Strange World – Un Mondo Misterioso: i doppiatori italiani e i registi parlano del film Disney [VIDEO]

I realizzatori, i doppiatori e gli autori della colonna sonora italiana ci parlano di Strange World - Un Mondo Misterioso, in sala dal 23 novembre 2022.

Strange World – Un Mondo Misterioso esce nelle sale italiane il 23 novembre 2022 ed è l’ultimo classico in ordine di tempo a venir fuori dalla fucina dei Walt Disney Animation Studios. La storia di una famiglia di esploratori, i Clade, tre generazioni a confronto e un’avventura che richiama alla memoria il cinema di qualche tempo fa. Il film è prodotto da Roy Conli, diretto da Don Hall e sceneggiato (e co-diretto) da Qui Nguyen. Proprio Don Hall, Premio Oscar per Big Hero 6, apre le danze dell’incontro romano di presentazione del film con un ringraziamento e un breve accenno alla genesi del progetto. “Innanzitutto vorrei ringraziarvi per il benvenuto che ci avete dato, mai ci era capitato di ricevere un’accoglienza così calorosa. L’idea del film mi è venuta subito dopo aver completato Oceania, nel 2017, pensando al mondo che avevo ricevuto in eredità e a quello che avrei lasciato. Così è nata una storia allegra e divertente che incrocia lo sguardo di tre generazioni”.

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Strange World Un Mondo Misterioso doppiatori italiani - Cinematographe.it

Qui Nguyen entra a far parte della combinazione ai nastri di partenza. “Don mi ha presentato il pitch più o meno quattro anni fa. Quando si scrive una storia come questa bisogna sempre domandarsi: dove posso trovare l’umorismo, il sentimento e una solida idea di intrattenimento? Il film è il racconto di tre generazioni, degli errori che si commettono e che sono necessari per guarire”. Roy Conli produce. “Avevo già lavorato con Don in vari progetti tra cui la serie animata di Baymax. Alcuni mondi possono essere visitati soltanto con l’animazione”. Per una storia che parla d’eredità e famiglia, il bagaglio che porta all’anteprima italiana è toccante. “Perché la mia famiglia è di origine italiana e questo è il mio retaggio”.

Cos’hanno da dirci i doppiatori e gli autori della colonna sonora italiana

Per un cast di doppiaggio originale che assembla, tra gli altri, Jake Gyllenhaall, Dennis Quaid e Lucy Liu, la versione italiana non sfigura per niente, anzi. Lorenzo Crisci presta la voce al più giovane dei Clade, Ethan, un personaggio rivoluzionario per il canone Disney. Del film, molto semplicemente, ha amato “il rapporto che si instaura tra queste tre generazioni. Ethan è un ragazzo emotivo e sensibile in cerca di indipendenza”. Francesco Pannofino, nel film è Jaeger, il problematico capofamiglia, ci confida che “da poco ho visto il film fatto e finito e devo dire mi è piaciuto moltissimo. Quando lo doppi non riesci mai a capirlo del tutto. I rapporti tra padre, figlio e nipote mi hanno fatto scendere una lacrimuccia. Era difficile raccontarli senza retorica. Complimenti a loro che si sono riusciti e a noi che abbiamo doppiato!” Marco Bocci è il Clade di mezzo, Searcher. “Una delle mie prime esperienze con il doppiaggio, è stato davvero divertente. Poi, partecipando a un progetto del genere, hai davvvero la sensazione di lavorare a una cosa che durerà per sempre. Il film ci racconta quanto sia difficile seguire le orme dei padri mentre si lotta per affermare la propria individualità”.

Noi di Cinematographe.it abbiamo anche avuto l’opportunità di incontrare più da vicino i talenti italiani coinvolti nel film, che ci hanno spiegato se trovano appropriate alcune parole chiave usate a proposito di Strange World – Un Mondo Misterioso, se il doppiaggio di un film Disney sia effettivamente un mondo (professionale) a parte e a quale immagine associno, istintivamente, la formula “film Disney di Natale”. Ecco l’intervista video.

La nostra intervista video ai doppiatori italiani di Strange World – Un Mondo Misterioso

L’intervista è anche un modo per avvicinarci alle dichiarazioni rilasciate dai due artisti responsabili della colonna sonora italiana, Federica Abbate e Michele Bravi. Il brano interpretato per l’occasione si chiama Antifragili e ha una genesi particolare. La spiega Federica Abbate. “L’ispirazione arriva da un libro scritto da un autore libanese (Antifragile. Prosperare nel disordine, ndr). Si fa riferimento alla capacità che tutti abbiamo di ricomporci e ripartire, dopo esserci spezzati in seguito a un trauma”. Per Michele Bravi “Antifragilità è un po’ il film in una parola. Il riferimento va anche al nostro rapporto con la terra che abitiamo, un entità vivente che respira, che ha un battito”.

