Blackhat: il film con Chris Hemsworth è ispirato a una storia vera?

L’opera di Michael Mann ha ricevuto elogi pure dal direttore tecnico di Google.

Blackhat è un action thriller americano del 2015 prodotto e diretto da Michael Mann, con il cast formato da Chris Hemsworth, Tang Wei, Viola Davis, Holt McCallany e Wang Leehom. Diversi esperti in materia lo hanno definito la migliore rappresentazione su grande schermo del mondo degli hacker e dei loro schemi comportamentali. Il livello di accuratezza prestato avrebbe raggiunto soglie ineguagliabili. Ma la ricostruzione dipende dal fatto che è ispirato a una storia vera? E, se sì, quale? Andiamo a scoprirlo.

Gli eventi di cronaca che hanno ispirato il film Blackhat

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La storia raccontata in Blackhat vede al centro una serie di attacchi informatici, che stanno mettendo sottosopra la società in cui viviamo. Così il corpo speciale degli Stati Uniti d’America è costretto a cooperare con quello cinese. Gli analisti capiscono di aver di fronte una minaccia troppo grande per affrontala in autonomia. Servono “misure estreme”, che hanno un nome: Nick Hathaway, un pirata della rete attualmente dietro le sbarre in un penitenziario della massima sicurezza, dove sta scontando una pena esemplare. Il team prova a identificare e sventrare un’organizzazione di malviventi attiva nell’ambito digitale, ma il compito si rivela più complicato del previsto.

In un’intervista rilasciata alla LMU Film School, il regista di Blackhat, Michael Mann, ha dichiarato di aver avuto l’ispirazione per il lungometraggio da eventi reali. Per l’esattezza gli è balenata l’idea una volta venuto a conoscenza dello scandalo Stuxnet, scoppiato lo scorso decennio. Un virus informatico che ha messo nel mirino e, stando alle ricostruzioni, compromesso quasi un quinto delle centrifughe nucleari iraniane.

Affinché Blackhat risultasse autentico il maggiormente possibile, Mann ha coinvolto diversi consulenti tecnici ed ex hacker, tra cui Kevin Poulsen (poi diventato Senior Editor di Wired News) e Christopher McKinley. Il secondo era emerso alle cronache per aver attaccato il sito di incontri online OkCupid al fine di rendere il proprio profilo il più attraente per le donne.

In aggiunta, Mann ha pure incontrato Mike Rogers, che è stato presidente del Permanent Select Committee on Intelligence fino al 2015. Parisa Tabriz, responsabile della squadra di ingegneri per la sicurezza delle informazioni di Google, ha tessuto gli elogi del prodotto finale, che considera la pellicola meglio realizzata in assoluto inerente al tema.

Stuxnet è un virus informatico, sviluppato allo scopo di sabotare la centrale nucleare iraniana di Natanz. Nella fattispecie, il software aveva il fine di disabilitare le centrifughe della struttura, impedendo la rilevazione dei malfunzionamenti e della presenza del virus stesso. Fin dal principio gli operatori del campo sono rimasti colpiti dal suo livello qualitativo. Chiaramente, chi aveva scritto il programma conosceva per filo e per segno l’ambiente informatico delle centrali.

Oltretutto il malware sfruttava quattro criticità di Windows all’epoca ancora inedite, per poi propagarsi verso il software Step7. Secondo operatori del settore, le stesse informazioni varrebbero ciascuna un minimo di 250 mila dollari sul mercato nero. A causa di un errore di programmazione presente nel virus stesso, Stuxnet si diffuse al di fuori dello stabilimento, venendo perciò scoperto e finendo poi sotto i riflettori dei media di ogni parte del mondo. Tra i motivi che lo hanno tanto affascinante il fatto che non se ne sia mai stabilita con assoluta certezza la paternità. Qualcuno suppone lo abbia creato e diffuso il Governo USA in sinergia con Israele, ma non è mai arrivata la conferma.

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