltre ad una ricostruzione del tutto identica (almeno a livelli di colori e atmosfera del luogo), è l’intensità del rapporto tra i due e la promessa che Sam fa a Nate risuona in modo similare a quella del videogame.

2. Uncharted: appeso ad un aereo in volo

Uncharted aereo

Uncharted comincia in maniera spettacolare, con il giovane avventuriero che cerca di risalire delle casse che penzolano da un aereo che sta precipitando in pieno mare aperto. Una situazione adrenalinica che vedremo più nel dettaglio più avanti nel titolo e che serve solo come sontuoso apripista. Ebbene, tale sequenza ricorda tantissimo un momento di Uncharted 3: L’inganno di Drake dove Nate cade anche in quel livello da un aereo in volo, ma in quel caso il setting è diverso: si tratta del deserto del Rub ‘al-Khali.

La connessione è palese anche perché, nel momento in cui nel film il ragazzo perde la presa, inizia una difficile e tortuosa caduta che è praticamente identica nella controparte videoludica. Detto questo, ci potrebbe essere anche una citazione all’inizio di Uncharted 2: Il covo dei ladri. E non per l’ambientazione (ci troviamo nell’Himalaya) o situazione (l’arrampicata su un treno inclinato), ma per l’idea di cominciare in modo così dinamico il lungometraggio.

3. Il veliero nascosto

Uncharted veliero

Nella parte finale della pellicola, i nostri eroi si avvicinano all’oro di Magellano e la sua flotta grazie ad un’intuizione dello stesso Nathan. Il protagonista, insieme al suo mentore Sully, scoprono due gigantesche navi nascoste in una grotta nelle filippine che contengono il tesoro perduto. Una situazione analoga si può trovare anche all’interno di Uncharted 4: Fine di un ladro, dove, anche lì verso la conclusione, un più stagionato Nate rintraccia un veliero che contiene l’oro disperso di Henry Avery, Il Re dei Pirati, la reliquia tanto ambita nel quarto capitolo della saga.

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L’epilogo è un po’ diverso, è chiaro e la sequenza con le navi trascinate in aria dagli elicotteri è totale invenzione del film, ma è interessante notare non solo che abbiamo in entrambi casi un mezzo marino disperso in una grotta, ma anche la mitologia piratesca (o forse sarebbe meglio dire, marina) è il fulcro di tutte e due le opere. A proposito del combattimento finale della pellicola: seppur con le dovute proporzioni, almeno a livello di tensione scenica, l’inizio di Uncharted: Drake’s Fortune sembra parzialmente ricollegarsi, con i pirati che attaccano Nate ed Elena che hanno appena trovato il diario di Sir Francis Drake.

4. Uncharted: la casa d’aste

Casa d'aste

Uno dei passaggi narrativi centrali di Uncharted è la partecipazione di Drake e Sullivan ad un’asta in cui viene venduta una delle chiavi del tesoro di Ferdinando Magellano che è contesa anche con Moncada (Antonio Banderas) e Braddock (Tati Gabrielle), che a detta sua gli spetta di diritto. Anche in Uncharted 4: Fine di un ladro vi è una scena ambientata in una casa d’aste, dove sono presenti anche qui Victor, Nathan e anche Sam.

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In questo frangente, la reliquia, la croce di Avery, viene ambita da Rafe Adler e Nadine Ross (che fanno le veci degli antagonisti del film) e proprio Nadine si intrattiene con Sully, come succede con la versione filmica di Sullivan interpretata da Wahlberg e Braddock. Anche l’escamotage per rubare l’oggetto è identico: togliere la corrente. Peccato che nel videogioco funziona, nel lungometraggio il giovane protagonista ha delle difficoltà e improvvisa in modo goffo, attaccandosi ai lampadari dell’edificio.

5. In mare aperto

Mare aperto

Torniamo ad un attimo prima del ritrovamento del veliero: nel lungometraggio, dopo un riposo meritato in un resort (dove appare tra l’altro in un cameo Nolan North, doppiatore di Drake nel videogioco), Nate depista Chloe Frazer (noto personaggio della saga videoludica) e va per conto suo alla ricerca del tesoro di Magellano, guidando un motoscafo in pieno mare aperto.

Per l’ennesima volta, Uncharted 4: Fine di un ladro ci viene d’aiuto: anche nel videogioco, il nostro cacciatore di tesori usa lo stesso mezzo  per arrivare alla meta, peccato che sia però solo una tappa delle tante, mentre nel film è il punto antecedente alla scoperta dell’oro. Una cosa però accomuna le due situazioni: in entrambi i casi il nostro eroe cerca dei simboli, nel videogioco delle frecce direzionali, nel film il punto esatto dove si trova il veliero.

In chiusura, possiamo dire che Uncharted il film non solo, in alcuni momenti, omaggia in modo intelligente e rispettoso tutta la saga videoludica ad ampio spettro, ma a livello di macro-collegamenti, anche puramente narrativi, ha tanti legami con Uncharted 4: Fine di un Ladro, segno che il videogioco ha fatto particolare breccia nella produzione, e noi ci siamo soffermati principalmente su questi. Se è curioso da un certo punto di vista, in quanto l’opera è quella che chiude la serie principale di Naughty Dog, il tutto è perfettamente spiegabile visto che uno dei fulcri fondanti della storia è il rapporto tra Sam e Nathan, presente anche all’interno del lungometraggio. Sarà interessante vedere se nei prossimi capitoli del franchise cinematografico avremo altrettanti riferimenti iconici agli altri episodi del videogioco.

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