Francesco Pannofino potendo scegliere doppierebbe Pippo perché “il vocione c’è”. Se gli chiedete cosa abbia in comune con Jaeger vi risponderà “la panza! O l’assoluta tenerezza dei suoi occhi, non è una mia caratteristica in generale però devo dire che, quando guardo mio figlio o mi commuovo, mi vengono certi occhioni. Nel film c’è questo cane senza una zampa, una cosa straziante non trovate? Ecco, quando papà e figlio si ritrovano, per esempio, mi sono commosso”. Marco Bocci, invece, ci rivela che “doppiando tendo a identificarmi, anche fisicamente, col personaggio. Tanto che mandavo a mia sorella immagini di Searcher per sottolineare la somiglianza ma la risposta che ricevevo era sempre la stessa: esteticamente, proprio no! Io vivo in Umbria, non è che sia un contadino come lui, ci ho provato ma con pessimi risultati. L’attrazione per questo stile di vita però rimane”.

Gli autori ci parlano di ispirazione, Michele Bravi fa un complimento enorme a Strange World – Un Mondo Misterioso

Strange World - Un Mondo Misterioso cinematographe.it conferenza stampa

Strange World – Un Mondo Misterioso si chiama così perché il titolo suonava bene. Esce in Italia, come nel resto del mondo, il 23 novembre e va considerato un film di Natale a tutti gli effetti. Già la scelta del titolo tradisce il debito di riconoscenza nei confronti di una tradizione narrativa, non soltanto cinematografica, tutta costruita attorno all’esplorazione di universi sconosciuti. Parola a Roy Conli. “Don e io abbiamo messo in comune la nostra smodata passione per i fumetti pulp degli anni ’80, ci siamo cresciuti, in sostanza abbiamo preparato questa zuppa di riferimenti da cui poi è venuto fuori il film. I paesaggi, per lo più di montagna, traggono ispirazione dalle Alpi, l’Himalaya, le Ande”. Qui Nguyen ci ricorda che senza benzina, il motore del film non parte. “Perché una storia funzioni occorre creare una forte connessione personale. Solo così il film sarà capace di reggere il confronto con gli altri classici Disney come Pinocchio, Frozen, Dumbo”. Di seguito la nostra intervista video ai tre realizzatori che ci parlano di eredità narrativa e dell’appeal intramontabile della Disney.

Il mondo rappresentato nel film è vivo, affermazione questa da prendere alla lettera. “Per raffigurarlo al meglio” spiega Don Hall “abbiamo pensato al corpo umano, a come funziona il nostro sistema immunitario. Ovviamente ci siamo confrontati con molti esperti. Sul piano visuale non è che sia partito con chissà quali idee. Ho lasciato carta bianca agli animatori. E il risultato è stato soprendente”. Parlando di ispirazione “penso a King Kong, per esempio, ma anche a un film come Quel treno per yuma che è un western, certo, ma parla a suo modo di padri e figli”.

Il film comincia, sempre Don Hall “come uomo contro natura, poi diventa uomo con la natura. E la cosa mi ha entusiasmato. Sono fiducioso che il nostro film possa prender parte alla grande discussione”. Di quale discussione si tratti ce lo fa capire indirettamente Qui Nguyen. “l’interrogativo su cui si basa il film è il rapporto con il pianeta in cui viviamo”. Tornando al confronto tra le generazioni, il punto è “trovare l’equilibrio più corretto. Io e Don non saremmo qui se non condividessimo la stessa ambizione di Jaeger, il desiderio di spingerci oltre. Ma c’è anche il punto di vista di Ethan, che deve crescere e trovare la sua strada”. Ethan, che va tenuto per ultimo e a ragione, perché è proprio tramite questo personaggio che la Disney trova il modo di intodurre nel suo universo una raffigurazione degli orientamenti sessuali più onesta e inclusiva. Per Don Hall “Ethan è nato come un personaggio pienamente formato. Lui è così perché è quello che è. E noi ne siamo davvero orgogliosi”. Chiude, con sincera umanità e rimandendo in argomento, Michele Bravi, che ci ricorda come “nel film quello che conta è l’insieme, il senso di comunità. Avessi visto questo film da bambino, mi sarei sentito meno solo”.