L’interpretazione di Jennifer Garner: madre giustizia per Peppermint

Ripercorriamo la preparazione di Jennifer Garner per capire in che modo si è trasformata nell'angelo della vendetta che domina la scena in Peppermint.

Jennifer Garner è forse tra le attrici più famose dello star system americano. Nata nel 1972 a Houston, Texas, la Garner ha ricoperto nel corso della sua carriera una molteplicità di ruoli diversi: da sensibile dottoressa a eroina Marvel, da donna dal grande senso materno ad agente speciale dell’FBI. A farla diventare celebre a livello internazionale è stato il personaggio da lei interpretato di Sydney Bristow, l’agente della CIA nella serie televisiva Alias (dal 2001 al 2006) creata da J. J. Abrams. Alias le è valso quattro nomination ai Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica, riuscendo ad aggiudicarsi il premio nel 2002. Dopo aver ricoperto ruoli minori in varie pellicole come Pearl Harbor (2001) e Prova a prendermi (2002), ha recitato come protagonista o coprotagonista in film come Daredevil (2003), 30 anni in un secondo (2004), Elektra (2005), The Kingdom (2007), La rivolta delle ex (2009) e Dallas Buyers Club (2013), solo per citarne qualcuno.

Presto vedremo Jennifer Garner nelle nostre sale nei panni di uno spietato angelo vendicatore: esce infatti il 21 marzo Peppermint – L’angelo della vendetta, distribuito da Universal Pictures, Lucky Red e 3 Marys Entertainment. La pellicola, diretta da Pierre Morel (Io vi troverò, The Gunman), racconta la storia di Riley North, madre modello e moglie felice che assiste impotente all’uccisione della sua famiglia per mano di alcuni narcotrafficanti. Nonostante la sua testimonianza, i colpevoli, a causa di un giudice corrotto e di avvocati e poliziotti collusi, tornano in libertà. Dopo 5 anni di assenza, Riley torna in città per farsi giustizia da sola, con l’obiettivo di colpire non solo gli assassini della sua famiglia, ma tutto il sistema giudiziario coinvolto e l’intero cartello della droga.

Il duro allenamento di Jennifer Garner

Nel ruolo di Riley in Peppermint – L’angelo della vendetta, Jennifer Garner dà nuovamente una dimostrazione di quanto i film d’azione siano il suo punto forte. Riley è una donna che subisce un grande trauma e, a causa di questo, compie una profonda metamorfosi: da ordinaria cittadina, profondamente innamorata della sua famiglia, a donna senza scrupoli pronta a usare la violenza per ottenere la giustizia che le è stata negata. Così come in Alias, la Garner in questa pellicola è impegnata in numerose scene d’azione, dove agilità e forza sono protagoniste. Tra pistole, fucili, coltelli e lotte corpo a corpo, il personaggio di Riley richiedeva necessariamente un’enorme preparazione fisica, e Jennifer Garner non si è sottratta a questo compito!

Per diverse ore al giorno l’attrice ha lavorato insieme ad allenatori di discipline diverse, tra cui il sollevamento pesi, il Krav Maga, la boxe e la danza, attività che ha praticato sin da bambina. Inoltre la Garner si è allenata con alcuni membri dei Navy SEAL per migliorare le sue capacità nel maneggiare le armi. Anche se in questa pellicola ha collaborato con la sua controfigura di lunga data Shauna Duggins, è sempre lei quella che viene inquadrata nelle scene d’azione, anche le più eclatanti e impensabili, come quella girata in un negozio di pignatte dove, in pochi minuti, Riley fa fuori da sola una decina di uomini armati fino ai denti.

La fisicità letale di Jennifer Garner in Peppermint

Tutte le ore di allenamento di Jennifer Garner sono decisamente visibili sullo schermo, a cominciare dall’aspetto fisico. Smesse le lunghe gonne e le giacche che caratterizzano il personaggio di Riley nella prima parte del film, nella seconda la Garner fa sfoggio di pantaloni attillati e canotte che mettono in mostra tutta la sua fisicità. Gambe e braccia muscolose, l’agilità di Jennifer si sposa con la sua forza, necessaria per rendere al meglio la metamorfosi della protagonista di Peppermint. Metamorfosi che passa anche attraverso il suo volto: sorridente e disteso nei primi minuti della vicenda, dolorante e incredulo durante le scene del processo, duro e tagliente quando imbraccia un fucile. Ma Riley, nonostante la missione che ha intrapreso, ha pur sempre il cuore di una mamma: ecco che, allora, la bocca si apre in un leggero sorriso quando incontra dei bambini o quando ripensa alla sua famiglia scomparsa.

Peppermint – L’angelo della vendetta è, però, un revenge-thriller basato soprattutto sull’azione: i dialoghi in cui Riley è protagonista sono infatti pochi, e tutti di breve durata. La capacità attoriale della Garner è quasi esclusivamente affidata alla performance fisica. Balzi e corse, lotte corpo a corpo e azioni portate avanti con pistole e armi da taglio, l’attrice americana mostra ancora una volta un’ammirevole agilità e capacità di maneggiare ogni strumento a sua disposizione. La naturalezza con cui interpreta le scene più impegnative ricorda molto la sua Sydney Bristow di Alias: anche in questa serie tv ciò che della Garner ha colpito pubblico e critica è stato proprio il suo stretto legame con il personaggio, legame costruito grazie a ore di allenamento e portato sul set con spontaneità.

Riley, in effetti, può rappresentare una sorta di “collega” di Sydney: non agisce certo per conto della CIA, ma anche questo è un personaggio che dà anima e, soprattutto, corpo per la propria causa, così come la Garner ha dato tutta sé stessa per rendere credibile – e decisamente letale – la protagonista di Peppermint.