First Man – Il primo uomo: cosa c’è di vero nello sbarco sulla luna raccontato nel film di Damien Chazelle?

Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle analogie e differenze tra First Man - Il primo uomo e gli eventi reali del primo sbarco sulla Luna.

È la missione che ha cambiato per sempre la percezione della presenza umana nell’Universo. Stiamo parlando di Apollo 11, la missione spaziale che portò i primi uomini, gli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, sulla Luna il 20 luglio 1969 alle 20:17:40 UTC. Nel 2018, il regista Premio Oscar Damien Chazelle ha narrato le vicende del primo sbarco sulla superficie lunare in First Man – Il primo uomo. Il film racconta la vita di Neil Armstrong dal 1961 fino allo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11 il 20 luglio 1969.

A differenza di molti astronauti, Armstrong non era un cercatore di fama, bensì un uomo di poche parole che aveva l’obiettivo di realizzare qualcosa che nessun altro essere umano aveva fatto fino ad allora. Il film, con protagonista Ryan Gosling, è basato sull’unica biografia ufficiale dell’astronauta, ovvero First Man: The Life of Neil A. Armstrong di James R. Hansen, pubblicato per la prima volta nel 2005. I diritti cinematografici del libro sono stati venduti nel 2003 – prima della pubblicazione – ma il film è riuscito a vedere la luce solo nel 2018. Ma quanto c’è di vero nel racconto cinematografico di First Man – Il primo uomo rispetto alla realtà? Tutto. O meglio, quasi tutto.

First Man – Il primo uomo: Lunar Rhapsody

Partiamo, ad esempio, dalla scena in cui Neil e Janet ballano sulle note di una melodia spaziale. Il brano in questione si intitola “Lunar Rhapsody” e i due erano soliti ascoltarlo nella loro quotidianità. Tant’è che Armstrong lo porto con sé nella missione Apollo 11.

La figlia prematuramente scomparsa

Nel 1962, ovvero nell’anno in cui è diventato ufficialmente un astronauta, Neil Armstrong e sua moglie Janet persero una figlia, Karen, a causa di una polmonite sorta come complicazione di uno stato di salute già compromesso da un tumore maligno nella parte mediana del tronco encefalico, che le era stato diagnosticato nel giugno del 1961. Il film riporta questo tragico evento in modo molto accurato.

L’incendio

Anche se la sequenza è stata eliminata dal montaggio finale di First Man – Il primo uomo, nella primavera del 1964 un incendiò divampò nella casa i Houston degli Armstrong. A rendersi conto delle fiamme fu Janet, che si svegliò a causa del forte odore di fumo. L’astronauta Ed White abitava nella casa accanto e saltò subito la recinzione per aiutarli. Grazie a lui, Neil riuscì subito a salvare suo figlio Mark, che allora aveva solo dieci mesi. Successivamente, salvò l’altro suo figlio, Rick, tenendogli un panno bagnato sul viso mentre uscivano nel cortile sul retro.

L’incidente del Lunar Landing Research Vehicle

Neil Armstrong ha rischiato di morire mentre si allenava per l’atterraggio sulla luna? Sì. Per fornire agli astronauti esperienza utile sulla guida del modulo lunare nella discesa verso la Luna, la NASA commissionò alla Bell Aircraft la costruzione di due Lunar Landing Research Vehicle, ai quali successivamente si aggiunsero tre Lunar Landing Training Vehicles per l’addestramento. La simulazione della gravità lunare, pari a un sesto di quella terrestre, avveniva tramite motori a turboventola. Il 6 maggio 1968 a circa 30 metri dal suolo il veicolo da addestramento pilotato da Armstrong incominciò a precipitare a causa di controlli difettosi, costringendo l’astronauta a mettersi in salvo eiettandosi e atterrando con il paracadute. Successive analisi evidenziarono che se Armstrong avesse abbandonato il veicolo mezzo secondo più tardi, il tempo non sarebbe poi stato sufficiente per l’apertura del paracadute.

Il confronto con i figli

Una delle scene più intense di First Man – Il primo uomo è quella in cui Neil Armstrong rivela ai suoi figli, Rick e Mark, che potrebbe non tornare dalla missione. Nel corso di un’intervista a USA Today, i figli di Armstrong hanno dichiarato di aver collaborato per due anni e mezzo con il regista Damien Chazelle e che la scena in questione è stata inserita grazie a loro. Entrambi erano molto piccoli per ricordare le esatte parole del loro papà, ma Rick non ha dubbi sul fatto di non aver mai chiesto a suo padre se sarebbe tornato perché era sicura che lo avrebbe fatto.

L’atterraggio sulla superficie lunare

First Man - Il primo uomo; cinematographe.it

 

Tra le scene più emozionanti del film, c’è quella in cui Neil e Buzz stanno per atterrare sulla superficie lunare. Un atterraggio complicato a causa dell’improvviso esaurimento del carburante. Un qualcosa che è successo veramente. Quando Armstrong si accorse che stavano atterrando in modo automatico in una zona che non gli sembrava sicura, si pose direttamente ai comandi del modulo. La ricerca di un’area adatta richiese più tempo del previsto e comportò che la fase di volo risultasse più lunga di quanto stabilito nelle simulazioni. Ciò generò molta preoccupazione presso il controllo missione, dove si temeva che i due astronauti potessero rimanere senza carburante sufficiente per l’allunaggio. Al momento dello sbarco, tuttavia, Armstrong si disse certo di avere avuto ancora almeno 40 secondi di carburante rimanenti, inclusi i 20 di sicurezza necessari in caso di annullamento della missione all’ultimo istante. Durante l’addestramento inoltre Armstrong era riuscito a far atterrare il simulatore con soli 15 secondi di carburante a disposizione in diverse occasioni, ed era abbastanza sicuro che il modulo avrebbe dovuto sopravvivere anche a una caduta libera di 15 metri se le cose si fossero messe male. Analisi successive alla missione indicarono che in effetti nel modulo vi erano ancora tra i 45 e i 50 secondi di carburante a disposizione.

L’impronta lunare

First Man - Il primo uomo; cinematographe.it

La famosa foto dell’impronta lunare che viene spesso mostrata con l’iconica citazione di Armstrong “Questo è un piccolo passo per l’uomo, un passo da gigante per l’umanità“, è in realtà l’impronta di Buzz Aldrin e non di Neil Armstrong. Quella che vediamo nel film, perciò, non è l’impronta del primo passo compiuto sulla Luna.

Il braccialetto

Ad un certo punto di First Man – Il primo Uomo, Armstrong lascia cadere nel Little West Crater un braccialetto che apparteneva a sua figlia Karen. Gli astronauti della missione Apollo 11 avevano con sé diversi oggetti personali ma non sappiamo con certezza se Armstrong abbia portato realmente questo braccialetto con sé per poi lasciarlo sulla superficie lunare.

La passeggiata

First Man - Il primo uomo; cinematographe.it

Neil Armstrong camminò sulla superficie lunare dalle due alle quattro ore, anche se nel film il tempo sembra essere molto più breve. Il motivo per cui Armstrong e Buzz Aldrin non sono riusciti a trascorrere più tempo fuori dal modulo lunare è che a quel tempo c’erano incertezze su quanto le tute spaziali avrebbero potuto resistere alle temperature estremamente elevate della superficie lunare.