Strange World – Un Mondo Misterioso: la spiegazione del finale del film

Cosa vuole dirci veramente il finale di Strange World - Un Mondo Misterioso, il classico Disney nelle sale italiane dal 23 novembre 2022.

Strange World – Un Mondo Misterioso, regia di Don Hall e Qui Nguyen (anche sceneggiatore), nelle sale italiane dal 23 novembre 2022, è animazione Disney all’ennesima potenza: azione, divertimento, buoni sentimenti. Storia di tre generazioni e insieme esplorazione di un mondo strano e misterioso, il film recupera gloriose tradizioni narrative colpevolmente trascurate dal cinema di questi ultimi anni (leggi, il viaggio verso l’ignoto) e le mixa a una platea di temi e messaggi molto moderni, in piena sintonia con i tempi che corrono. Qui la recensione e qui il resoconto dell’incontro con doppiatori e registi del film.

Un film dal carattere ibrido, vale quindi la pena di fermarsi un attimo per provare a riflettere su cosa, esattamente, Strange World-Un Mondo Misterioso stia cercando di raccontarci, come e perché. Il film, ogni proposta disneyana che si rispetti, almeno in questi ultimi anni, si muove in questa direzione, utilizza le vicende dei protagonisti, qui sono i Clade, una leggendaria famiglia di esploratori, come spunto per una serie di riflessioni più ampie. Stavolta l’attenzione è focalizzata sulla relazione uomo-natura, ma non solo. Per capire al meglio la filosofia e l’impianto tematico di Strange World – Un Mondo Misterioso, ecco a voi una breve guida ragionata sul finale del film e, possibilmente, sul suo significato. Buona lettura.

Ovviamente, l’articolo contiene un mucchio di spoiler. Si consiglia calorosamente di leggerlo soltanto dopo aver visto il film.

Cos’è il Pando? Cosa significano i caratteri dei tre Clade? Due elementi importanti per capire Strange World – Un Mondo Misterioso

Strange World - Un Mondo Misterioso spiegazione finale

Si è già detto che Strange World – Un Mondo Misterioso mette al centro della storia tre generazioni di Clade. Una cosa che si può aggiungere è che ciascuno dei tre protagonisti fa da “portavoce” alla rispettiva generazione, rappresentandola nei suoi tratti caratteristici e sintetizzandone un po’ la visione del mondo. In rigoroso ordine d’età:

  • Jaeger Clade: nella versione originale la voce è di Dennis Quaid, in Italia Francesco Pannofino. Jaeger è il classico eroe di una volta, macho e tutto d’un pezzo, morale e fisicità novecenteschi fino al midollo. La sua brama di esplorazione fa a pugni con i relativi doveri di padre e marito. La cosa lo turba, ma non gli impedisce di andare avanti per la sua strada.
  • Searcher Clade: Jake Gyllenhaal in originale, Marco Bocci da noi. Searcher, come ogni figlio di padre famoso e assente, rifiuta l’ingombrante eredità paterna e cerca di distanziarsene in ogni modo. Uomo di scienza, ai muscoli preferisce il cervello, la sua pacatezza è uno schiaffo all’esuberanza vitalistica del padre. Sotto sotto, però, non ha mai smesso di voler essere come Jaeger. Searcher è l’eroe equilibrato e maturo, il prodotto della rinnovata sensibilità d’inizio secolo. Ambizione, ma con senso della misura.
  • Ethan Clade: In originale Jaboukie Young-White, in Italia Lorenzo Crisci. Ethan è il più giovane dei Clade e rappresenta una piccola grande rivoluzione. Il suo orientamento sessuale, per lo standard narrativo della Disney, rappresenta una grande novità. Ethan è letteralmente il fantasma del Natale futuro, la prima incarnazione di un nuovo tipo di eroismo e il riflesso di un legame uomo-natura più maturo. Questo, però, si vedrà più avanti.

Searcher e Jaeger si separano quando il primo è solo un bambino. Nel corso di una missione esplorativa, nel tentativo di attraversare una montagna, Searcher scopre una pianta misteriosa chiamata Pando, la cui proprietà più strabiliante è la capacità di emanare energia. Il ragazzo è convinto di aver fatto una scoperta sensazionale che cambierà per sempre la vita di Avalonia, lo strano paese da cui vengono i Clade. Jaeger non è d’accordo. Non nutre particolare interesse per il vegetale e non riconosce alcun valore alla scoperta del figlio; il suo unico obiettivo è andare avanti. Searcher non ci sta, i due si separano. Jaeger sparisce nel nulla.

