Estraneo a bordo: la spiegazione del finale del film Netflix

Cerchiamo di rispondere ai dubbi sul finale di Estraneo a bordo, il film Netflix con Anna Kendrick e Toni Collette nel cast. Ma se non l'avete ancora visto, attenti agli spoiler!

Il brasiliano Joe Penna si cimenta sulla sua seconda opera cinematografica presentando su Netflix Estraneo a bordo, atteso e apprezzato film di fantascienza, scritto dal regista  insieme a Ryan Morrison. Attenendosi ai canoni classici del genere e ultimando le riprese nell’arco di un mese, Penna si concentra sullo sviluppo dei personaggi, definendo nei minimi dettagli i caratteri dei membri dell’equipaggio, affidati alle interpretazioni di Anna Kendrick, Toni Collette, Daniel Dae Kim e Shamier Anderson, nel cui animo ci caliamo ancor prima di avventurarci nell’immensità dello spazio.

Saranno i loro dubbi e gli interrogativi che affiorano durante il viaggio a consegnare allo spettatore un finale aperto, che potrebbe lasciare in sospeso la conclusione di Estraneo a bordo.

La trama del film Netflix con Anna Kendrick

Nel cercare di capire cosa accade alla fine del film Netflix è bene innanzitutto fare un passo indietro e delineare la trama della pellicola, che racconta la missione su Marte del capitano Marina (Toni Collette) e del suo esiguo equipaggio composto da Zoe (Anna Kendrick) e David (Daniel Dae Kim). Appena dopo il decollo, però, Marina nota una macchia di sangue sul pavimento della navicella e, svitando il pannello dal quale proviene, scopre la presenza di un uomo. Si tratta di un ingegnere di lancio di nome Michael (Shamier Anderson), finito lì accidentalmente. Il ragazzo è confuso e ferito, ma non sembra essere un pericolo per l’equipaggio, che anzi fa di tutto pur di non farlo sentire un peso. Ma è proprio a causa della sua presenza che quella che sembrava una normale missione biennale su Marte diventa una lotta per la sopravvivenza. L’incidente ha infatti danneggiato la navicella, compromettendo la quantità di ossigeno a disposizione, che adesso basta a malapena per tre persone. Le soluzioni vengono ponderate tutte, ma la più logica sembra essere anche la più drastica: Michael non è addestrato per essere lì e non dovrebbe starci; ogni minuto trascorso sulla navicella mette in pericolo tutti e l’unica via percorribile è quella di abbandonarlo e quindi, inevitabilmente, lasciarlo morire. Una scelta, però, che scuote profondamente Zoe, il medico di bordo, la quale vuole a tutti i costi trovare una soluzione differente che non li costringa a togliere la vita a una persona.

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Facendo appello all’umanità di Marina Zoe ottiene un margine di alcuni giorni al fine di tentare una soluzione alternativa e capiamo bene fin da subito che non vuole arrendersi e che sarà disposta a mettere a repentaglio anche la sua stessa vita pur di non uccidere un altro essere umano. Il resto dell’equipaggio, invece, fa prove sporadiche e poco motivate: David compromette la sua ricerca usando le alghe che avrebbe dovuto scongelare solo una volta raggiunto Marte, ma si intuisce bene che la sua visione è molto più pragmatica. Non è un caso se tradirà il loro accordo, informando Michael della gravità della situazione e consegnandogli un’iniezione mortale. Inducendolo al suicidio, però, non ottiene quanto sperato ma la brusca reazione di Zoe, che adesso è ancora di più intenzionata a fare il possibile e a imbarcarsi in una missione rischiosa: recuperare l’ossigeno extra rimasto nel serbatoio.

Una passeggiata spaziale che potrebbe essere mortale e che, nonostante l’entusiasmo iniziale della buona riuscita, fallisce per via di un’improvvisa tempesta solare che costringe David e Zoe a rientrare, perdendo la bombola di ossigeno che avevano faticosamente recuperato. Come se non bastasse, c’è una perdita di ossigeno da recuperare e qualcuno deve andare obbligatoriamente fuori, o a essere compromessa sarà la vita non di uno, bensì di due membri dell’equipaggio.

Come finisce Estraneo a bordo e chi muore nel finale del film Netflix?

Estraneo a bordo cinematographe.it

Non ci stupisce che a sacrificarsi per il bene di tutti sia Zoe (Anna Kendrick), la quale insiste per andare fuori, consapevole del fatto che le radiazioni la porteranno alla morte e che non potrà più rientrare sulla navicella al fine di non compromettere il resto dell’equipaggio.

Nel finale di Estraneo a bordo vediamo che il volto di Zoe è ustionato mentre cerca di risalire, consegnando finalmente l’ossigeno ai suoi compagni. Vediamo quest’ultimi in lacrime, disperati per il sacrificio che la ragazza è stata costretta a fare. Eppure negli istanti finali sul volto della giovane si percepisce la serenità di chi è convinta di aver fatto la scelta giusta: Zoe si siede esausta e si gode la vista dell’universo, come a volersi ricongiungere col creato, facendo un cenno del capo a Marina, in segno di addio.

Anche se non la vediamo perdere la vita è chiaro che è ciò sta per avvenire e la sua voce registrata che accompagna le inquadrature finali funge da conferma. Il messaggio registrato evidentemente prima di intraprendere la missione parla di senso della vita, dell’idea di fare qualcosa di grande. E d’altro canto Zoe ha fatto la cosa più nobile che un medico e un essere umano avrebbe potuto fare: sacrificare se stessa pur di dare una possibilità di sopravvivenza agli altri membri, senza rimpianti e senza puntare mai il dito sull’intruso che accidentalmente li aveva messi in pericolo.

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