La famiglia Willoughby: il film Netflix è adatto all’età del tuo bambino?

La famiglia Willoughby racconta la storia di 4 fratelli non amati e trascurati che intraprendono un'avventura bizzarra per liberarsi dei propri genitori. Volete sapere se è adatto o meno ai vostri figli? Ecco la nostra guida!

Non tutte le famiglie sono perfette e i protagonisti de La Famiglia Willoughby lo sanno molto bene. Il film d’animazione distribuito su Netflix, basato sul romanzo La famiglia Sappington di Lois Lowry, ha come protagonisti i membri di una famiglia disfunzionale, composta da due genitori egoisti ed anaffettivi e 4 fratellini non amati e trascurati, costretti a vivere una situazione decisamene spiacevole e anormale per dei bambini. Il film animato, che sfrutta il genere della dark comedy dai tratti neri e sarcastici, puntando sull’essere una storia non a lieto fine, è stato classificato negli Stati Uniti come Parent Guide mentre in Italia è un classificato come contenuto adatto a tutti. Ma questo film è adatto per i bambini? Se sì per quale fascia d’età è consigliato?

Il dubbio arriva perché il film è condito da una macabra satira che potrebbe essere difficile da comprendere ai piccoli spettatori ed alcuni temi che possono segnare l’animo dei più sensibili. Non è certo la prima volta che un racconto per bambini affronti situazioni spiacevoli, ma La Famiglia Willoughby tratta una tematica spiacevole che mai nessun altro film d’animazione aveva trattato (maltrattamenti, abbandono, adozione). Il nucleo centrale del film viene sapientemente mascherato grazie ai colori sfavillanti dei disegni e da un’avventura frenetica, ma basta questo a far passare il messaggio senza risultare troppo angosciante?

La famiglia Willoughby sarà adatto al tuo bambino? Ecco la trama del film Netflix

I Willoughby sono una dinastia antichissima: tutti hanno i capelli rossi e i baffi vaporosi e tutti i membri di questa casata in passato hanno conquistato importanti traguardi. Sembra però che i fasti di un tempo siano passati e i Willoughby del presente siano ormai una famiglia disfunzionale, dove i genitori egoisti e vanitosi pensano solo a banchettare e ad amarsi, mentre i poveri 4 figli vengono maltrattati fin dalla nascita. I 4 fratellini che devono arrangiarsi da soli e non sanno nemmeno cosa voglia direi un caloroso abbraccio o una cenetta consumata insieme a tutta la famiglia, si convincono di poter star meglio e riscoprire i valori familiari in un solo modo: restare orfani. I quattro escogitano un piano subdolo per mandare in vacanza i loro genitori per potersi finalmente liberare di loro. Senza i genitori a privarli di tutto inizia per i fratelli un’avventura strepitosa in cui capiranno quale sia il vero significato della famiglia, anche grazie ad una serie di personaggi fuori dagli schemi, una tata dolcissima e il comandante Melanoff, proprietario di fabbriche di caramelle, che mostreranno loro l’amore senza pretese.

La famiglia Willoughby: temi positivi

La famiglia Willoughby - Cinematographe.it

I principali temi positivi del film sono: capire quale sia il vero concetto di famiglia, la scoperta dell’essere amati, la cooperazione tra fratelli e anche quanto la determinazione, l’immaginazione e la speranza possano essere dei validi aiuti per uscire dai momenti difficili. È complicato tirar fuori i temi positivi da un film che muove i le base da argomenti cupi e grotteschi, ma la morale di questa storia, ovvero che il vero affetto non arriva necessariamente da una discendenza consanguinea ma dai rapporti umani, dalla condivisione di gioie e dolori, arriva comunque anche se non in modo così potente. In particolare il principale tema positivo è veicolato attraverso il personaggio della tata Linda che accudisce i piccoli durante la vacanza di mamma e papà Willoughby (babysitter chiamata solo per evitare che i fratelli possano distruggere casa e non per preservare la loro incolumità). Linda è un personaggio esplosivo, ricco d’amore e gioia e rappresenta in tutto una figura positiva: la ragazza infatti resterà subito incredula nel apprendere che i bambini, in casa loro, agli occhi dei loro genitori, non possano essere liberi di essere semplicemente dei bambini. Grazie a Linda i fratelli dai capelli rossi scopriranno cosa significa essere amati e che è possibile scegliere la propria famiglia nonostante i legami di parentela.

