Olivia Newton-John: non solo Grease! La sua eredità artistica fatta di sogni, rivoluzione e lotta

È scomparsa all’età di 73 anni l’8 agosto del 2022 Olivia Newton-John. Non solo una grande professionista del mondo dello spettacolo ma anche icona di stile e maestra di vita. Scopriamo insieme l’immensa eredità che ci ha lasciato l’eterna Sandy di Grease.

Olivia Newton-John, cantante, attrice e filantropa, è morta lunedì 8 agosto all’età di 73 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro al seno, lasciando nel mondo dello spettacolo un vuoto incommensurabile. Ad annunciare la triste notizia attraverso la pagina Facebook ufficiale dell’artista hollywoodiana è stato il marito, John Easterling.           
La star britannica, naturalizzata australiana, ci ha lasciato un’eredità artistica immensa, grazie a successi musicali – primi fra tutti l’iconica Physical – e cinematografici, tra i quali spicca la sua interpretazione di Sandy Olsson nel cult del 1978 Grease. Ma Olivia Newton-John non è stata solo una grande professionista del mondo dello spettacolo: la sua indole rivoluzionaria l’ha consacrata icona di stile, mentre la sua forza e vivacità rappresentano un modello di umanità da cui tutti noi possiamo trarre importanti lezioni di vita.         
Ecco tre motivi per cui l’eredità di una delle performer più amate di sempre resterà immortale.

Sandy Olsson: un’icona di stile copiatissima ancora oggi

Olivia Newton-John - Cinematographe.it

Quando pensiamo ad Olivia Newton-John ci viene naturale associare la sua immagine a quella di Sandy Olsson, il personaggio da lei interpretato nell’iconico musical del 1978, Grease.       
Sin dalla sua prima apparizione sullo schermo, Sandy si mostra come la classica “ragazza della porta accanto”, con i suoi modi gentili e pacati, la frangetta bionda e i delicati abiti svolazzanti dai colori vivaci. Tuttavia, proprio negli ultimi minuti del film, la protagonista mette da parte il suo look da perfettina, scioccando – e allo stesso tempo ammaliando – il suo ragazzo Danny Zuko, con uno stile da sensuale bad girl. Acconciatura sbarazzina, outfit total black – composto da giacca di pelle e pantaloni ultra aderenti – e tacchi rossi da capogiro.      
Questo look ha letteralmente contribuito a scrivere la storia del cinema. Non a caso, molte celebrità di diverse generazioni hanno replicato lo stile di Sandy Olsson in svariate occasioni. Tra le imitatrici, le modelle Gigi Hadid, Hailey Baldwin Bieber, Kate Upton, Cara Delevigne e Jenny McCarthy, le cantanti Leann Rimes, Gwen Stefani, e Jessica Simpson, e la ballerina Julianne Hough.

Oliva Newton-John: la rivoluzione parte da Physical

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Nel 1981 Olivia Newton-John pubblicò il suo album di maggior successo, il doppio disco di platino Physical. Con questo lavoro, la star si sbarazzò definitivamente dall’immagine da “ragazza della porta accanto” che il mondo dello showbiz le aveva affibbiato, proponendo dei pezzi rock e decisamente osé per l’epoca.      
Con questo album l’artista ci ha lasciato in eredità un altro look iconico, quello sfoggiato nel suo singolo del 1981, Physical. Un successo da 10 milioni di copie vendute in tutto il mondo, e riportato in auge nel 2020 grazie ad una cover dalla pop star Dua Lipa.       
All’epoca della sua pubblicazione, la messa in onda del brano fu vietata in alcune stazioni radio, mentre la vendita del disco venne proibita nello Utah e in Sud Africa, a causa dei testi considerati troppo espliciti sessualmente. Ma la vera rivoluzione è il video musicale prodotto per il singolo Physical.
Nella clip musicale, Olivia incoraggia degli uomini ad allenarsi in palestra e a scolpire i loro corpi, mentre esegue delle coreografie ispirate all’aerobica, sullo stile dei body-workout di Jane Fonda, indossando un outfit fluo – completo di calzamaglia, body, camicia, fascia per capelli e scaldamuscoli – realizzato per l’occasione dal suo costumista Fleur Thiemeyer.          
Secondo molti critici musicali, la vena comica del video è servita a distogliere l’attenzione del pubblico dalle parole del brano musicale, considerate sessualmente esplicite.         
Al di là dei contenuti ritenuti troppo spinti e non in linea con l’immagine dell’artista, il video rappresenta ancora oggi un divertente inno all’aerobica e ha reso le fasce per capelli, un accessorio  pensato esclusivamente per la palestra, un capo alla moda, sfoggiato ancora oggi. La Newton-John, rispondendo alle critiche riguardanti il brano e il video di Physical, ha affermato: “Come tutti, ho diversi lati della mia personalità. La calma Olivia e la pazza Olivia. Interpretare questi diversi personaggi mi ha dato la possibilità di mostrare strane parti di me che la gente non aveva mai visto prima”.

Le ultime volontà di Olivia Newton-John. Niente fiori ma il sostegno alla sua fondazione

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Olivia Newton-John era in lotta contro il cancro al seno dal 1992. La star australiana ha parlato della sua battaglia nella biografia del 2019 Don’t Stop Believin’. Nelle diverse interviste rilasciate negli ultimi anni, Olivia ha testimoniato l’importanza della musica nella sua vita e di come questa l’abbia supportata nel periodo più buio della sua vita: “Sai, se hai un momento difficile, la musica è sempre una grande guaritrice.”           
Inoltre, l’attrice e cantante ha rivelato che una cosa che le è stata di grande aiuto ad affrontare gli ultimi anni è stata – insieme alla chemio e alla radioterapia – la cannabis per uso medico. Olivia Newton-John – attraverso il marito John Easterling – ha scoperto ed è diventata una sostenitrice entusiasta della medicina naturale, come ha rivelato lei stessa in un’intervista: “Ero nervosa all’inizio. Ma ho potuto vedere i benefici una volta che ho iniziato ad usarla. Aiuta con l’ansia, aiuta con il sonno, aiuta con il dolore.” La sua fiducia in queste sperimentazioni l’ha portata ad istituire la Olivia Newton-John Foundation, un ente nato per finanziare la ricerca sulle terapie olistiche contro il cancro. A tal proposito, l’eterna Sandy ha espresso come sua ultima volontà di non ricevere fiori il giorno del suo addio ma piuttosto che fossero devolute donazioni alla sua fondazione, al fine di portare avanti la ricerca.

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