Passano gli anni, Searcher è ormai cresciuto. La sua è una vita da scienziato e da contadino, lo sfruttamento delle proprietà energetiche del Pando ha reso Avalonia un’utopia meravigliosa. Searcher è sposato con Meridian (Lucy Campeti) e ha un figlio, Ethan. L’idillio finisce, almeno apparentemente, il giorno in cui alla porta di casa Clade bussa Callisto Mal (Valentina Stredini). Callisto è la presidente di Avalonia e ha bisogno di Searcher perché c’è un grosso problema: il Pando sta perdendo energia e nessuno capisce il perché. Occorre viaggiare fin dentro le viscere della terra per capire quale sia la ragione del malfunzionamento e risolvere il problema. La radice di ciascuna pianta di Pando deriva da una grande sorgente piazzata in corrispondenza del cuore della terra. Odissea nell’ignoto, condita da tre sorprese. Vanno raccontate in ordine d’importanza.

Il film, grazie a tre sorprese, ci rivela nel finale come la chiave di tutto sia un rapporto più maturo tra l’uomo e la natura

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La prima sorpresa è che Jaeger è ancora vivo. Ethan e Searcher lo ritrovano nel mondo sotteraneo dove è rimasto intrappolato per anni, fallito il suo tentativo di passare la montagna; attraversarla significava mettersi alle spalle la cinta montuosa che separa Avalonia dal resto del mondo e scoprire finalmente cosa c’è dopo. Superato l’imbarazzo iniziale i tre Clade uniscono le forze e arrivano al centro, meglio sarebbe dire, al cuore, della terra, lì dove si trova la grande radice del Pando, avvinghiata al cuore quasi fosse un’enorme arteria. Delle misteriose creature si accaniscono contro la radice e tentano di spazzarla via. Gli uomini rispondono combattendo le creature, convinti che salvare il Pando sia la priorità e, soprattutto, la cosa giusta da fare. Si sbagliano di grosso e il finale del film ci spiega perché.

Questa è la seconda sorpresa tenuta in serbo da Strange World – Un Mondo Misterioso ed è decisiva per la comprensione di molte cose. Assume i contorni di un radicale aggiustamento di prospettiva sul film e sul senso degli sforzi dei personaggi. I tre Clade sfidano l’ignoto nel tentativo di salvare il Pando per scoprire che proprio quest’ultimo, in definitiva, è il vero grande problema. Stretta attorno al grande cuore, soffocante, la pianta lo consuma e lo svilisce. Il prezzo dell’indipendenza energetica di Avalonia è la morte dell’organo, svuotato di contenuto. E se il cuore smette di battere, vengono meno i presupposti della vita stessa. Le creature misteriose che attaccano la pianta non sono nemici, ma anticorpi. Lottano per preservare l’integrità del cuore dall’annientamento. La terra è una cosa viva.

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Letteralmente e questa è la terza sorpresa del film. Una scoperta accidentale ma preziosissima. Jaeger e Searcher trovano il modo di superare le montagne. Si trovano faccia a faccia con un oceano sconfinato. Alle loro spalle…un occhio gigantesco. Quella che i Clade hanno sempre creduto essere una terra come le altre, era in realtà il dorso di un’enorme creatura vivente, una gigantesca tartaruga, per essere più precisi, suggestione recuperata dai realizzatori di Strange World – Un Mondo Misterioso frugando nel repertorio mitologico di antiche civiltà. Il mondo sotterraneo, l’interno dell’animale. Recidere il Pando, come ci rivela il finale del film, è per i protagonisti l’unica scelta ragionevole. La vita sulla terra è possibile solo nel pieno rispetto delle leggi della natura.

Il finale di Strange World – Un Mondo Misterioso consegna ai protagonisti un modo nuovo e più giusto di stare al mondo. Jaeger è un leader nato e la sua voglia di spingersi oltre è ammirevole; pure, la sua mascolinità ha un che di tossico. Tornare a casa vuol dire riconoscersi padre ed (ex) marito imperfetto e fare ammenda per i tanti errori commessi. Searcher è l’incarnazione vivente della scienza al servizio dell’uomo. Ma anche il riflesso dei rischi di uno sfruttamento energetico scriteriato. Per salvare il mondo dovrà fare a pezzi la sua eredità, il Pando. Ethan capisce meglio di tutti che la vita è questione di adattamento. Bisogna saper scendere a compromessi: le varie generazioni devono accettarsi reciprocamente, l’uomo deve imparare convivere con la natura, non a sovrastarla. Lo scopo del gioco, spiega Ethan al padre e al nonno in uno dei momenti più intensi del film (la foto sopra), non è uccidersi reciprocamente, cercare sempre un nemico da battere. Ma è vivere insieme e in rapporto agli altri. Il mondo di Ethan alla fine del film è meno avanzato di quando c’era il Pando. Dover fare a meno di un certo tipo di energia (combustibili fossili) cambia lo scenario. Ma, questa è la morale del film, costruendo un nuovo rapporto con la natura, equilibrato e sostenibile, Avalonia (noi) riesce a farcela di nuovo e avviarsi verso un futuro migliore.