La famiglia Willoughby: scene di violenza semaforo giallo

La famiglia Willoughby - Cinematographe.it

Ci sono diverse scene in cui i mamma e papà dei quattro Willoughby maltrattano i loro figli, per non parlare delle scene in cui i bambini immaginano la morte dei loro genitori. È già abbastanza inquietante la base del film, come del resto alcune scene in cui si vedono neonati e bambini lasciati a badare a se stessi senza adulti responsabili intorno. Inoltre l’atmosfera di casa Willoughby è cupa: le pareti della casa sono decorate con trofei di caccia, ritratti severi, inoltre i genitori non escono mai, si danno all’edonismo e nonostante dicano di non volere figli ne hanno quattro che fin da neonati vengono maltrattati (la scena in cui il primogenito neonato viene lasciato su un tappeto nudo e senza cibo è davvero grottesca). Inoltre l’atmosfera tesa viene confermata quando i bambini affermano di avere paura di parlare o cantare in casa, o addirittura di dire che hanno fame, pena l’ira dei genitori (sempre rappresentati con tratti grotteschi che ricordano i componenti de La famiglia Addams per i loro comportamenti): il papà grida spesso, la mamma non fa altro che sferruzzare e pretendere che il marito la baci e gli faccia da schiavo, ed entrambi infliggono punizioni sconsiderate quando i piccoli fanno qualcosa che li infastidisce.

Insomma i genitori non amano i bambini perché non sono autosufficienti e vengono raffigurati come personaggi malvagi che sottraggono amore ai propri figli. Sarebbe quindi giustificato che questi due scellerati venissero allontanati dalla loro progenie, ma non ci si aspetterebbe che siano proprio i piccoli Willoughby a desiderare che questi scompaiano fino a diventare orfani. Peccato che il metodo per ritrovare affetto e calore famigliare sia quello di mettere a repentaglio la vita dei genitori che vengono ingannati e mandati a fare delle vacanze rischiose per la loro sopravvivenza. La morte qui non è qualcosa di astratto è ben chiaro che il fine sia quello di liberarsi fisicamente e per sempre dei genitori Willoughby, un concetto che stride con il genere film di animazione per tutti.

Inoltre lungo la frenetica avventura spesso i piccoli Willoughby vivono il pericolo anche se ne escono sempre illesi: i quattro si ritrovano a vivere catastrofi naturali, incidenti mortali e inseguimenti tesissimi. La violenza è presente a livello medio ed è sia fisica, come quando papà Willoughby sbatte nel seminterrato uno dei suoi figli o quando si assiste ad un incidente ferroviario, ma anche e soprattutto psicologica, nel far sentire inadeguati i piccoli della famiglia o nel veicolare un’aspettativa alta nei confronti di una generazione che deve tenere alti gli standard della casata, e ancora nel desiderio dei quattro fratelli di sperare nella morte dei genitori per star meglio.

La famiglia Willoughby: scene di sesso e amore

La famiglia Willoughby - Cinematographe.it

I genitori Willoughby si scambiano davvero tantissimi baci, inoltre come in una specie di danza di corteggiamento il papà Tim fa dei gargarismi con il pomo d’adamo, una sorta di segno di virilità o come in un preludio all’accoppiamento tra animali. Oltre questi momenti che di certo sono comprensibili solo ad una mente adulta, si potrebbe associare il concetto di abbigliamento osé quello della tata Linda, disegnata con una profonda scollatura e una tutina aderente che mette ben in vista le rotondità. Ricordiamo che il seno prosperoso e i fianchi ampi sono simboli di maternità e Linda rappresenta proprio questo tipo carattere. In generale il film non ha momenti scabrosi che possono limitare la visione del film.

La famiglia Willoughby: linguaggio

Non ci sono epiteti o e insulti ed esclamazioni scurrili eppure si usano spesso vocaboli che possono sembrare inappropriati come gli insulti dei genitori nei confronti dei quattro fratelli Willoughby come strano, noioso, mediocre, senza baffi. Anche i bambini non ci vanno leggeri quando devono apostrofare i genitori usando termini come cattivi genitori, cattiva tata, bestia. Anche Tata Linda usa degli appellativi che seppur amorevoli sanno di grottesco come sacchetto di ossa, teste di funghi. Il linguaggio però non è sconveniente e se contestualizzato può essere fonte di ilarità per una fascia d’età che superi i 6\7 anni.

La famiglia Willoughby: alcol e droga

I due genitori bevono spesso del vino ma questo non rappresenta una bevanda che alteri la percezione, quanto simbolo di contrasto tra i genitori che si permettono polpettone e un calice di bianco e i piccoli Willoughby costretti ad attendere gli scarti della cena.

La Famiglia Willoughby: a quale età vedere il film Netflix?

Sebbene l’avventura La famiglia Willoughby abbia molti momenti spensierati, abbracciando il genere della commedia grottesca il film potrebbe lasciare un velo di malinconia negli spettatori più piccoli (ma anche agli adulti in fondo). Il tema dell’amore non ricambiato da parte dei genitori può essere un vero macigno e diventare un vero incubo per i bambini che capiscono fino in fondo il tema del film. L’età che consigliamo per la visione di questo film è dai 8 anni in su o in compagnia di un adulto che possa sdrammatizzare di fronte a dubbi su alcuni passaggi del film e rincuorarli di fronte a scene grottesche.