Rutger Hauer: 12 curiosità sull’uomo che ha visto cose che voi umani non potreste immaginarvi

Questo è tutto quello che dovrete sapere sull'attore e attivista olandese Rutger Hauer, l'uomo che ha "visto cose che voi umani non potreste immaginarvi".

Diventato un’icona grazie al ruolo di Roy Batty in Blade RunnerRutger Hauer è nato il 23 gennaio 1944 nella cittadina di Breukele, nell’Utrecht – la più piccola delle province dei Paesi Bassi – ed è cresciuto ad Amsterdam, figlio di una coppia di attori drammatici, la cui influenza si manifestò solamente a partire dal 1967, quando ottenne il diploma di arte drammatica nella capitale olandese. Due anni più tardi, dopo aver trascorso cinque anni con un gruppo di pantomimo e di recitazione sperimentale, ottenne il ruolo di cavaliere in Floris, serie televisiva olandese che, ispirata al classico Ivanhoe, era ambientata nel Medioevo.

Il successo cinematografico in patria arrivò con l’offerta di interpretare il ruolo di protagonista in due film di Paul Verhoeven, Fiore di carne (1973) e Kitty Tippel… quelle notti passate sulla strada (1974), esibizioni attoriali che attirarono l’attenzione di Ralph Nelson che gli propose di recitare in Il seme dell’odio (1975), debuttando così in lingua inglese. Ma, oltre a questi dati biografici, facilmente reperibili dalle biografie a lui dedicate, quali sono le curiosità della vita di Rutger Hauer?

Rutger Hauer: la carriera lavorativa prima e dopo il cinema

Rutger Hauer cinematographe.it

Prima di diventare celebre per le sue esibizioni cinematografiche, Rutger Hauer ebbe un curriculum stranamente variegato: l’attore olandese, desideroso di seguire le orme del nonno che fu un capitano di lungo corso, decise di abbandonare la famiglia e di imbarcarsi su una nave mercantile. Aveva solo 15 anni. Costretto a tornare in terraferma a causa del daltolismo da cui era affetto, Hauer lavorò come elettricista, guida alpina, carpentiere e macchinista in un teatro. Fu proprio grazie alla sua ultima occupazione che si approcciò all’ambito artistico, decidendo di trascorrere cinque anni in una compagnia di pantomimo.

Rutger Hauer: la necessità di cambiare nome

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Con la distribuzione de Il seme dell’odio (1975) di Ralph Nelson – dove l’attore aveva recitato nel ruolo di Blane Van Niekirk – e il suo debutto nel panorama cinematografico statunitense, venne consigliato a Rutger Hauer di cambiare il proprio nome, in modo da risultare più familiare all’orecchio del pubblico americano. Consiglio che venne rifiutato, dato che, secondo lui, la sua carriera nel Nuovo Continente sarebbe stata breve.

Rutger Hauer: l’opinione sul Blade Runner di Denis Villeneuve

A Rutger Hauer il premio Urania d'Argento al Trieste Science+Fiction FestivalRutger Hauer ha dichiarato che Blade Runner 2049, realizzato da Denis Villeneuve nel 2017, non riesce a replicare – nemmeno lontanamente – l’essenza della pellicola originale di Ridley Scott, in cui l’attore aveva interpretato il ruolo del replicante Roy Batty.

“Potrebbe sembrare strano, ma mi risulta impossibile credere che si sentisse il bisogno e la necessità di un film come questo” ha rivelato durante un’intervista concessa a The Hollywood Reporter. “Sono semplicemente convinto che qualcosa di così importante e fantastico [ndr. Blade Runner] non dovrebbe essere manipolato e modificato: bisognerebbe solamente passare a un’altra pellicola”.

Per saperne di più guarda la nostra intervista video a Rutger Hauer su Blade Runner 2049, il famoso monologo di Blade Runner e l’amore per l’Italia

Quali sono i film preferiti di Rutger Hauer?

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Non solamente attore di successo, in grado di regalare ai propri fan delle esibizioni mozzafiato, ma anche cinefilo. Tra i suoi film preferiti, Rutger Hauer ha nominato diverse pellicole che, grazie alla loro impeccabilità, si sono trasformate in pietre miliari del cinema: tra queste, troviamo Hiroshima Mon Amour (1959) di Alain Resnais, Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola e Il cielo sopra Berlino (1987) di Wim Wenders, così come i documentari Position Among the Stars (2010) di Leonard Retel Helmrich e GasLand (2010) di Josh Fox.

Rutger Hauer: l’amore per le motociclette

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Rutger Hauer e Jeroen Krabbé

Strettamente collegato all’ambientalismo, il suo amore per le motociclette, veicoli che Hauer adora guidare, totalmente immerso nel paesaggio che lo circonda: durante una pausa dalle riprese del film Giochi di morte (1989) di David Webb Peoples, l’attore si perse nel deserto australiano, scomparendo dal set con la sua moto.

Rutger Hauer: l’amicizia con Ermanno Olmi

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Dopo averlo conosciuto sul set del film La leggenda del santo bevitore (1989), Rutger Hauer intraprese una relazione di profonda amicizia con il regista italiano Ermanno Olmi che permise all’attore di esprimere, attraverso il ruolo di Andreas Kartack, l’aspetto più intimo e spirituale del suo carattere. Rafforzatosi grazie alla partecipazione dell’olandese nei panni di un sagrestano nel lungometraggio Il villaggio di cartone, diretto nel 2011, il rapporto si protrasse fino alla morte di quest’ultimo, avvenuta il 7 maggio del 2018.

Oltre ad un sincero affetto nei confronti del regista, Rutger Hauer ha dichiarato di provare un’immensa stima per Olmi, da lui descritto come “un vero maestro” e un regista “molto sensibile” che, in grado di “spiare la realtà attraverso la finzione”, rappresenta “qualcuno da osservare con scrupolo durante per imparare sempre qualcosa in più”.

Rutger Hauer: la fonte di ispirazione di Intervista col vampiro

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Basandosi su ciò che è stato rivelato dalla scrittrice Anne Rice in un’intervista concessa in concomitanza con la pubblicazione del film Intervista col vampiro (1994), dichiarazione che è stata confermata anche dall’attore, Rutger Hauer sarebbe stato la principale fonte di ispirazione per il personaggio di Lestat durante la stesura del romanzo, pubblicato nel 1976. Sebbene la donna avesse perennemente pensato a lui mentre scriveva il libro, l’attore olandese non sarebbe comparso nel cast del film perché troppo anziano per interpretare la parte di Lestat.

Rutger Hauer: il ruolo in Ladyhawke

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Forse influenzato dai personaggi interpretati precedentemente dall’attore, il regista Richard Donner desiderava profondamente che Rutger interpretasse il ruolo dell’antagonista, il cattivo Marquet, nella pellicola Ladyhawke, realizzata nel 1985. Hauer decide, però, di rifiutare, insistendo per il ruolo del protagonista, Etienne.

La vita privata di Rutger Hauer: moglie, figlia e nipote

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Rutger Hauer e la figlia Aysha

Rutger Hauer è sposato dal 1985 con Ineke Ten Kate (a cui è legato dal 1968) e ha una figlia: Aysha Hauer (1966), anch’ella attrice, avuta dalla ex moglie Heidi Merz. Inoltre Aysha è la madre del celebre modello Leandro Maeder, classe 1987.

Rutger Hauer: le modifiche apportate a Blade Runner

Rutger Hauer cinematographe.it

Sebbene tutto ciò non fosse previsto dalla sceneggiatura del film, Hauer intervenì sul personaggio di Roy Batty, da lui interpretato in Blade Runner (1982), caratterizzandolo, personalizzandolo e modificandolo profondamente, continuando una tradizione di descrizione del ruolo che aveva portato avanti sin dai primi personaggi da lui interpretati. Tuttavia, le sue modifiche non si focalizzavano solamente sulla singola parte, ma sull’intera sceneggiatura: dato che l’idea di Ridley Scott di voler realizzare in Blade Runner una scena di lotta che richiamasse le esibizioni cinematografiche di Bruce Lee non gli andava a genio, l’attore suggerì di “trasformare il confronto finale fra il mio personaggio e quello di Harrison Ford in una caccia”. La motivazione? “Ridley, guardami. Non sono Bruce Lee. Questo è quello che avrebbe detto al regista.

Rutger Hauer: il monologo finale di Blade Runner

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Ma la scena di caccia non è l’unico passaggio di Blade Runner in cui l’attore avrebbe messo il suo zampino: non tutti sanno che, in realtà, il monologo finale recitato in Blade Runner, una delle esibizioni che più ha contribuito ad accrescere la celebrità di Rutger Hauer, fu improvvisato sul momento dall’attore. “Il testo che dovevo recitare”, sostiene in un’intervista, mentre parla di quello che è diventato – con il passare degli anni – uno dei soliloqui più citati del paesaggio cinematografico “era molto più lungo e, proprio per questo, non mi sembrava adatto al contesto. Così ho deciso di eliminare diverse frasi, aggiungendo quella conclusiva sui ricordi persi, simili a lacrime di pioggia. Mi è venuta in mente la sera prima di girare la scena”. 

Rutger Hauer oggi

Rutger Hauer cinematographe.it

Ma com’è Rutger Hauer adesso? Oltre a portare avanti la propria carriera attoriale – per la quale, nel 2016, è stato premiato presso il Trieste Science+Fiction Festival con la consegna dell’Urania d’Argento alla carriera –, Rutger Hauer ha pubblicato la sua autobiografia ufficiale, All Those Moments: Stories of Heroes, Villains, Replicants, and Blade Runners, nella quale, grazie all’aiuto dello scrittore statunitense Patrick Quinlan, racconta diversi aneddoti sul suo contributo cinematografico. Non solo scrittore, ma anche insegnante. L’attore olandese gestisce diversi corsi di perfezionamento dedicati studenti di recitazione e di regia di Rotterdam, portando avanti una tradizione familiare: i genitori Arend e Teunke, infatti, erano stati i gestori di una scuola di cinema ad Amsterdam. La carriera in campo artistico, tuttavia, non termina qui: nel 2017, ha partecipato nella realizzazione del videogioco Observer, ricoprendo il ruolo di doppiatore.

Come si può dedurre dai titoli che compaiono nella lista dei suoi film preferiti, inoltre, Rutger Hauer è anche un ambientalista: socialmente impegnato, partecipò in prima persona nella lotta per il rilascio del co-fondatore di Greenpeace, Paul Watson, che nel 1994 venne condannato per aver fatto affondare una baleniera norvegese illegale. Oltre all’impegno nella causa del ambientalismo, l’attore ha deciso di fondare la Rutger Hauer Starfish Foundation per combattere l’Aids e per aiutare i malati nel mondo.

Rutger Hauer su Blade Runner 2049: “Non ha amore né anima”